Il
costume del paese somiglia un po' a quello della vicina Sant'Antioco,
con una mantiglia dal fondo bianco bordata da fasce laterali in azzurro.
Le feste religiose sono state sempre preparate e seguite con grande
partecipazione dalla gente di Nuxis.Negli anni '40, due volte all'anno,
per tre giorni consecutivi, lungo le strade si svolgevano delle
particolari processioni chiamate "Rogazioni". Partivano dalla
Chiesa Parrocchiale e si dirigevano verso tre differenti zone del paese:
una volta a sinistra, verso Acquacadda, una volta al centro ("sa
Gruxi") e la terza verso Is Cuccus, a destra. Si svolgevano a
primavera (per San Marco), e in autunno. Con la preghiera, cercavano di
ottenere protezione contro il vento di Levante (che arrivando a volte
con veri tornadi poteva distruggere la produzione di tutta la stagione
agricola) e piogge abbondanti.
A
partire dagli anni '60-'70 si cominciò a festeggiare Santa Severa, che
la leggenda del luogo dice essere apparsa in sogno ad una persona del
posto, chiedendo Le venisse dedicata una statua ed una festa. La statua
in legno è tuttora conservata ed ancora viene svolta una processione in
onore della Santa.
In
Settembre si festeggia Sant'Elia. Anticamente i festeggiamenti duravano
due giorni, e sono stati riproposti nel 1986, dopo essere stati
abbandonati per circa venti anni. In tale ricorrenza si svolge una
processione dal paese fino alla chiesetta del Santo, in località
Tattinu.
Il
22 Maggio, dagli anni '50, si usa celebrare Santa Rita, durante una
festa il cui allestimento è da sempre curato da una Famiglia del paese,
come ringraziamento per grazie ricevute.
La
festa più sentita dalla popolazione si svolge il 29 Giugno, quando si
celebra il patrono, San Pietro Apostolo. La popolazione di Nuxis ha
sempre manifestato una grande devozione al Santo, anche al di là della
festa vera e propria Ad esempio, nel 1984 è stato realizzato, a spese
della popolazione, un imponente portale in bronzo per la Chiesa, dove è
raffigurato San Pietro che stringe un mazzo di chiavi in una mano ed una
rete da pescatore nell'altra. Alla vigilia, della festa del Patrono, sin
dai tempi più lontani, veniva acceso un
grande falò nella Piazza della Chiesa, che simboleggiava luce,
purificazione, speranza, ma che probabilmente aveva anche il fine più
pratico di servire da guida per i pellegrini in arrivo e di riscaldare
la gente durante la veglia notturna. Il fuoco era talmente grande da
durare tutta la notte e il giorno successivo, e con le sue braci
venivano poi arrostite le carni offerte per l'occasione, da mangiare
tutti insieme. Questa tradizione è stata mantenuta fino ai giorni
nostri. Alcuni ricordano che, anticamente, in questa ricorrenza, si
usava anche ritrovarsi per fare scampagnate fin sotto i resti di
"Sa Turri".
Una
celebrazione religiosa attesa con partecipazione dalla gente di Nuxis
era il "Corpu (s) Domini". In quest'occasione, venivano
allestite lungo le strade (disseminate di petali di fiori) e presso
alcune case, delle cappelle riccamente adornate con fiori e drappi
ricamati, che costituivano le stazioni di preghiera dove il sacerdote e
la processione si fermavano a pregare.
Altra
festa in origine molto sentita, specie dai minatori della zona, era
quella dedicata a Santa Barbara, poi andata in disuso con la chiusura
delle miniere.
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