antico.egitto |
La
valle dei re |
|
|
Fin
dall'antichità la Valle dei Re era ricca di fascino per i vuoi
visitatori. L'imperatore romano Adriano vi fece visita nel 130 d.C.
e come lui molti altri. A quel tempo vi erano solo 10 tombe accessibili.
Più tardi, tra il 1300 e il 1500, alcune sepolture furono utilizzate
come rifugio dagli eremiti cristiani che lasciarono traccia del loro
passaggio sulle pareti delle tombe stesse. Nel VII secolo l'Egitto venne
islamizzato e la valle cadde nell'oblio fino al 1738 quando l'inglese
Richard Pococke pubblicò una cartina della valle. Con la campagna
napoleonica del 1798 iniziò la ricerca.
Nella Valle dei Re sono collocate le tombe dei faraoni del Medio Regno.
Nelle rocce sono state scavate 62 tombe tutte fatte di lunghi corridoi
che portano alle varie camere sino al sarcofago. Tra le tombe più
famose e belle da visitare vi sono quelle di Tutankhamon (n.62), Ramesse
II (n.7), Seti I (n.17), Amenofi II (n.35), Thutmosi III (n.34) e Ay
(n.23).
La scelta di questa valle per le sepolture nasce da diverse motivazioni.
Innanzitutto dalle credenze religiose che volevano la tomba posta a
occidente del Nilo, dove il sole tramonta; inoltre la posizione della
valle, nei pressi di Tebe che allora era la capitale dell'Egitto, consentiva
una facile sorveglianza che avrebbe potuto garantire l'inviolabilità
dei sepolcri.
Per quanto riguarda il tipo di sepoltura, la scelta di seppellire i
faraoni in tombe rupestri anzichè in piramidi è dovuta
al fatto che le piramidi non sono riuscite a proteggere il riposo del
faraone e perciò si sarebbe dovuta realizzare una struttura più
sicura. Le tombe, nel corso degli anni, assunsero diverse fisionomie:
a gomito (le più antiche), a siringa e a baionetta (le più
recenti).
Il primo faraone che si fece costruire la propria tomba nella valle
dei Re fu Amenofi I, l'ultimo Ramesse XI che, però, non vi fu
mai sepolto e ancora oggi non è stato ritrovato.
Durante la XXI dinastia, per salvarle dai predoni, le mummie dei re
vennero nascoste in due luoghi considerati sicuri: la tomba di Amenhotep
II che conteneva 8 mummie e un pozzo che venne poi riscoperto da Maspero
con 40 mummie dei faraoni più importanti.
Ecco quì di seguito la mappa della valle e l'elenco delle tombe
finora scoperte:
(Mappa della valle dei re)
NUMERAZIONE
DELLE TOMBE
|
1. Ramesse VII
2.
Ramesse IV
3.
Ramesse III (progetto abbandonato)
4.
Ramesse XI
5.
Meryatum
6.
Ramesse IX
7.
Ramesse II
8.
Merenptah
9.
Ramesse V e Ramesse VI
10.Amenmes
11.Ramesse
III
12.(?)
13.Bay
14.Tausert
e Setnakht
15.Seti
II
16.Ramesse
I
17.Seti
I
18.Ramesse
X
19.Montu-her-kopeshef
20.Hatshepsut
21.(?)
22.Amenofi
III
23.Ay
24.(pozzo
funerario)
25.(pozzo
funerario)
26.(pozzo
funerario)
27.(corridoio
con 4 sepolture)
28.(corridoio
con 1 sepoltura)
29.(pozzo
funerario)
30.(pozzo
funerario e stanze)
31.(pozzo
funerario)
|
32.(corridoio)
33.(corridoio)
34.Thutmosi
III
35.Amenofi
II
36.Maiherpri
37.(corridoio
e stanza)
38.Thutmosi
I
39.(tomba
senza iscrizioni)
40.(pozzo
funerario)
41.(pozzo
funerario)
42.Thutmosi
II (?)
43.Thutmosi
IV
44.(pozzo
funerario)
45.Userhat
46.Youia
e Tjouiou
47.Siptah
48.Amenemotep
49.(corridoio
senza iscrizioni)
50.(pozzo
funerario)
51.(pozzo
funerario)
52.(pozzo
funerario)
53.(pozzo
funerario)
54.Tutankhamon
(nascondiglio)
55.Teie
(?), Smenkhara (?), Akhenaton (?)
56.('tomba
d'oro')
57.Horemheb
58.(pozzo
funerario)
59.(tomba
senza iscrizioni)
60.In
(?), corridoio
61.(pozzo
funerario)
62.Tutankhamon
|
Mappe
di alcune tra le più note tombe:
(Mappa delle tombe più importanti)
Il
mistero dei pozzi
In
alcune tombe è stato ritrovato un pozzo della profondità
di circa 6 metri. La funzione del pozzo è simbolica: esso rappresenta
la caverna del dio Sokaris. Da questa caverna gli Antichi Egizi credevano
si nascondesse l'acqua generatrice che dà vita a tutti gli
esseri viventi e che avrebbe permesso la resurrezione. Durante la
sepoltura il corpo del faraone veniva fatto passare sopra il pozzo
in modo che la mummia sarebbe potuta diventare Osiride (il pozzo è
una delle forme della tomba di Osiride).
C'è però anche una funzione pratica del pozzo. Esso
serviva a far defluire l'acqua che penetrava nelle tombe in seguito
alle piogge.
Tecniche
di illuminazione
Come
facevano gli Antichi Egizi a decorare le tombe dei faraoni a grandi
profondità senza luce?
La risposta più semplice è l'utilizzo di fiaccole o
torce, ma sul soffitto delle tombe non è mai stata rinvenuta
nessuna traccia di nerofumo. Esistono varie teorie che cercano di
spiegare questo piccolo mistero:
a) Le lampade utilizzate erano fatte composte da stoppini realizzati
con brandelli di tela attorcigliati intinti nella salamoia, asciugati
e quindi ricoperti di grasso e olio di sesamo. Con la probabile aggiunta
di altre sostanze si ottenevano torce in grado di illuminare senza
liberare il nerofumo.
b) Sul soffitto venivano creati dei fori che permettevano alla luce
di penetrare e poi, al termine del lavoro, venivano chiusi.
c) La luce veniva fatta penetrare nella tomba tramite l'utilizzo di
pietre di calcare riflettente che, opportunamente disposte, facevano
"rimbalzare" la luce sino al punto desiderato.
d) La luce veniva introdotta dall'esterno tramite dell'olio d'oliva
bruciato che, spalmato sulle rocce, garantiva una buona riflessione.
Storia
della scoperta delle più famose tombe reali:
|
La
tomba di Ramesse II (KV 7)
|
La
tomba del più grande dei faraoni fu per primo esplorata da Harry Burton
tra il 1913 e il 1914. Burton riuscì a crearsi un varco abbastanza profondo,
ma la tomba era, probabilmente, già stata saccheggiata. Ad oggi la sepoltura
di Ramesse II non è ancora stata totalmente esplorata poichè, a detta
degli archeologi, i costi per esplorarla sarebbero troppo elevati. La
mummia di Ramesse II, nel cui naso furono rinvenuti grani di pepe, fu
oggetto di numerosi spostamenti per salvaguardarla dai predoni. Il primo
trasferimento fu effettuato da sotto il regno Ramesse XI per mezzo del
grande sacerdote Herihor che ne comandò il suo trasloco nella tomba di
Seti I. Successivamente il gran sacerdote Pinezem, vista l'insicurezza
della nuova dimora, fece trasferire la mummia a Deir El-Bahri dove rimase
fino al XIX secolo. Da quì il corpo di Ramesse II venne portato al museo
egizio del Cairo dove fu esposto per qualche tempo. La mummia però cominciava
a rovinarsi e quindi fu spedita a Parigi dove giunse nel settembre del
1976. Furono necessari 7 mesi di lavoro dopodichè fu riportata in Egitto.
La mummia di Ramesse II conserva tuttora i capelli originali del faraone
che sono tinti di rosso.
|
La
meravigliosa tomba di Seti I (KV 17)
|
La
tomba di Seti I, per il suo ottimo stato di conservazione, è considerata
la più bella della Valle dei Re. Il suo scopritore, l'italiano
Belzoni, dopo un attento studio sul deflusso dell'acqua piovana, inizia
gli scavi il 16 ottobre del 1817. Il luogo prescelto si trova ai piedi
di un ripido pendio e Belzoni è convinto di aver trovato il posto
giusto. I fellah che lavoravano per lui erano scettici sulla buona riuscita
degli scavi, ma non riuscirono a far desistere il ricercatore italiano.
Dopo aver scavato per circa due giorni, viene scoperta un'entrata bloccata
da grossi massi. Una volta rimossi si apre un passaggio che porta ad una
tomba molto grande lunga 110 metri. La tomba viene esplorata sommariamente,
ma ciò basta per stupire Belzoni che si trova circondato da colori
e bassorilievi ancora perfettamente intatti.
Il desiderio di proseguire l'esplorazione verso nuove stanze è
grande, ma si ferma davanti a un pozzo delimitato da muri decorati fino
al soffitto. Viene ritrovata una corda che potrebbe servire a superare
l'ostacolo, ma questa si polverizza al primo tocco. Bisogna attendere
l'indomani.
Il 19 ottobre 1817 Belzoni riesce a superare il pozzo e si accorge subito
che la tomba effettivamente prosegue. Al termine dell'esplorazione vengono
scoperte un gran numero di sale e corridoi come finora non era mai avvenuto.
Belzoni, deluso dal mancato ritrovamento di un tesoro, è comunque
stupefatto della articolata struttura della tomba e delle sue decorazioni
ancora intatte. Tra gli oggetti furono rinvenuti solo la carcassa di un
toro, frammenti di statuette e cocci di giare.
La tomba di Seti I, da sola, meriterebbe uno studio molto approfondito.
Nonostante la sua meravigliosa scoperta, viene quasi snobbata da tutti
gli archeologi. Solo nel 1991 vengono pubblicate alcune foto di Harry
Burton scattate nel 1921. La tomba contiene tutti i libri completi per
il rito della sepoltura, ma anche questi non sono mai stati studiati e
tradotti in nessuna pubblicazione scientifica.
Alcuni disegni presenti nella tomba sono volutamente incompleti. Belzoni
infatti sostenne che tale incompiutezza sia stata fatta appositamente
per mostrare le varie fasi con cui gli artisti decoravano le pareti. Belzoni
nota inoltre come alcuni geroglifici siano stati scritti alla rovescia
per identificare il mondo delle tenebre che si raddrizza solo al comparire
del sole.
Il sarcofago di Seti I è uno dei più stupefacenti lavori
della tomba. Esso è fatto di calcite (l'alabastro orientale più
bello e prezioso) e ha la proprietà di diventare trasparente quando
si mette una luce dietro una delle pareti. Il coperchio è andato
rotto, mentre l'intero sarcofago appartiene oggi al un museo privato di
Sloane a Lincoln's Inn Field a Londra. Stessa fine hanno fatto alcuni
bassorilievi scoperti da Champollion e Rosellini che ora si trovano al
Louvre e al museo di Firenze.
All'interno della tomba, come anche in altre di quel tempo, c'è
un corridoio che muore nella roccia. Non furono mai intrapresi scavi per
vedere dove potesse portare.
La tomba di Seti I è una testimonianza completa dell'arte egizia
in ogni sua sfumatura.
|
La
misteriosa tomba n.55 (KV 55)
|
La
tomba numero 55 della Valle dei Re è
una tomba misteriosa.
Al suo interno, infatti, si trova un sarcofago dall'identità ancora
incerta. Tale sarcofago, secondo le ultime ipotesi, sembra sia stato costruito
per
una donna, probabilmente la regina Teie moglie di Amenofi III. In un secondo
tempo fu adattato al corpo di un sovrano come confermano l'ureo, la barba
posticcia, lo scettro e il flagello.
La mummia contenuta all'interno, dapprima riconosciuta come quella di
una donna, è in realtà quella di un uomo giovane, probabilmente
morto intorno ai 25 anni (Joyce Filer). Alcuni studiosi identificano la
salma con il faraone Smenkhara, coreggente di Akhenaton
negli ultimi due anni del suo regno.
I motivi per cui Smenkhara venne sepolto a Tebe sono da ricercarsi nel
possibile tentativo di riconciliarsi con il clero di Tebe dopo la discussa
riforma religiosa di Akhenaton. Una prova, seppur non definitiva, sul
fatto che la tomba fosse di Smenkhara, la fornisce Connelly, un famoso
radiologo. Egli, dopo aver esaminato la salma trovò analogie sorprendenti
tra il cadavere della tomba 55 e quello di Tutankhamon.
Infatti gli elementi AZ e MN, che si trovano nel sangue, sono comuni ad
entrambe le mummie e una ricostruzione del volto al computer svela una
stupefacente somiglianza.
I cartigli sul sarcofago sono stati accuratamente cancellati, mentre la
maschera funeraria, da cui forse sarebbe stato possibile riconoscere l'identità
della salma, è stata asportata per qualche misterioso motivo. I
numerosi oggetti rinvenuti nella tomba la collocano indiscutibilmente
nel periodo amarniano.
Qualcuno avanzò l'ipotesi che il defunto potesse essere lo stesso
Akhenaton (che però morì intorno ai 40 anni) al quale furono
distrutti i cartigli e rovinato il sarcofago in segno di disprezzo per
la sua politica anti-tebana come del resto avvenne per tutte le testimonianze
del suo regno.
Storia
di una scoperta
Dopo
aver discusso con Davis, Ayrton ottiene il permesso ad iniziare gli scavi
a sud della tomba di Ramesse IX. E' l'1 gennaio del 1907 quando cominciano
gli scavi.
Ayrton dapprima ritrova dei vasi e poi scopre una serie di gradini che
portano all'ingresso di una tomba. I sigilli sulla porta provano inequivocabilmente
che quella è una tomba reale. Dopo un attento esame l'ispettore
capo Arthur Weigall, giunto sul posto appena ricevuta la notizia, conclude
che il muro è stato innalzato in epoca successiva alla tomba che
perciò doveva essere già stata saccheggiata.
Viene aperto un corridoio, ma l'avanzamento è reso difficile dalla
presenza di molte macerie. In fondo al corridoio viene scoperto un pannello
di legno con raffigurata una foglia d'oro. Il pannello è crepato
e ha permesso all'acqua piovana di filtrare. La tomba si annuncia molto
interessante, ma anche molto delicata.
Vengono chiamati dei fotografi e dei restauratori per cercare di testimoniare
e salvaguardare l'integrità della tomba. Sulla destra del passaggio
per entrare nella tomba viene notato un nome: Teie. Teie è la sposa
di Amenhotep III e la madre di Akhenaton.
Davis si fa prendere dalla foga e decide di avanzare rapidamente verso
la camera funeraria. Gli si apre una stanza priva di decorazioni con pezzi
di legno, pezzi di foglia d'oro e altri oggetti sul pavimento. Al centro
un bellissimo sarcofago fatto in parte d'oro e ricco di pietre più
o meno preziose. E' il sarcofago della regina Teie.
Vengono poi ritrovati altri oggetti come i vasi canopi, un pannello raffigurante
Akhenaton che adora il dio Aton. Il viso del sarcofago è una maschera
d'oro strappata misteriosamente avente una base di legno. Rimangono solo
un sopracciglio e una parte dell'occhio destro.
Ad aggravare le già precarie condizioni della tomba ci pensa la
spedizione di Davis che senza alcuna precauzione rovina addirittura la
mummia. Nel 1907 la tomba è ormai completamente svuotata dai ladri
e da Davis stesso.
La mummia, già dipersè rovinata, viene ulteriormente danneggiata
da Davis che le fa cadere i denti. Il corpo, in posizione da regina con
il braccio destro lungo il fianco e quello sinistro piegato sul petto,
viene esaminato e viene anche fatto un esame sulle ossa. Sembra non vi
sia alcun dubbio: il cadavere appartiene ad una donna.
Successivamente vengono compiuti da G. E. Smith altri esami che però
provano che il cadavere è quello di un uomo morto tra i 20 e i
30 anni. Alcuni egittologi affermano che quella era la tomba di Akhenaton
offertagli dalla madre Teie. Il sarcofago, originariamente costruito per
Nefertiti, venne adottato da Akhenaton che assunse la posizione femminile
per simboleggiare la coppia reale. Autore del trasferimento del cadavere
di Akhenaton da Tell-El-Amarna sarebbe stato il suo erede Tutankhamon.
Altri studiodi affermano che quelli sono i resti di Smenkhara, coreggente
di Akhenaton durante i suoi due ultimi anni di regno. Egli avrebbe sostituito
la figura di Nefertiti ormai defunta.
Ancora oggi la paternità della tomba e della mummia rimane avvolta
nel mistero. Troppi sono stati i saccheggi e i danneggiamenti per stabilirne
con certezza l'appartenenza.
|
La
tomba di Tutankhamon (KV 62) - (Racconto di una favolosa
scoperta)
|
|
Tutankhamon
(KV 62)
1. scala e corridoio d'accesso
2. anticamera
3. annesso
4. camera sepolcrale
5. tesoro
|
Lord Carnarvon,
durante il suo primo viaggio in Egitto, rimase talmente affascinato
dall'antica civiltà egizia che richiese ad un professore di archeologia
il nome di un giovane studioso ansioso di intraprendere ricerche e scavi
in Egitto. Il professore mise in guardia lord Carnarvon del fatto che
erano già stati compiuti moltissimi scavi e che, le tombe ancora
nascoste, come quelle scoperte, si sarebbero rivelate già violate
e saccheggiate. Nonostante gli avvertimenti lord Carnarvon decise comunque
di proseguire nel suo progetto e quindi gli fu presentato un giovane
archeologo, Howard Carter, che era convinto di poter trovare a Giza
o nella Valle dei Re una tomba ancora intatta. Lord Carnarvon mise a
disposizione di Carter tutto il denaro necessario. Carter, ormai giunto
al tredicesimo anno di scavi senza ottenere altro che vasi e qualche
geroglifico, era ormai sul punto di abbandonare quando, in una lettera,
lord Carnarvon rinnovava la sua piena fiducia nel progetto:
"Caro Carter,
lavoriamo insieme da dodici anni. La mia fiducia in lei è ancor
oggi uguale a quella del nostro primo incontro. In questi giorni lei
partirà nuovamente per Giza o per la Valle dei Re, sempre alla
ricerca di una tomba ignota di qualche faraone egiziano. Ammiro la sua
fede e la sua costanza. Ho condiviso con lei questa fede per dodici
anni, ma mi perdoni se ora non posso più. Già da un mezzo
secolo si fanno scavi in Egitto. Sono del parere che in questi cinquant'anni
gli studiosi e gli archeologi abbiano scoperto tutto ciò che
nel corso dei millenni è caduto in rovina.Certo le dispiacerà
di sentire questo da me. Perciò vorrei darle un piccolo conforto:
troverà qui accluso un assegno che potrà riscuotere al
Cairo. Torni ancora un'ultima volta al lavoro. Forse le riuscirà
di afferrare al volo la fortuna nell'ultimo istante. Glielo auguro più
di ogni altro.
Suo Carnarvon".
Carter partì l'indomani verso la Valle dei Re. Nell'ultimo
scavo aveva rinvenuto vasi d'alabastro e recipienti di terracotta riportanti
il nome di Tutankhamon. Carter stabilì
il luogo da dove avrebbe cominciato a scavare. Si trattava di un luogo
occupato da capanne e macerie abbandonate ormai da molti anni. Il terreno,
nonostante i numerosi scavi effettuati in precedenza, non presentava
segni di pala per cui nessuno aveva mai iniziato delle ricerche. All'alba
del 1 novembre 1922 iniziarono gli scavi e quando il sole splendeva
alto nel cielo, un egiziano, facente parte del gruppo di lavoro, urlando
portò un piccolo recipiente di alabastro a Carter. Sul fondo
del recipiente si leggeva chiaramente il nome di Tutankhamon. Al terzo
giorno di scavo, Carter giunse in ritardo al lavoro. Vide i lavoratori
egiziani inattivi e si diresse adirato verso il capo-squadra Ibrahim
che, prima che Carter aprisse bocca, gli mostrò uno scalino.
Strappò la pala da un fellah e, come colto da raptus, iniziò
a scavare. Gli scalini divennero tre in poco tempo. Carter, incredulo,
lasciò cadere la pala volgendo lo sguardo verso i fellah. Ibrahim
per primo riprese a scavare seguito dagli altri egiziani scoprendo ben
14 scalini. A qusto punto le pale incontrarono un muro di argilla compatto
che riportava un antico sigillo. Carter ordinò di ricoprire nuovamente
tutto ed inviò una lettera a lord Carnarvon:
"Ho fatto finalmente una mirabile scoperta nella Valle. Una
tomba con sigillo intatto. Tutto ricoperto fino al suo arrivo. Carter".
Lord Carnarvon si precipitò in Egitto comprendendo la trepidante
attesa di Carter che ringraziò sentitamente per avere atteso
il suo arrivo. Il 24 novembre all'alba, i fellah incominciarono gli
scavi liberando il sigillo. Gli scavi proseguirono e vennero scoperti
altri due scalini che portavano ad una porta. Quando era ormai giunta
la sera, Carter s'inginocchiò sull'ultimo scalino per leggere
il sigillo. Il nome scritto era quello di Tutankhamon. Alla comprensiva
euforia del momento seguì una grande delusione: nella parte inferiore
della
porta l'argilla era più scura. Ciò significava che qualcuno
aveva già profanato la tomba. C'era solo la speranza che, per
qualche motivo, i profanatori non avessero terminato la loro opera.
L'indomani la porta venne abbattuta scoprendo una notevole quantità
di terra ed altro materiale che venne rimossa dopo parecchi giorni di
lavoro. Si scoprì una seconda porta anch'essa riportante il sigillo
del faraone, ma anche la malaugurata macchia scura. Per la rabbia Carter
chiese a gran voce una leva con la quale ruppe parte della porta. Accese
una candela, la fissò su di un asse e la infilò nell'apertura
verificando così la presenza di gas pericolosi. La candela rimase
accesa e Carter, incuriosito si abbassò cercando di visionare
l'interno. Scorse statue, armadi ed oro. Carnarvon, immobile dietro
Carter, attese in silenzio delle notizie. Carter ad un certo punto si
volse invitando, con voce tremante, Carnarvon a guardare lui stesso.
Il giorno seguente la porta venne abbattuta, Carter e Carnarvon entrarono
nella
tomba, ma ovunque vi erano i segni lasciati dai profanatori. Carter
spostò di qualche centimetro un trono e subito Carnarvon scorse
un foro. Era una porta oltre la quale furono ritrovate sedie, ceste
di frutta, frecce, scudi e vino. Durante l'inventario di tutti gli oggetti
rinvenuti, Carter vide delle sottili righe su una parete. Scoprì
una nuova porta che probabilmente era quella della camera sepolcrale.
L'argilla non mostrava alcuna macchia scura per cui quella stanza doveva
essere inviolata. Così fu. Il 14 febbraio 1923 la porta venne
rimossa riportando alla luce una parete d'oro massiccio nella quale
fu creata un'apertura. Dietro la parete d'oro si celava la camera con
il contenitore del sarcofago di Tutankhamon lungo 5.20m, largo 3.35m
e alto 2.75m di oro massiccio decorato in ogni sua parte. Purtroppo
lord Carnarvon venne colpito da febbre per la puntura di un insetto
che lo portò alla morte nonostante i disperati tentativi fatti
all'ospedale di Luxor. Improvvisamente il governo egiziano negò
a Carter il permesso per proseguire le ricerche, per poi riconcederglielo
in novembre. Il contenitore d'oro fu aperto rivelando un sarcofago in
renaria dentro cui vi era un sarcofago in legno intarsiato all'interno
del quale c'era il terzo sarcofago, contenente la mummia, d'oro massiccio..
Finalmente Carter potè ammirare la mummia del faraone Tutankhamon
ricoperta con una maschera d'oro. Dal collo pendevano collane d'oro
piene di gioielli e pietre preziose e c'erano numerosi braccialetti
per un totale di 143 oggetti. Carter morì qualche anno dopo in
seguito ad un banale taglio causato da una lametta da barba. In poco
tempo morirono anche Ibrahim ed i componenti della squadra che partecipò
agli scavi dando così fondamento alla leggenda che vuole i profanatori
di tombe colpiti da morte per aver violato il riposo del faraone.
La tomba di Tutankhamon, come molte altre, conteneva la lista degli
oggetti che componevano il corredo funerario. Secondo questo elenco
il tesoro ritrovato da Carter rappresenta solo il 40% del totale. La
tomba di Tutankhamon sarebbe quindi stata violata, ma probabilmente
i profanatori furono scoperti e la tomba risigillata.
Il
corredo funerario
Oggetto
|
Composizione
|
Dimensioni
|
statue
del ka di Tutankhamon |
legno
rivestito di resina nera e dorato, bronzo |
altezza
cm 192, lunghezza cm 98, larghezza cm 53.3 |
2
statue del re con la corona rossa e la corona bianca: |
legno
dorato e bronzo |
1)
altezza cm 59
2) altezza cm 75.3 |
4
scudi di legno votivi |
legno
dorato |
altezza
cm 88, larghezza cm 55 |
ushabty
con corona bianca e rossa |
legno
dorato e bronzo |
1)
altezza cm 61.5
2) altezza cm 63; ushabty con due flagelli alti cm 52 in legno,
oro e bronzo |
ushabty
con parrucca nubiana |
legno
e oro |
altezza
cm 54 |
ushabty
con Nemes |
legno,
lamina d'oro e bronzo |
altezza
cm 48 |
2
ushabty in faience |
faience |
1)
altezza cm 30
2) altezza cm 30 |
statua
di Ptah |
legno
dorato, faiance, bronzo e vetro |
altezza
cm 60.2 |
trono |
legno,
foglia d'oro, argento, paste vitree e pietre dure |
altezza
cm 102, lunghezza cm 54, larghezza cm 60 |
scrigno
a forma di cartiglio |
legno
di conifera, ebano e avorio |
lunghezza
cm 64.5, larghezza cm 29.8, altezza cm 31.7 |
sedia
da cerimonia |
ebano,
foglia d'oro, pietre semipreziose e paste vitree |
altezza
cm 102, lunghezza cm 44, larghezza cm 70 |
coppa
a forma di fiore di loto |
alabastro |
altezza
cm 18.3 |
vaso
a forma di stambecco |
alabastro |
altezza
cm 27.5, lunghezza cm 38.5, larghezza cm 18.5 |
modello
di barca |
legno,
oro e lino |
lunghezza
cm 118 |
testa
di Tutankhamon che fuoriesce da un fiore di loto |
legno
stuccato e dipinto |
altezza
cm 30 |
carro
da parata |
legno,
oro, pietre semipreziose e paste vitree |
larghezza
della cassa cm 105, profondità cm 46, diametro delle ruote cm 90,
lunghezza dell'asse cm 216, lunghezza totale cm 250, altezza cm
118 |
letti funerari |
legno
stuccato e dipinto, foglia d'oro, paste vitree e pietre dure |
1)
altezza cm 156, lunghezza cm 181, larghezza cm 91
2) altezza cm 134, lunghezza cm 236, larghezza cm 126
3) altezza cm 188, lunghezza cm 208, larghezza cm 128 |
simulacro
portatile di Anubi |
legno
stuccato e catramato, foglia d'oro, argento, oro, quarzo e ossidiana |
altezza
cm 118, lunghezza cm 170, larghezza cm 52 |
contenitore
per vasi canopi |
alabastro
e foglia d'oro |
altezza
cm 85.5, lunghezza cm 54, larghezza cm 54 |
sandali
d'oro |
oro |
lunghezza
cm 29.5 |
sarcofago
interno di Tutankhamon |
oro,
pietre semipreziose e pasta vitrea |
altezza
cm 51, lunghezza cm 187, larghezza cm 51.3, peso kg 110.4 |
secondo
sarcofago dorato |
legno
dorato, paste semipreziose e paste vitree |
lunghezza
cm 204, altezza max. cm 78.5, larghezza max. cm 68 |
pettorale
con scarabeo alato |
oro,
argento, pietre dure e paste vitree |
larghezza
cm 14.5, altezza cm 14.9 |
il
flagello e lo scettro |
bronzo,
oro, pasta vitrea e legno |
lunghezza
di entrambi cm 33.5 |
maschera
di Tutankhamon |
oro,
lapislazzuli, quarzo, ossidiana, turchese e paste vitree |
altezza
cm 54, larghezza cm 39.3, peso kg 11 |
|
|