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THE IMPORTANCE OF
BEING EARNEST A trivial comedy
for serious people di Oscar Wilde Geniale, straordinario e rigorosissimo “NONSENSE”! Inizialmente svalutata, l’opera del
grande Oscar Wilde, è una sorta di anticipazione del più moderno teatro
dell’assurdo. Jack inventa un fratello immaginario per
fuggire dalla campagna e raggiungere Londra, dove risiede la sua adorata
Gwendolen, innamorata di lui, o, per essere più precisi, del suo nome, che ella
crede sia Ernest. Gwendolen ha un cugino di nome Algernon che, incuriosito da
un’incisione nel portasigarette di Jack che porta la firma di una certa Cecily,
arriva in campagna spacciandosi per Ernest, l’inesistente fratello di Jack,
peraltro dichiarato morto poco prima dallo stesso Jack. Cecily, dai racconti del
suo tutore Jack, si è innamorata e fidanzata idealmente con Ernest, nonostante
le severe critiche di Miss Prism, la sua istitutrice, che, a sua volta, è
segretamente innamorata del reverendo Chasuble a cui successivamente, trovatisi
a dover rivelare i veri nomi alle donne amate, Jack e Algernon si rivolgeranno
per essere battezzati e cambiare nome. Nonostante tutti gli sforzi dei due
giovani, tutto sta per essere mandato in fumo da Lady Bracknell, la zia di
Gwendolen e Algernon quando... Non meravigliatevi se non avete capito
nulla da questo mio riassunto: lo scopo era appunto questo. Un nonsense non si può spiegare, non si
deve spiegare. In una commedia in cui essere trovato in
una borsa è “sconveniente” solo perché non rivela la paternità di un
individuo e l’amore nasce dalla bellezza di un nome tutto può succedere... e
difatti succede.
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