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NUOVO CINEMA PARADISO

Di Giuseppe Tornatore

 

Premio Oscar “Miglior Film Straniero” 1990

Gran Premio Speciale della Giuria, Cannes 1989

Oscar europeo Felix “Miglior Attore” a Philippe Noiret

David di Donatello per il miglior commento musicale

Miglior colonna sonora 1989 ad Ennio Morricone

 

Interpreti:

Salvatore Cascio (per la prima volta sugli schermi)

Philippe Noiret (nel ruolo di Alfredo)

Pupella Maggio

Agnese Nano

 

Silenzio, comincia il film… La sala smette improvvisamente quel brusio assordante pieno di aspettative e sogni sulla pellicola, ed ecco che parte, il cinematografo si mette in moto e dà vita a un viaggio verso sensazioni mai assaporate. “Starò esagerando”, mi sono detta, “nel descrivere una semplice proiezione di un film?”. Probabilmente al giorno d’oggi quando si va al cinema si è interessati soprattutto a guardare gli effetti speciali e a farsi contagiare dal dolby sorround, ma torniamo indietro agli inizi del cinema, nel dopoguerra, e proviamo a immaginare l’emozione di una sala gremita di persone che aspettano soltanto di osservare, gustare, sognare, quelle scene, così oltraggiose, dei baci e dei sospiri amorosi, da meritarsi tanto di censura. Ecco, questa doveva essere la sensazione che si provava nel guardare tutti i più grandi attori del passato, nelle indimenticabili scene di “Casablanca”, “La gatta sul tetto che scotta”, per citarne qualcuno soltanto, mentre si scaldavano in una scena indimenticabile d’amore. Queste emozioni, Giuseppe Tornatore le fa rivivere attraverso gli occhi di un bambino, Totò, scaltro e furbo come tutti i bambini che si corrodono dalla curiosità e dal desiderio del proibito. Il cinematografo, per lui non è un semplice luogo di ritrovo in cui provare i primi piaceri dell’esperienza sessuale, è il luogo in cui tutto diventa magia, ciò che non c’è nella sua Sicilia, povera e bigotta. Ma soprattutto è luogo di incontro con Alfredo, l’amico e maestro, l’anima che dà vita a quelle immagini, colui che ha trascorso tutta la sua vita a inserire pellicole nel cinematografo. Eppure quanta vita in quei nastri! Quanti racconti, spesso mai visti perché proprio sul più bello, “Tagliaaaaa”, urlava la vociaccia stridula del prete incaricato alla censura.Un film commovente che racconta la storia e l’evolversi del grande schermo, da quando era un semplice sfogo di passioncelle, a quando diviene l’anima della città, quel luogo dei sogni che non può essere abbattuto dopo un devastante incendio. E sarà proprio lui, Totò, non più quel bambino pieno di speranze, ma un affermato regista, a ridar vita a quel vecchio cinematografo, il “Nuovo Cinema paradiso”, e a quelle emozioni così semplici e ingenue che ancora oggi ci fanno commuovere dinanzi ad un film.

 

 

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