Il consiglio comunale di Bisceglie HA BOCCIATO la nostra proposta di istituire nella zona Pantano-Ripalta l'AREA NATURALE PROTETTA ai sensi della l. r. 19/97.

Riteniamo che sia andata persa una buona occasione di sviluppo economico e di miglioramento della qualità della vita.

Non ci arrenderemo!!

Riprenderemo la nostra battaglia ambientalista con più forza!!

CI RIVOLGIAMO ALLE PERSONE SENSIBILI ED INTELLIGENTI affinché SOSTENGANO LE IDEE E LE AZIONI FUTURE DEL COMITATO

La stampa

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

SCAMPAGNATA AL PANTANO PER I POLITICI (QUELLI VERI).

La cronaca: il 18 novembre 2001 inizia la raccolta di sottoscrizioni, pubblicizzata da un manifesto in tre città, a sostegno dell’istituzione dell’area naturale protetta in località "Torre Calderina" (comunemente definita Zona Pantano-Ripalta) e per la creazione di un Centro di Documentazione Ambientale. Il successo della petizione, chiara e trasparente, sostenuta autorevolmente anche da WWF, Legambiente e Archeoclub di Molfetta, ABAP e Delegazione di Bari dell’Ordine Nazionale dei Biologi, costringe le Amministrazioni comunali di Bisceglie e Molfetta a ricevere le associazioni promotrici. In questi incontri i politici di turno lodano pubblicamente l’iniziativa, mostrano disponibilità al dialogo e tanti buoni intenti: dunque circa 2500 firme hanno l’effetto di iniziare quel dialogo, tanto tenacemente auspicato e cercato da noi attraverso convegni, manifestazioni e articoli. Ma ben presto ci accorgiamo che sono solo vane parole, nient’altro.

Dopo aver consegnato il 23 febbraio, in occasione della Giornata di Studio da noi organizzata, le adesioni alla petizione nelle mani dell’Assessore all'ambiente di Bisceglie, dott. Vella, il Comitato decide di promuovere la raccolta delle firme di otto consiglieri comunali biscegliesi di maggioranza e opposizione, poco più del necessario per una richiesta "trasversale" di convocazione del Consiglio Comunale, un passaggio tecnico obbligato per portare nelle sedi istituzionali la nostra proposta, al fine della sua approvazione con apposita delibera.

Quando il 15 marzo, data della prima convocazione del Consiglio Comunale monotematico, quasi tutta la maggioranza di centro-sinistra non si presentano in aula, viene a mancare il numero legale, il Consiglio non si tiene e viene rinviato alla seconda convocazione fissata per il 5 aprile. Sempre il 15 Marzo viene distribuita ai consiglieri presenti una richiesta di sospensione dei provvedimenti firmata da alcuni proprietari terrieri della Zona Pantano-Ripalta.

Il 5 aprile, dopo circa venti giorni (sufficiente per leggere tutto il materiale informativo cartaceo, più di 30 fogli, e per studiare a sufficienza la questione), si ripete la storia del 15 marzo.

Il 9 aprile il consiglio comunale si tiene, l'area naturale protetta è bocciata con i voti contrari della maggioranza di centro-sinistra.

Esaurita la cronaca, è il momento di fare il punto della situazione.

Prima considerazione. Non riusciamo francamente a comprendere per quale motivo il 15 marzo e il 5 aprile non si sia voluto discutere, democraticamente, in seno al Consiglio Comunale, massima e suprema istituzione della Città, un provvedimento desiderato da migliaia di cittadini. Riteniamo che il Consiglio Comunale sia rappresentativo a sufficienza di tutta la cittadinanza ed abbia piena libertà di decidere nel merito delle questioni, anche deliberando con maggioranze ampie e politicamente trasversali qualora lo ritenga nell’interesse superiore e generale della Città.

Seconda considerazione. A nostro avviso uno dei pochi modi, se non l’unico, per sviluppare quel territorio dal punto di vista ambientale, economico e sociale è l’istituzione su di esso dell’ "Area Naturale Protetta" ai sensi della L.R. 19/97. Questa legge prevede quella fase di "precoferenza" nella quale tutti i soggetti coinvolti si siedono intorno ad un tavolo per decidere le sorti di tutta l’area e mettono per iscritto, nel cosiddetto "Piano del Parco", ciò che si può e ciò che non si può fare. Considerato che, stante il PUTT/P, nell’Oasi di Protezione "Torre Calderina", ossia DA S. FRANCESCO AL PANTANO E DAL MARE ALLA STATALE non sono autorizzabili piani e/o progetti ed interventi comportanti grave turbamento alla fauna selvatica e modificazioni significative dell'ambiente, ad eccezione di quelli conseguenti al ripristino/recupero di situazioni degradate e le arature profonde e i movimenti di terra che alterino in modo sostanziale e/o stabilmente la morfologia del sito, l’alternativa è quella di lasciare tutto così com’è oppure di incorrere in una serie di ricorsi amministrativi o contenziosi che aprirebbero una fase di incertezza per gli investitori (si veda la Regione Puglia che ha bloccato l’insediamento ricettivo al Nettuno).

Terza ed ultima considerazione. Per evitare equivoci è necessaria la perimetrazione dell’Oasi di Protezione in base al PUTT/P. Rivolgiamo tale richiesta al futuro Sindaco. Se poi è vero che l'Assessore all’ambiente, il dott. Vella, ha sposato pubblicamente le nostre tesi (vedi recente manifesto), avrebbe dovuto dare prova di coerenza sostenendole in sede istituzionale (si legga Consiglio Comunale), situazione a nostro avviso non avvenuta. Ci chiediamo, infine, quale sia stato il destino del progetto dettagliato (11 pagine) per la creazione del Centro di Documentazione Ambientale voluto dalla petizione, consegnato brevi manu allo stesso Assessore, richiesto formalmente dall’Avv. Cozzoli e del quale non abbiamo mai avuto notizia del suo inserimento nella previsione di spesa del Comune. Ricordiamo che mesi orsono abbiamo presentato due istanze per l’istituzione di un laboratorio faunistico-ambientale e la valorizzazione della Grotta dei Briganti, per le quali non abbiamo mai ricevuto risposta da questa amministrazione.

Siccome non siamo ingenui, visto l'esito del consiglio comunale che ha bocciato le nostre proposte, chiediamo ufficialmente all'Assessore Vella la restituzione delle firme e del nostro progetto per la creazione del Centro di Documentazione Ambientale. I nostri politici hanno avuto fin troppo tempo a disposizione per discutere, anche con altri soggetti interessati, le nostre proposte e siamo stufi delle loro promesse !!!!

Il Comitato per la Salvaguardia della Zona Pantano-Ripalta