27 agosto, Misha viene a prenderci all'area di sosta con un
pullmino, e ci porta al Palazzo d'Inverno. Una fila
interminabile di persone, perlopiù croceristi, è in attesa di
poter entrare nel magnifico palazzo che si affaccia sulla Neva.
Misha confabula con il personale addetto all'ingresso (non sò se
avevamo la prenotazione per quell'ora o se sia ricorso a qualche
forma di corruzione), ma tant'è che ci fanno entrare subito.
Saliamo lo stupendo scalone degli ambasciatori e passiamo
attraverso immensi saloni, stanze e corridoi di incomparabile
bellezza. Di seguito vediamo i tesori d'arte dell'Ermitaz.
Ammiriamo dipinti di Leonardo, Raffaello, Caravaggio, del
Giorgione e del Perugino. Più avanti vediamo quadri di Goya,
Velasquez, Rembrandt e Rubens ed ancora Picasso, Monet, Renoir
ecc. ecc. La competenza di Misha, ancora una volta si è rivelata
molto preziosa. Dopo parecchie ore (ma non basterebbero tre
giorni per vedere tutto bene), usciamo dal lato opposto
all'ingresso e ci ritroviamo in Piazza del Palazzo, una delle
più belle di S. Pietroburgo. Di fronte la facciata del Palazzo
d'Inverno, si erge l'edificio semicircolare dello Stato
Maggiore, al centro del quale troneggia l'Arco di Trionfo
sovrastato dalla Sestiga della Vittoria. Al centro della piazza,
fa bella mostra di sè una colonna di granito rosa alta 47 mt,
sulla cui sommità un angelo di bronzo simboleggia Alessandro I
che regge la Croce. Alle 15 entriamo affamati in un ristorante
sulla prospettiva Nevskij e finalmente mangiamo e tiriamo un pò
il fiato. 28 agosto, splende un bellissimo sole e con il
pullmino ci dirigiamo verso la piazza S. Isacco per visitare
l'omonima cattedrale. La chiesa a croce greca è la più grande e
suntuosa della città, chiusa sui quattro lati da monumentali
portici costituiti da 112 colonne in granito rosso di Finlandia,
è sovrastata da una cupola dorata intorno alla quale si alzano 4
campanili e ben 350 statue. Superbo l'interno, decorato con
ricchi marmi , bronzi, ori. L'iconostasi ingloba colonne di
malachite e lapislazzuli. Di seguito andiamo a vedere la
fortezza di S. Pietro e Paolo fatta costruire dallo zar Pietro
il Grande. All'interno, la cattedrale barocca dei SS. Pietro e
Paolo, dove sono custodite le 33 tombe dei Romanov. I sarcofagi
sono quasi tutti in marmo bianco, quelli dei membri della
dinastia saliti al trono, recano sugli angoli le aquile
imperiali in bronzo dorato. A destra dell'iconostasi è il
sarcofago che accoglie le spoglie di Pietro I il Grande e di
Caterina II. Vicino all'ingresso sulla sinistra, si riconoscono
le tombe di Alessandro II, in diaspro verde degli Urali, e della
moglie in quarzo rosa. Nella Cappella a destra dell'ingresso, vi
sono inumati i resti dello zar Nicola II, della moglie i figli
ed i servi che con lui vennero fucilati dai rivoluzionari.
Proseguiamo con la visita dei monumenti più significativi della
città, quindi prendiamo il battello e facciamo il giro dei
canali per ammirare i bellissimi edifici che vi si affacciano.
Lungo il tragitto passiamo accanto all'incrociatore Aurora, la
nave che nel 1917, sparò il primo colpo dando inizio alla
rivoluzione d'ottobre. Dopo cena si va a vedere S. Pietroburgo
by night. La città di notte è di un fascino unico, le strade e
le piazze sono piene di gente sopratutto giovani. All'una e
mezza assistiamo all'apertura dei ponti, ed alle due e mezza
rientriamo ai camper stanchi, ma soddisfatti per tutte le cose
belle che abbiamo visto. 29 agosto, dato che splende un caldo
sole, si pranza tutti assieme all'aperto, e fra brindisi e
risate trascorriamo la giornata in completo relax. Alla sera
andiamo a cena in un ristorante del centro, e fra una portata e
l'altra ci gustiamo lo spettacolo di danze e canzoni
folcloristiche. 30 agosto, il viaggio in territorio russo sta
volgendo al termine, ma prima di raggiungere la frontiera.
abbiamo ancora il tempo per una visita al palazzo di Petrodvorec
che si affaccia sul golfo di Finlandia. Il palazzo voluto dallo
zar Pietro I è circondato da un magnifico parco con decine di
fontane.
Riprende a piovere e noi riprendiamo la strada per il confine
che raggiungiamo dopo 170 km. Per fortuna le pratiche d'uscita
sono più veloci, per cui dopo un'ora entriamo in Estonia. Per la
notte, sostiamo nel cortile di un hotel di Narva. 31 agosto, ci
trasferiamo a Tallin, capitale estone. Parcheggiamo i camper in
un enorme spiazzo dinanzi al porto crocieristico, dove con pochi
spiccioli potremo trascorrere anche la notte e visitiamo il
centro storico. 1 settembre, ci salutiamo con l'equipaggio
tedesco che decide di fermarsi ancora qualche giorno e
cominciamo la via del ritorno. Dopo una lunga tirata, ma su
strade finalmente buone, arriviamo alla Collina delle Croci
(Lettonia). Su di una collinetta milioni di croci di tutte le
misure, sono state impiantate dai pellegrini. In origine, la
gente, piantava una croce ogni qual volta, durante il regime
sovietico, una persona veniva imprigionata o deportata. I russi
cercarono molte volte di impedire questa prassi, spianando tutto
con i bulldozer, ma dal giorno seguente tutto ricominciava.
Trascorriamo la notte nel silenzioso parcheggio del sito. 2
settembre, Oggi abbiamo attraversato la Polonia, e ci siamo
fermati a Kalwaria dove visiteremo il santuario dedicato alla
Madonna. Per la notte sostiamo nel tranquillo parcheggio che sta
alla sinistra del complesso monastico. 3 settembre, ci
trasferiamo a Wadowice e dopo aver visitato la casa natia di
Papa Wojtyla, riprendiamo la strada verso casa. Attraversiamo la
Slovacchia, ed entrati in Austria facciamo tappa all'area di
sosta sul Danubio già usata all'andata. Ceniamo in un locale sul
lungofiume, e ci ritroviamo già a parlare con una certa
nostalgia, di tutto ciò che abbiamo visto e fatto durante questo
bellissimo viaggio, con gli occhi della mente rivediamo la
Piazza Rossa, i Cremlini dell'Anello d'Oro, i palazzi imperiali
di S. Pietroburgo e gli stupendi paesaggi che neanche la forte
variabilità del tempo è riuscita a guastare. Domani saremo a
casa. Ci vorrà qualche giorno per riabituarsi al solito tran
tran quotidiano, dopo di che, sono sicuro, cominceremo a
progettare una nuova avventura.
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