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Ricordati di me
Regia: Gabriele
Muccino PERSONAGGI
E INTERPRETI Carlo: Fabrizio
Bentivoglio Che fanno il giorno di San Valentino quattro singles? Vanno a vedere l’ultimo film di Muccino, Ricordati di me. Sapevamo che non sarebbe stato un film d’amore, ma così angosciante nessuno si aspettava lo fosse. Per quanto mi riguarda la proiezione mi è piaciuta molto; l’idea di fondo è rappresentare una famiglia media d’oggi – padre, madre, figlia, figlio – nei problemi scaturiti dalla degenenrazione della società odierna. E questa società è riuscita a distruggere il nucleo di sè stessa, la famiglia appunto. Tra status symbol, sogni senza ali, insoddisfazioni professionali, amori fasulli, amicizie disattese si snoda questa storia. Se ne potrebbe parlare, forse anche troppo... infatti dopo essere usciti dal cinema si è tornati a casa alle tre, ancora presi dalla discussione e perfettamente svegli... Cosa abbiamo capito? Troppo, tanto... non ne posso parlare perchè si dovrebbe svelare la trama... Ma la situazione iniziale voglio provare a descriverla. Carlo, padre, eterno bambino, tanti sogni riassunti in un libro mai finito, assicuratore insoddisfatto del proprio mestiere... Giulia, madre, professoressa di lettere costretta ad ascoltare ogni giorno idilliaci amori altrui fatti di carta ed inchiostro, nevrotica, mancata attrice teatrale, passione ripudiata in nome del matrimonio... Valentina, figlia,determinazione pura e un’idea fissa: sfondare nello star system in ogni modo, con ogni mezzo, lecito o illecito... Paolo, figlio, in crisi d’identità, innamorato (o così crede) ma non corrisposto, vittima di un complesso d’inutilità... Bel quadro, non c’è che dire... A cosa può portare una situazione simile? Attori e attrici fantastici, ma su tutti spicca a mio avviso Laura Morante, leonessa. Non aggiungo altro oltre ad alcune parole della colonna sonora “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini cantata da Elisa (e mi dispiace per lei, ma questa canzone solo Mia poteva cantarla...): “Sai, la gente è sola, come può lei si consola... non far sì che la mia mente si perda in congetture, in paure, inutilmente e poi per niente... “
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