LA STORIA DI MOMAR


Questa è la storia di Momar, un ragazzo che abita a Dakar, la capitale del Senegal.

Oggi sono finalmente andati a trovare il cugino Dudu che abita al sud del paese, in un villaggio di Casamance. Dopo che sono partiti, per un po', hanno provato a cercare l'albero più grande di tutti, ma erano così tanti che non sono riusciti a trovarlo!

La nonna di Momar, con la corteccia dei baobab prepara una medicina amarissima che fa passare il mal di pancia.

Una volta arrivati al villaggio, Dudu e i suoi amici fanno un sacco di feste. In quella parte del paese piove spesso e lo zio può coltivare anche il riso.

I genitori vanno a trovare Samba (un famoso sarto) per fare acquisti.

Dudu e Momar decidono di costruire due camion - giocattolo; il camion di Dudu era molto più bello di quello costruito da Momar ed egli cercava di imitarlo.

La nonna di Momar racconta spesso una leggenda tipica del posto:


PERCHE' LA IENA HA LA SCHIENA A STRISCIE


Un giorno Leuk la lepre e Bouki la iena andarono insieme a pescare.

Presero molti pesci e Bouki propose:

  • Adesso ognuno di noi due va su una riva del fiume a cuocere i suoi pesci; tu rimani qui, io vado dall'altra parte.-

Bouki se ne andò e Leuk la lepre si mise ad affumicare sul fuoco i suoi pesci.

Al tramonto, la iena chiamò la lepre e le disse:

-Cerca di non dormire, altrimenti i ladri ti ruberanno tutti i pesci!-

La lepre non rispose; sistemò lo spiedo sul fuoco ancora acceso e andò a letto.

Durante le notte, la iena chiamò la lepre sottovoce alcune volte, per vedere se dormiva veramente; non sentì risposta e, pian piano, attraversò il fiume e si avvicinò ai pesci per rubarli.

Ma la lepre afferrò lo spiedo incandescente e colpì varie volte il lato sulla schiena.

Da quel giorno la iena ha delle strisce rossicce sulla schiena.   

Il villaggio di Dudu è in festa.

Domani è la festa di Tamkharitè, che è il loro capodanno.

Tutti stanno facendo qualcosa: chi pulisce la casa o lava i vestiti, chi prepara da mangiare o fa le prove con il tamburo.

Tamkharitè è la festa dei bambini e dei ragazzi.

Si travestono, si mettono maschere buffe o terrificanti. Poi girano per le case chiedendo dolci, regali, soldi. Momar porta con sé il suo tamburo costruito con una zucca vuota e un foglio di plastica ben teso. Il suo suono è profondo e forte.

Al villaggio sono arrivati anche due griot, i narratori di fiabe e di storie. La sera, quando fa buio, si siedono nella piazza e cominciano a raccontare, accompagnandosi con la musica. Tutta la gente ascolta in silenzio, seduta in cerchio. Il griot più vecchio racconta solo storie serie e non ride mai; quello più giovane, invece, inventa fiabe e canzoni che fanno ridere.

Questa è la storia di Momar, quella che vive ogni giorno.

Chi siamo | La mostra "Romei e giubilei"

I° parte | La mostra "Romei e giubilei"

II° parte | La storia di Nasser | La storia di Kalima | La storia di Brenda | La storia di Momar

AUTORI: GLI ALUNNI DELLA CLASSE IV B.

Questo è il simpatico Momar

Siamo tutti colorati