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Genere: commedia

Durata: 121 min.

Produzione: USA 1999

Con: Kevin Spacey, Annette Bening, Thora Birch,

Musiche: Thomas Newman

Regia: Sam Mendes

                                          

"Mi chiamo Lester Burnham... questa è la mia vita... ho quarantadue anni...

... fra meno di un anno... sarò morto..."

                                                                      

La Trama…

Lester Burnham (Spacey) è un 42enne agente pubblicitario ormai “posato”, diviso tra la monotona ed insignificante vita lavorativa e una situazione familiare a dir poco insostenibile: la moglie Carolyn (Bening) lo detesta, la figlia Jane (Birch) lo giudica una  “schiappa”; inoltre il suo capo lo sta per licenziare…ma i Burnham, agli occhi del vicinato, appaiono una “famiglia normale” e felice.

La svolta avviene quando Lester resta letteralmente folgorato (l’espressione da ebbete di Spacey in quella circostanza vale l’intero film!) da un’amica della figlia, l’adolescente Angela (Suvari), durante l’esibizione delle ragazze “pon-pon” a scuola di Jane. Da questo momento Lester si “sveglia dal suo personale coma durato per circa vent’anni” ricominciando a vivere appagando tutti i desideri ormai sepolti: si licenzia maliziosamente ricattando l’oscuro e spregevole capo e riesce finalmente a controbattere la moglie Carolyn. Acquista perfino l’auto dei sogni: una fiammante “Firebird”…tutto questo mentre tenta la fatidica conquista di Angela, facendo palestra, fumando spinelli e ascoltando i Pink Floyd, in memoria dei tempi andati…

Sua figlia Jane, adolescente “tipica”, s’innamora intanto dell’enigmatico coetaneo Ricky Fitts (Bentley), figlio del violento colonnello dei Marines Frank (Cooper), il quale condizionerà tutta la vita di Ricky e della povera moglie Barbara (Janney). Anche Caroyn non resta con le mani in mano instaurando un’improbabile relazione con “il Re dell’immobiliare” (Gallagher), il cui nome è tutto un programma… .

Nel vorticoso intreccio di tutte queste storie si consuma la vita di Lester, il quale giorno dopo giorno si sente più felice, vivendo liberamente come non aveva mai osato prima…ma il suo è come un sogno…e i sogni, si sa, hanno sempre i minuti contati…      

 

          “ E’ una cosa stranissima…mi sento come se fossi stato in coma per circa vent’anni…

                                        …e mi stessi appena risvegliando…”

                                                                                                 Lester Burnham

 

COMMENTI

Film geniale, humor-nero alla “Re Per Una Notte” di Martin Scorsese del 1983, con un finale tutto da interpretare che lascia letteralmente incollati allo schermo. Cinque premi Oscar, tra cui miglior film, miglior regia e miglior attore protagonista (Spacey), parlano da soli. Ottimi gli interpreti, Bening e Spacey su tutti (memorabile la scena a tavola, quando Lester esasperato dalla logorroica scenata di Carolyn lancia il piatto degli “asparagi” contro il muro).

Si ride di gusto in molte parti del film, ma non si può non riflettere sulla situazione fondamentalmente triste di una famiglia, che in ultima analisi è molto vicina alle realtà di noi tutti: ci ostiniamo a mascherarle per salvare le apparenze, ma come direbbe Lester, trasformiamo in questo modo le nostre vite in un misero “spot su quanto siamo normali…”.

Il colonnello Fitts è certamente il personaggio più oscuro in un panorama di idividui semplici, logorati da manie ed insicurezze, ma intrinsecamente buoni ed emotivamente legati da un bisogno comune: la volontà di fuggire e di andare lontano vista l’esistenza di “tanta bellezza nel mondo”…

L’ultimo elogio va alla colonna sonora: soavi le note firmate da Newman, accompagnate da pezzi storici degli “Who”, “Pink Floyd” e altri brani composti da artisti del calibro di Bob Dylan, J.Lennon & P.McCartney.

Un film da vedere e rivedere, insomma. Onestamente uno dei pochi, in questi ultimi anni.

 

                           “Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo…

                                  …ma è difficile restare arrabbiati, quando c’è tanta bellezza nel mondo…”                   

                                                                                                                     Lester Burnham

 


   

 

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