Guardiagrele
Posizione del comune di Guardiagrele all'interno della provincia di Chieti
Sito istituzionale
« Guardiagrele, la città di pietra, risplendeva al sereno di
maggio. Un vento fresco agitava le erbe su le grondaie. Santa Maria
Maggiore aveva per tutte le fenditure, dalla base al fastigio, certe
pianticelle delicate, fiorite di fiori violetti, innumerevoli cosicche’
l’antichissimo Duomo sorgeva nell’aria cerulea tutto coperto di fiori
marmorei e di fiori vivi. »
(Gabriele D'Annunzio ne Il trionfo della morte[2])
Guardiagrele (IPA: [ɡuardiaˈɡreːle][3]; Guardia Graelis in latino;
Uardiagrélë in dialetto guardiese) è un comune italiano di 9.486
abitanti[4] della provincia di Chieti in Abruzzo. È sede del Parco
Nazionale della Majella e fa parte della Comunità montana della
Maielletta, nonché del club I borghi più belli d'Italia[5].
Famosa per le produzioni artigianali, in particolare nella lavorazione
dei metalli, oltre ad aver dato i natali all'orafo, incisore e pittore
Nicola Gallucci, detto Nicola da Guardiagrele, ospita tutti gli anni
dal 1º al 20 agosto la Mostra dell'Artigianato Artistico Abruzzese[6].
Fu il primo luogo, insieme ad Agnone, dove iniziò la produzione della
presentosa, un gioiello femminile abruzzese generalmente in oro,
indossato nelle occasioni di festa.
Geografia fisica [modifica] Territorio [modifica]
Il lato orientale del promontorio di Guardiagrele; alle spalle si può
intravedere in massiccio della MaiellaGuardiagrele sorge
nell'entroterra chietino, nella zona nord-occidentale della provincia.
Si articola su un lungo promontorio adagiato sulle pendici orientali
della Majella e delimitato su tre lati da ripidi crinali.
Risente di un'alta sismicità[7] poiché si colloca in una zona in cui
questi fenomeni sono da sempre stati molto intensi e frequenti. È
infatti inserita tra i comuni colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009,
per il quale subì lesioni ad alcune case, alla chiesa di San Nicola
Greco e il crollo parziale del tetto di palazzo Mucci.
Il territorio ad ovest del centro abitato, verso la Majella, è composto
da rocce calcaree, con aspri valloni e numerosi boschi. Andando verso
il mare invece i rilievi diventano via via sempre più dolci. Non vi
scorrono fiumi di particolare rilevanza. I numerosi corsi d'acqua
infatti sono per lo più torrenti provenienti dalla montagna, fra i
quali vi sono il Dendalo e il Venna, che dopo un percorso lungo
rispettivamente 22 e 24 km sfociano nel fiume Foro.
La residenza comunale si trova al un'altitudine di 576 m.s.l.m.
L'altitudine minima è di 150 metri, quella massima di 1.750, con
un'escursione altimetrica di 1.600 metri[8].
Fa parte della Comunità montana della Maielletta.
Clima [modifica] Per approfondire, vedi la voce Stazione meteorologica di Guardiagrele.
Via Roma durante una nevicata nel gennaio 2005In base alla media
trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più
freddo, gennaio, si attesta a +4,8 °C; quella del mese più caldo,
agosto, è di +23,7 °C[9].
Classificazione climatica[10]:
Zona climatica D
Gradi giorno 1928
Secondo la classificazione dei climi di Köppen Guardiagrele appartiene
alla fascia Csb, ossia al clima temperato fresco mediterraneo con
influenze montane, dovute alla vicinanza al massiccio della Majella. Il
fatto che il mese più caldo è agosto, e non luglio, è indice di un
seasonal lag piuttosto elevato: ciò è dovuto alla vicinanza della costa
adriatica e al fatto che la posizione collinare del paese permette una
dispersione del calore minore di quella tipica di luoghi con altitudini
simili ma più distanti dal mare (come ad esempio molti paesi
dell'entroterra aquilano). Gli inverni guardiesi sono solitamente
freddi, talvolta rigidi. Come in tutte le regioni adriatiche, durante i
mesi invernali sono frequenti gli afflussi di aria fredda (burian)
proveniente dai Balcani, che possono portare le temperature sotto lo 0
°C; spesso in queste occasioni la concorrenza con afflussi di aria
umida proveniente dall'Atlantico genera precipitazioni nevose anche
molto abbondanti. Le estati guardiesi sono calde ma non afose, e
solitamente non si prolungano particolarmente. Non sono tuttavia
infrequenti, anche nei mesi più caldi, afflussi di aria fresca da
nord-est, che mitigano la calura per qualche giorno. Più spesso si
verificano ondate di caldo, con temperature massime che superano
abbondantemente i 30 °C e minime sopra i 20 °C (talora vicine ai 30
°C). Le precipitazioni, non troppo abbondanti anche a causa della
presenza del massiccio della Majella che protegge il paese dalle
perturbazioni provenienti da ovest, si aggirano intorno ai 1000 mm, e
risultano concentrate maggiormente in primavera e in autunno[11].
Storia [modifica] Per approfondire, vedi la voce Storia di Guardiagrele.
Etimologia del nome Guardiagrele
Cartolina del 1925 che raffigura il Torrione Orsini, detto anche
Torrione LongobardoAlcuni studiosi guardiesi vissuti tra il XIX e il XX
secolo, fra cui Francesco Paolo Ranieri, Giuseppe Iezzi e Filippo
Ferrari, citando fonti ambigue, riportarono un'iscrizione secondo cui
il toponimo "Guardiagrele" sarebbe nato da Ælion (discendente dal greco
Helios, "sole"), per poi diventare Grelion (nome di un capitano greco,
Grelio), Grælium, Grælle, Græli, Grele. Anche D'annunzio nel romanzo Il
trionfo della morte parla, riferendosi a Guardiagrele, di "antichissimo
nome solare", rifacendosi proprio a queste ipotesi. Il tempi più
recenti si è trovata un'altra spiegazione dell'etimologia di Grele. È
stata infstti proposta la derivazione dall'etnico marrucino ocrilis,
attributo di ocris, "altura", oppure dal personale latino Grælius,
traslato al Greele del Catalogus Baronum ( il registro di leva voluto
da re Ruggero II intorno alla metà del XII secolo). Per quanto riguarda
il termine "guardia", non si hanno dubbi sulla sua provenienza.
Discende dalle parole germaniche warda o warte, usate per indicare un
posto di vedetta militare. Nel libro di re Ruggero II si parla infatti
di clerici castri de Guardia Grelis.
Il territorio di Guardiagrele era abitato sin dall'epoca protostorica,
come dimostrano alcuni rinvenimenti archeologici. Fu poi abitato dagli
Italici e dai Romani.
Lo stanziamento di una fortificazione militare longobarda, a scopo di
controllo, risulterebbe all'origine della leggenda che narra
dell'abbandono del villaggio di Grele e dell'arroccamento "a guardia"
del vecchio abitato. In verità non ci sono testimonianze concrete
nemmeno per il periodo longobardo, ad eccezione del diminutivo,
presente nel centro storico, "faricciola", un termine che deriva
dall'esistenza di insediamenti longobardi chiamati "fare".
I primi documenti che appaiono risalgono alla seconda metà dell'XI
secolo e consistono in una bolla di papa Alessandro II, in cui viene
citata una villa quae vocatur Grele, cum ecclesiis et omnibus
pertinentiis suis tra i possedimenti del monastero di San Salvatore a
Maiella.
Nel 1391 Ladislao di Durazzo concesse alla città il permesso di battere
moneta, come ringraziamento del sostegno dimostrato al re. Nel 1420
infatti la città si dotò di autonomi statuti comunali, dando inizio ad
un lungo periodo di lotte contro i numerosi tentativi di riconquista da
parte dei vecchi padroni. I secoli successivi furono per la città
abruzzese un periodo di declino demografico, economico e culturale,
anche a causa delle numerose calamità naturali che la interessarono.
Fra quest'ultime, oltre al già accennato terremoto, vi fu l'epidemia di
peste del 1566 e del 1656, periodiche carestie e il disastroso
terremoto del 1706.
Nel 1799 Guardiagrele fu assediata e saccheggiata dalle truppe francesi
del generale Coutard, che causarono la morte di 328 cittadini
guardiesi. Il malcontento provocato dalle nuove forme di organizzazione
agricola introdotte dopo l'unificazione d'Italia favorirono il fenomeno
del brigantaggio, che vedeva nel guardiese Domenico Di Sciascio uno
degli esponenti più noti, essendo egli capo della Banda della Maiella.
Altro fenomeno causato da questo malessere fu l'emigrazione,
specialmente verso l'America e l'Australia.
La seconda guerra mondiale lascia nella città un'eredità pesante,
soprattutto nel patrimonio artistico ed architettonico. Con
l'occupazione tedesca dell'ottobre 1943, la popolazione fu costretta a
sfollare e rifugiarsi fuori città, mentre Guardiagrele subiva pesanti
bombardamenti dal fronte alleato, fino alla liberazione nel giugno
1944. valorizzazione delle attività artigianali e dall'iniziativa
privata, che ha favorito la piccola imprenditoria.