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Miranda

La storia della Miranda inizia nel 1946, quando l'ingegner Akira Ogihara già progettista di aerei, si lanciò nel settore nascente dell'industria fotografica e fondò la Orion Seiky Company, cambiata in seguito in Miranda Camera Company. Preceduta da una Mirax sperimentale e da un prototipo denominato Phoenix, la prima reflex prodotta in serie dalla Orion è la Miranda T del 1954, una macchina contraddistinta dalle interessanti soluzioni tecniche, come il pentaprisma intercambiabile e un inedito innesto a vite 44mm: innesto che seppur integrato, a partire dal modello "A" del '57, da una baionetta esterna a quattro flange, verrà mantenuto anche nei modelli successivi.

Miranda DR.jpg (160623 byte) Miranda DR
SensorexBN.JPG (170736 byte) Sensorex
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Proprio grazie all'ampiezza di quest'innesto e al tiraggio ridotto, a patto di perdere, naturalmente, ogni eventuale automatismo, le Miranda erano teoricamente in grado di montare, tramite adattatori, prodotti dalla stessa Orion, gli obiettivi di qualsiasi altra reflex (Alpa esclusa), come vedremo più sotto. Il modello Sensorex nasce nel 1967 ed è il primo della casa con misurazione dell'esposizione TTL. Purtroppo la Miranda, dopo uno strepitoso successo di vendite negli USA, a metà degli anni 70 viene travolta dal fallimento della società americana AIC Photo, proprietaria dei marchi Soligor e Miranda, ed è costretta a chiudere definitivamente nel 1978.

 

DIVERTIAMOCI CON GLI ANELLI

La grande adattabilità di un vasto parco ottiche alle fotocamere Miranda con doppia baionetta ci permette di ampliare il discorso su quella che era una delle maggiori attrattive delle reflex degli anni ‘60-’70: la possibilità, appunto, di utilizzare attraverso l’uso di anelli di raccordo, magari sacrificando qualche funzione, ottiche di marche diverse su diverse fotocamere. Prima di tutto ripassiamo alcuni punti cardinali, dai quali non possiamo prescindere nella nostra panoramica.

Il tiraggio

E’ la distanza tra il piano pellicola e la piastra porta-ottiche e quando l’ottica sarà montata sul corpo-macchina, coinciderà con la distanza piano pellicola-parte posteriore della montatura dell’ottica stessa. Si può quindi parlare di tiraggio sia per l’obiettivo che per il corpo macchina. Nel caso di ottiche e fotocamere di marche diverse, se i due tiraggi corrispondono l’accoppiamento, tecnicamente, sarà possibile. Se il tiraggio è minore l’accoppiamento non sarà possibile, se maggiore sarà possibile solo se il diametro e il tipo degli innesti lo permettono.

 

Gli innesti

Il più diffuso era senza dubbio il passo Pentacon/Pentax o, più correttamente, innesto a vite 42 x 1. Dove 42 è la misura in mm del diametro del foro filettato dell’innesto e 1 il passo della filettatura sempre in mm. Una macchina fotografica con passo a vite potrà utilizzare senza alcun problema le ottiche, sempre con passo a vite, costruite dalle altre dodici marche (tante erano all’epoca). Per quanto riguarda invece l’innesto a baionetta, con o senza collare di serraggio, per eventuali accoppiamenti spuri è necessario un anello di raccordo. Ma prima di esaminare i vari accoppiamenti possibili dobbiamo considerare i vari automatismi.

 

Gli automatismi

Essenzialmente sono tre: automatismo del diaframma, lettura a tutta apertura (accoppiamento con il simulatore del diaframma) e automatismo integrale (EE). Qualsiasi accoppiamento con ottiche diverse escluderà il funzionamento EE. Le fotocamere a vite 42x1 con trasmissione dell’automatismo del diaframma (identico in tutte le suddette marche) permettono lo scambio di ottiche senza la perdita dell’automatismo. Per le fotocamere a vite con lettura a tutta apertura l’accoppiamento viene mantenuto solo con le ottiche originali e quindi si perde questa comodità nel caso ad esempio, volessimo provare un obiettivo Olympus a vite per FTL su una Spotmatic e viceversa.

 

Gli accoppiamenti mediante gli anelli di raccordo

Per la sintesi completa vi rimandiamo alle due tabelle in chiusura dell’articolo. Qui possiamo intanto dire che l’Alpa è la reflex 35mm con tiraggio minore di tutte le altre reflex all’epoca prodotte. I suoi obiettivi non possono essere utilizzati da altre marche mentre il corpo accetta le ottiche prodotte per Petri, Minolta, Kiev 10, Exakta, Topcon, Nikon, Leicaflex, Icarex BM e per gli apparecchi con passo a vite 42 x 1. Per quest’ultimo esiste anche un anello, fornito dalla stessa Alpa, che permette di mantenere l’automatismo del diaframma. Anche nel caso della Konica Autoreflex il tiraggio ridotto non permette di utilizzare le ottiche su altre macchine, mentre accetta quelle della Petri, dell’Exakta, della Topcon, della Nikon, della Leicaflex e quelle con passo a vite 42x1. Lo stesso discorso è ancora valido per le ottiche della Miranda mentre il corpo accetta quelle costruite per la Minolta, l’Exakta, la Topcon, la Nikon, la Leicaflex, e il passo a vite 42x1. Sulle Canon si possono montare le ottiche della Minolta, dell’Exakta, della Topcon, delle Nikon, delle Leicaflex e del passo a vite 42x1 mentre le originali non sono accettate da nessuna reflex. La Petri per il suo innesto a baionetta con collare di serraggio accetta solo le ottiche del gruppo con passo a vite 42x1 e della Leicaflex e le originali possono essere montate solo sull’Alpa. La Minolta può montare obiettivi dell’Exakta, della Topcon, della Leicaflex e del gruppo passo a vite 42x1.Le sue originali sono accettate dalla Canon, dall’Alpa, dalla Konica e dalla Miranda. Le macchine a vite 42x1 possono scambiarsi le ottiche senza bisogno di anelli e mantengono anche l’automatismo del diaframma. Gli obiettivi con passo a vite possono essere raccordati su: Canon, Minolta, Konica, Petri, Miranda e Alpa. I corpi macchina non accettano le ottiche di altre reflex. La Contarex non accetta nessun altro obiettivo e non permette ad altri di usare i propri a causa del particolare funzionamento del diaframma. La Nikon ha un tiraggio elevato e non accetta ottiche di altre macchine. Gli obiettivi Nikkor possono essere montati su Canon, Konica, Miranda e Alpa. Leicaflex permette all’Alpa, alla Konica, alla Miranda, alla Canon, alla Petri e alla Minolta di montare i propri obiettivi ma non ne accetta di altre marche dato il notevole tiraggio. La Icarex con innesto a baionetta (BM) ha il tiraggio maggiore tra reflex35mm per cui teoricamente le ottiche originali potrebbero essere montate su altre macchine. Il tipo di innesto a collare di serraggio e il largo diametro del bocchettone impediscono però qualsiasi accoppiamento. L’unico possibile si effettua sull’Alpa. Per il tiraggio rilevante non accettano ottiche di altre marche.

 

Gli obiettivi universali

Un discorso a parte meritano gli obiettivi universali che mediante l’uso di appositi anelli relativamente complessi permettevano il loro utilizzo, mantenendo invece i due accoppiamenti dell’automatismo e del simulatore del diaframma, sulla maggior parte delle reflex dell’epoca. Questi raccordi sono di 5 tipi:

Anello T4, utilizzato dalle marche Soligor e Vivitar. Innesto a baionetta con punto di fermo. Un meccanismo interno provvede a trasmettere il comando per l’automatismo del diaframma. L’accoppiamento con il simulatore è garantito da una ghiera esterna. Per apparecchi a vite 42x1, Canon, Icarex BM, Exakta, Miranda, Topcon, Minolta, Leicaflex e Nikon.

Anello YS, impiegato dalle marche Sun, Sigma e Suntar. L’innesto tra anello e obiettivo è molto semplice, essendo costituito da una filettatura con passo 0’75mm e diametro di 42mm. Un meccanismo interno provvede a trasmettere il comando per l’automatismo del diaframma con gli apparecchi con passo a vite 42x1, con Nikon, Canon, Miranda, Petri, Exakta, Icarex BM, Konica Autoreflex, Leicaflex e Minolta. Un’apposita ghiera esterna realizzata in diverse maniere mantiene l’accoppiamento con il simulatore del diaframma con gli apparecchi che lo possiedono.

Anello Sesnon. Gli obiettivi Sesnon sono dotati di un proprio zoccolo che viene avvitato sull’ottica, fino a far corrispondere, a fine corsa, due punti di riferimento. Un meccanismo interno provvede alla trasmissione del diaframma mentre per l’accoppiamento al simulatore provvede un collare esterno. Gli anelli sono forniti per il gruppo vite 42x1, Canon, Exakta, Miranda, Minolta, Icarex, Nikon.

Anello Tamron "Adapta-A-Matic" molto complicato per il montaggio, dovendosi utilizzare le istruzioni ed anche un cacciavite! Per fortuna sostituito dal famoso "Adaptall 2" ancora ed unico in produzione ai nostri giorni.

Anello Komura, fornito in due tipi. Il primo per mantenere oltre l’automatismo del diaframma anche l’accoppiamento con il simulatore o altri automatismi per Konica Autoreflex, Minolta SRT 101, Miranda Sensorex, Nikon, Petri FT EE e Topcon. Il secondo tipo per le altre reflex mancanti del meccanismo del simulatore del diaframma e mantenendo solo l’automatismo del diaframma.

 

Termino rimandandovi alle tabelle di compatibilità e al "Signore degli Anelli", Massimo Benatti, che in realtà non solo realizza anelli di raccordo di tutti i tipi, ma anche effettua modifiche di obiettivi e realizza complesse costruzioni ottiche e meccaniche, tra cui voglio segnalare anche un duplicatore di focale con attacco Leica M. Si può contattare Benatti al suo indirizzo: Via Dezza, 41 - 20144 MILANO tel/fax 02 435461.

 

Nella prima tabella sono riportati tutti gli accoppiamenti attuabili mediante gli appositi anelli tra fotocamere e obiettivi di marche diverse. L’ordine in cui sono riportate le fotocamere è quello crescente della misura di tiraggio. Le caselle in cui si trova un ■ indicano la possibilità di un accoppiamento con la perdita di tutti gli automatismi. In quelle dove si trova una ●■ sarà possibile invece mantenere l’automatismo usando un apposito anello. Il ● rappresenta l’accoppiamento con le ottiche originali. Tutti gli apparecchi con innesto a vite 42x1 sono raggruppati in un’unica casella. Gli obiettivi con questo innesto sono completamente intercambiabili fra loro, mantenendo l’automatismo del diaframma, senza dover ricorrere a nessun anello. Gli apparecchi appartenenti a questo gruppo sono: Asahi Pentax Spotmatic, Chinonflex, Cosina HiLite, Edixa Electronica, Fujica ST 701, Icarex TM, Mamiya 500-1000-2000 DTL, Praktica Super TL, Prinzflex, Regula 2000 CTL, Ricoh TLS 401, Yashica TL Electro X con esposimetro a lettura stop-down e comando per l’automatismo del diaframma; la Zenit E i cui obiettivi sono a preselezione manuale; la Olympus FTL, la Praktica LLC e la Spotmatic F che posseggono il simulatore del diaframma. In quest’ultimo caso il funzionamento a tutta apertura verrà mantenuto solo con le ottiche originali, mentre con le altre il funzionamento sarà in stop-down. Nella tabella successiva sono invece riportati gli accoppiamenti possibili fra gli apparecchi reflex e gli obiettivi universali in grado di mantenere sia l’automatismo del diaframma, sia il collegamento con il simulatore del diaframma.

Nota: tabelle e informazioni tratte da "Almanacco fotografare" 1972

 

 

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