L'attimo fuggente

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L’ATTIMO FUGGENTE

(Dead Poets Society)

 

Di Peter Weir

 

Interpreti:

Robin Williams;

Robert Sean Leonard;   Ethan Hawke;          

Josh Charles;   Gale Hansen;    Dylan Kussman.

 

"Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza e in profondità, e succhiare tutto il midollo della vita, sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire in punto di morte che non ero vissuto” …

Questo era il sogno del professor Keating, insegnante di letteratura presso la Welton Accademy. Un professore sicuramente “sui generis” visto che si faceva chiamare “Oh capitano mio Capitano” dai suoi alunni, rievocando lo “zio” Walt Withman. Decisamente un professore straordinario, che invita i suoi ragazzi a non soffermarsi sulle solite analisi testuali e su argomenti del tipo “Su una scala di valore dove troveremo un sonetto di Byron?” e via dicendo. No, Keating fa conoscere davvero cos’è la poesia, attraverso la passione della lettura, “succhiando il midollo della vita”, vissuta sullo sfondo dell’ormai celebre “Carpe Diem”. Cogli l’attimo, cogli la rosa quando è il momento, anche rischiando di evadere i canoni del severissimo college. E’ questo che insegna allora Il prof. Keating? A sfaldare le regole “Tradizione, Onore, Disciplina, Eccellenza” che da sempre accompagnano la vita degli studenti della Welton Accademy? No, Keating insegna a pensare con le proprie teste, ad assaporare ogni istante della vita e a credere nei sogni. Sullo stimolante esempio del loro professore, Neal, Charlie,Tod e compagni fondano la “Setta dei Poeti Estinti”, un gruppo di giovani poeti, autori e amanti della lirica e della letteratura; un gruppo di giovani speranzosi nel futuro che decide di seguire le orme del loro “guru” incontrandosi, proprio come Keating anni prima, nella grotta indiana, al di la del bosco, una vecchia grotta che per alcune serate diviene luogo di incontri, speranze, scoperte, emozioni. Questi ragazzi sfidano le rigide regole del loro college per correre dietro al sogno di potere essere veri, di poter imparare a vivere secondo le proprie speranze, gustando l’essenza della giovinezza, quella autentica, fatta d’incoscienza, allegria, contestazione.Le vite di questi ragazzi si intrecciano, attraversando le sfide che la vita offre loro, come la timidezza paralizzante, la spavalderia, l’amore inarrivabile, i sogni irraggiungibili; sogni che rischiano di infrangersi contro il muro di chi non ha mai sognato o ha smesso di farlo, come il padre di Neal, rigidamente contrario all’aspirazione teatrale del figlio, che vive per recitare, ma deve sottomettersi alla volontà paterna di studiare medicina..Neal è fragile e da buon sognatore decide di portare avanti il suo desiderio, su incoraggiamento e appoggio dei suoi amici e soprattutto del suo Professore.Ma questo film ci insegna di come ci sia un prezzo per ogni cosa…un prezzo a volte troppo alto, come la vita; la vita che Neal decide di non voler più combattere, la vita che è impossibile amare se non si può sognare.Dopo il suicidio di Neal, niente è più come prima, la setta si scioglie e tutti i membri vengono richiamati all’ordine dal preside Nola, convinto che la colpa della morte di Neal Perry sia da attribuire a tutte le insulsaggini che Keating aveva inculcato nei ragazzi; la setta si scioglie, il professor Keating viene espulso….ma restano i suoi insegnamenti, i suoi ideali, i suoi valori..Keating ha lasciato un segno nei suoi ragazzi; il loro capitano va via ma in una scena intramontabile lo onoreranno per un ultima volta, sotto lo sguardo atterrito del preside che non può evitare agli studenti di salire sul banco gridando”Capitano mio Capitano”…ancora un insegnamento di Keating…guardare il mondo da un’altra prospettiva, la più alta…la più bella.

 

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