aprile 2002 - pag. 3 |
Area protetta addio. Non passa grazie anche all'astensione di An, Ccd e parte di DE | |||
Bocciato il Pantano. È consociativismo? |
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È proprio il caso di dire che i politici nostrani hanno trascorso questa Pasquetta al... Pantano. Ad inizio marzo il Comitato per la Salvaguardia della Zona Pantano Ripalta raccoglie la disponibilità di 8 consiglieri comunali (RC, Verdi, MPD, Forza Italia, l’indi-pendente) a portare in Consiglio la delibera per l'istituzione, nella zona Pantano Ripalta, di una "Area Naturale Protetta" ai sensi della legge regionale 19 del 1997. La prima convocazione del 15 marzo non vede il raggiungimento del numero legale; in tale occasione perviene ai capigruppo consiliari una lettera di 23 proprietari della Zona che si oppongono alla delibera in questione chiedendo la sospensione di ogni provvedimento. La seconda convocazione è fissata per il 5 aprile: servono lì consiglieri per il numero legale, ma, due consiglieri della maggioranza (presenti all'appello della prima convocazione di un altro ordine del giorno), escono dall'aula e fanno mancare ancora una volta il numero legale. Si giunge così al 9 aprile: ci sono più di venti punti da discutere in prima convocazione. Sono tutti davanti al punto sul Pantano. Probabilmente non si sarebbe mai arrivati alla discussione sulla proposta del Comitato se non fosse intervenuta una sorpresa: per puro caso o chissà perché manca il numero legale in prima convocazione, saltano i 20 punti e la delibera sul Pantano diventa la prima in ordine di discussione. Apriti cielo! Tutta la maggioranza esce dall'Aula consiliare e si riversa nelle stanze contigue tra il caos generale e le urla di un arrabbiatissimo Sindaco Napoletano. Mentre l'opposizione riorganizza le fila ed in aula arriva, richiamato da casa, un febbricitante ed afono Enzo Ciani, la maggioranza, fuori, cerca di capire cosa è successo e si apre la caccia al colpevole. Intanto, dentro, inizia la presentazione della proposta da parte del Consigliere dei Verdi Sciacqua, a cui segue il primo giro di interventi: se da una parte Ciani illustra i vantaggi dell'area naturale protetta, dall'altra Silvestris stigmatizza l'assenza in aula di giunta e di maggioranza seguito in ciò da Valente dell’UDC - Democrazia Europea, che richiede a gran voce il rientro dei supporter del sindaco; in particolare è l'assessore all'ambiente Vella il bersaglio prediletto, dal momento che aveva sostenuto, anche con manifesti, la proposta del Comitato. Il Presidente De Pinto dà il via al secondo giro di interventi. Il clima è surreale: da un lato i banchi vuoti e gli oratori apparentemente tranquilli, dall’altro il mormorio infastidito del pubblico. Fuori è sempre più palese la difficoltà della maggioranza alla ricerca di una via d'uscita. Dopo circa due ore di discussione in cui l'unico interlocutore dell'assise è il coriaceo dirigente dell'Ufficio Tecnico architetto Losapio, De Pinto annuncia l'inizio delle votazioni e il prossimo trillare di campanella sta per prefigurare quello che sembrava impossibile all'inizio: l'approvazione della delibera di istituzione dell'Area Naturale Protetta al Pantano ed il via libera all'iter amministrativo in Regione. Ma ecco un altro colpo di scena: le facce disorientate di alcuni consiglieri della Casa delle Libertà sembrano spingere Valente dell'UDC - Democrazia Europea a prendere la parola e a chiedere la sospensione del consiglio: ma De Pinto si oppone a tale richiesta e rivendica al suo ruolo tale facoltà; dopo una verifica del Regolamento del Consiglio, richiesta da Silvestris permettere ai voti la sospensione, il Segretario Generale dà ragione a De Pinto, che sembra voler addirittura accelerare le procedure di voto. Mentre dunque ci si accinge ad alzare la mano per votare, quasi nella rassegnazione di alcuni e nell'incredulità di altri, si spalanca la porta del Sindaco ed entrano in Aula l'assessore Ciocia seguito a ruota dal Sindaco, da Vella e dal trenino dei consiglieri di maggioranza. "Avete voluto il dibattito?…E dibattito sia!" così il Sindaco dà fuoco alle polveri: qualcuno del Polo, cellulare all'orecchio e soprabito sul braccio, ne approfitta per andare a cena. Il Sindaco, in sostanza, propone un ordine del giorno, alternativo a quello in discussione, che rinvia alla prossima consiliatura le deliberazioni sulla zona Pantano Ripalta. Nel suo intervento, così come in quelli a seguire dei leader Ds Rocco e PDCI Giovanni Valente, il Sindaco rassicura che la costa di levante non farà la fine di Salsello, ma non emerge una visione complessiva e soprattutto concreta di quello che l'amministrazione ha in programma di realizzare laggiù. Ma il clou del discorso del Sindaco è riservato a Sciacqua che viene veemente attaccato per aver richiesto Consiglio sul Pantano. Ormai Sciacqua non regge più e sbotta: parla prima del rapporto fra l'ambientalismo e la società civile, poi, con la voce spezzata dall'emozione rassegna le dimissioni da consigliere. L'ultimo colpo di scena: De Pinto decreta che la proposta del Sindaco debba essere valutata dopo, e non in alternativa, o prima del voto sulla proposta del Comitato. Risultato: i consiglieri hanno dovuto necessariamente esprimere una propria posizione politica sull'Area Protetta e quindi ognuno si è assunto le proprie responsabilità. La proposta, messa ai voti, è stata respinta. I voti favorevoli sono stati 6: Ciani e Simone Lucia di RC, Vincenzo Valente del MPD, l'indipendente Napoletano Leonardo, Casella e Ricchiuti di FI. Cinque gli astenuti: Di Ceglie del CCD, Silvestris e Dell'Olio di An, Valente Vincenzo dell'UDC e del presidente De Pinto. Undici i contrari: la maggioranza di centrosinistra. Questa la cronaca della bocciatura dell'Area protetta. Una sconfitta dunque per quanti hanno a cuore le sorti del Pantano, ma non una debacle. Sia perché il Consiglio comunale potrebbe tornare ad occuparsene nel prossimo mandato amministrativo, sia perché, soprattutto, grazie alla discussione, che si è tenuta nonostante i giochini, è emerso chi è favorevole (non solo a parole) e chi è contrario. La maschera è caduta. Francesco Dente |
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aprile 2002 |
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Pantano Proteggiamolo |
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Prima che la "bagarre" elettorale ci coinvolga in un turbinio di chiacchiere e polemiche, ritengo doveroso chiarire la situazione legislativa che regolamenta la zona Pantano - Ripalta, che coincide con l'oasi di protezione "Torre Calderina" perimetrata dallo stesso Piano Paesistico. A tutt'oggi, il P.U.T.T. del dicembre 2000, (piano urbanistico territoriale tematico) chiamato comunemente "Piano Paesistico" recita all'art. 3.13 che, nelle oasi di protezione non sono autorizzabili piani e/o progetti ed interventi comportanti: 1) Grave turbamento alla fauna selvatica e modificazioni significative dell'ambiente, ad eccezione di quelli conseguenti al ripristino/recupero di situazioni degradate; 2) Le arature profonde e i movimenti di terra che alterino in modo sostanziale e/o stabilmente la morfologia del sito, fatta eccezione per le opere strettamente connesse con la difesa idrogeologica e relativi interventi di mitigazione degli impatti ambientali da queste indotti; 3) La discarica di rifiuti. La zona Pantano - Ripalta in oggetto è quindi Oasi di protezione, la cui estensione giunge fino alla statale 16 come da cartografia regionale di pubblica consultazione. Ricordo inoltre, per chiarezza di intenti, che la norma regionale ha una valenza gerarchica superiore al Piano Regolatore Generale (P.R.G.) dovendosi esso adeguare al P.U.T.T. e non viceversa. Nessuna variante al P.R.G. può quindi eliminare il vincolo di inedificabilità assoluta prevista dalla summenzionata norma regionale. La stessa norma prevede all'art. 5.05 l'obbligo da parte del Sindaco di una perimetrazione sulla cartografia comunale su più ampia scala dell'oasi di protezione al fine di definire gli ambiti territoriali distinti. È pertanto indispensabile procedere alla realizzazione della perimetrazione e relativa trasmissione all’Assessorato Regionale all'Urbanistica, così come già fatto dal Comune limitrofo di Molfetta. "L'Area naturale protetta" ai sensi della L.R. 19/ 97 può rappresentare una valida soluzione per lo sviluppo ecocompatibile della zona così come si auspica si deliberi nel Consiglio Comunale del 5 aprile 2002, superando di fatto le mire speculative degli interessati alla pura e semplice edificabilità della zona Pantano. Enzo D'Ambrosio Rappresentante della Margherita |
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