Gustave Flaubert

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MADAME BOVARY

Parlare di “Madame Bovary” è per me un vero onore poiché è uno dei capisaldi della letteratura mondiale. Il motivo di questa sua importanza è semplice: il romanzo fu, ahimè, censurato, a causa del tema di cui tratta, oserei dire “bollente”, per l’epoca. Siamo nel lontano 1857, quando il primo lavoro di Flaubert fu denunciato con l’accusa di oltraggio alla morale e alla religione. In effetti, se ci catapultiamo in quell’epoca, abituata a romanzi “puri” e nobili, ammetteremo che l’adulterio non era poi una cosa così “per bene”, ma proviamo a guardarla sotto un’altra ottica, credo la stessa che l’autore abbia usato per tracciare il profilo di questa incredibile donna: Emma Bovary ama e desidera essere amata, è una donna che sogna di vivere e godere edonisticamente di un’esistenza autentica. “La sua vita era fredda come una soffitta che ha il finestrino volto al nord”, ma dentro il suo cuore ardeva la fiamma dell’esistenza felice e sognatrice di chi non sa fare altro che amare. Bhe, che ve ne pare? Concorderete con me che a Flaubert va l’onore di aver posto in termini di avanguardia un tema così attuale come l’adulterio. Ragazzi era solo il 1857 e il mondo della letteratura conobbe per la prima volta il vero sentimento di cui tutti i poeti cantarono; per la prima volta si parla di amore, quello vero, quello sofferto, l’amore di chi non possiede altro che un cuore e tesse la sua vita attorno a sogni e speranze. Flaubert racconta il sentimento di chi ha conosciuto il dolore… Questa sì che è innovazione letteraria!

 

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