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Piero
Polidoro si è laureato in Scienze della Comunicazione presso
l'Università "La Sapienza" di Roma, con una tesi
in Semiotica dal titolo: Il semi-simbolico. Problemi di semiotica
visiva (relatore Daniele Barbieri; correlatore Isabella Pezzini),
il cui scopo era quello di mettere in evidenza alcuni limiti e contraddizioni
di una delle teorie più diffuse nel campo della semiotica
plastica.
Attualmente
segue il dottorato di ricerca in Semiotica presso l'Università
di Bologna con Umberto Eco, Patrizia Violi e Lucia Corrain.
Si
interessa di semiotica generale e di semiotica visiva. In passato
si è occupato anche di Sociologia della comunicazione (partecipando
a numerose ricerche del dipartimento di Sociologia e Comunicazione
della "Sapienza"), di Relazioni internazionali (cfr. F.
Comunello, P. Polidoro, S. Bertini, "Barcellona: la scommessa
del partenariato ", in S. Semplici, L. Troiani, Italia e
Mediterraneo: le occasioni dello sviluppo, Il Mulino, Bologna
2000) e, soprattutto, di Nuovi media e in particolare di telelavoro
(cfr. G. Cassano, P. Polidoro, "Aspetti
sociali del telelavoro", in Sociologia, n. 2/3, 1998; F.
Comunello, P. Polidoro, "Tempo e spazio destrutturati. Un nuovo
modello d'azienda, ma non solo", in G. De Caprariis, S. Semplici,
Il lavoro: un futuro possibile, Il Mulino, Bologna 1998;
M. Bifulco, P. Polidoro, "La telematica come nuovo linguaggio
mitico", in Proteo, n. 3, 2000).
Ha
lavorato inoltre nel campo della comunicazione politica (con uno
stage presso la Camera dei Deputati - Gruppo parlamentare Dsu);
attualmente collabora con la Federazione Nazionale dei Cavalieri
del Lavoro per la creazione di siti web e il desktop publishing.
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