TERZO MILLENNIO Verso l'Antropocrazia

Dossier Guerra India - Pakistan: La forza della verità

Di Giorgio Bongiovanni

 

 

Il messaggio e le  profezie di Gandhi

Il Mahatma Gandhi impiegava buona parte del suo tempo a rispondere alle numerose lettere che gli pervenivano da tutto il mondo. I suoi scritti per tanto sono numerosissimi e sono racchiusi in diversi libri e nei giornali di cui si occupava. " The Indian opinion" e "The young India" pubblicavano articoli spesso censurati dal governo inglese di Nuova Delhi, tuttavia la grande anima trovava sempre il modo per renderli noti ugualmente.

I brani che seguono sono tratti dai libri, dai suoi giornali, dai suoi insegnamenti e sono strutturati come risposte che Gandhi dava all’infinità di persone che lo interrogavano sugli argomenti più disparati. Le profezie che fece sono sicuramente strabilianti per la straordinaria attualità dei contenuti. Purtroppo ora stiamo vivendo quelle più terribili, ma ve ne sono alcune piene di speranza e di amore che speriamo di poter vivere presto.

CONDIZIONE  DELL’INGHILTERRA

Gandhi: " L’ attuale condizione dell’Inghilterra è pietosa. Prego Dio che l’India non si trovi mai in una situazione simile. Quella che lei considera la madre dei parlamenti non è altro che una donna sterile ed una prostituta. Entrambi questi termini sono brutali ma si adattano esattamente al caso. Quel parlamento che non ha ancora, spontaneamente, compiuto nulla di buono. Per questo l’ho paragonato ad una donna sterile. La condizione naturale di quel parlamento è tale che, senza una pressione esterna, non è capace di nulla. E’ come una prostituta perché sotto il controllo di ministri che cambiano di volta in volta. Oggi è con il signor Asquith, ( primo ministro della Gran Bretagna1908-1916 ndr.) domani può essere con il signor Balfour. (Primo ministro della Gran Bretagna 1902-1905 ndr.)."

D. " Così Lei sta attaccando proprio quegli uomini che fino ad ora sono stati considerati patriottici e onesti?"

Gandhi: " Sì, proprio così. Non avrei avuto nulla contro i primi ministri, ma ciò che ho visto mi induce a pensare che non siano veri patrioti. Se devono essere considerati onesti perché non accettano le cosiddette bustarelle, che così sia, ma essi sono soggetti ad influenze più sottili. Per ottenere il proprio scopo, essi corrompono la gente con dei favoritismi. Non esito a dire che essi non hanno né una vera onestà né una viva coscienza."

D. "Perché l’ India fu persa?"

Gandhi: "Gli inglesi non hanno preso l’India ; noi gliela abbiamo data. Essi non sono in India grazie alla loro forza, ma perché ce li teniamo. Vediamo ora come possono essere sostenute tali affermazioni. In origine, essi giunsero nel nostro paese per scopi commerciali. Ricordi la Compagnia Bahadur. Chi fece la Bahadur? Non avevano allora la benché minima intenzione di fondare un regno. Chi aiutò i funzionari della Compagnia? Chi fu tentato dalla vista del loro argento? Chi comprò la loro merce? La storia testimonia che noi facemmo tutto ciò. Allo scopo di arricchirci velocemente accogliemmo i funzionari della Compagnia a braccia aperte. Li aiutammo. Se io ho l’abitudine di bere bhang

( bevanda alcolica ndr.)e quindi un commerciante me lo vende, devo accusare lui o me stesso? Accusando il commerciante, sono in grado di cambiare abitudine? E se un certo venditore viene mandato via, non ne verrà un altro al suo posto? Un vero servitore dell’India deve andare alla radice del problema. Se un eccesso di cibo mi ha causato un’indigestione, non la eviterà accusando l’acqua. Un vero medico è colui che trova la causa della malattia, se si vuole curare l’India dalla malattia bisognerà trovare la vera causa."

L’india dunque, secondo Gandhi poteva scegliere se essere libera ed indipendente o se cadere nella tentazione e farsi conquistare se non dagli inglesi, dal nuovo potere dell’Occidente, attraverso la costruzione della bomba atomica.

INDUISMO E ISLAMISMO

Negli scritti che seguono Gandhi parla del rapporto tra Islam e induismo, oggi alla radice del conflitto tra India e Pakistan. Le sue profonde riflessioni, purtroppo non sono state meditate dal popolo indiano diviso in queste due fazioni a causa delle divergenze religiose (ndr.).

Gandhi: " L’India non può cessare di essere una nazione perché la gente che ci vive appartiene a religioni diverse. L’introduzione di stranieri non distrugge necessariamente la nazione; essi si amalgamano ad essa. Un paese deve avere questa facoltà di assimilazione. L’India è sempre stato un paese così. In realtà ci sono tante religioni quanti sono gli individui ( Era dello stesso avviso anche Rudolf Steiner; "ogni uomo rappresenta una religione" ndr.); ma coloro che hanno preso coscienza dello spirito di nazionalità non interferiscono nella religione altrui. Se lo fanno, non sono adatti ad essere una nazione. Se gli Indù credono che l’India dovrebbe essere abitata solo da Indù, vivono nel mondo dei sogni. Gli indù, i musulmani, i parsi e i cristiani che hanno fatto dell’India la loro terra sono connazionali e dovranno vivere uniti, anche solo per il loro interesse. In nessuna parte del mondo i termini nazionalità e religione sono sinonimi, nemmeno per l’India è mai stato così."

D. "Che cosa mi dice dell’innata rivalità tra indù e musulmani?"

Gandhi: " Questa frase è stata inventata dal nostro nemico comune. Quando indù e musulmani lottavano tra di loro, certamente parlavano in quel modo. Da molto tempo hanno smesso di combattere. Come si può parlare allora di innata rivalità? La prego di ricordare che non abbiamo smesso di combatterci solo dopo l’occupazione inglese. Gli indù fiorirono sotto sovrani musulmani e i musulmani sotto quelli indù. Entrambi ammisero che la loro reciproca lotta era un suicidio, e che nessuna delle due avrebbe abbandonato la propria religione con la forza delle armi. Decisero così di vivere in pace. Con l’avvento degli inglesi ricominciarono i litigi. ( Gandhi fa intendere che già allora vi erano pressioni esterne affinché tornasse la discordia; ancora una volta la mossa del dragone. ndr.)

I detti da lei citati furono coniati quando entrambe stavano combattendo; nominarli adesso è ovviamente dannoso. Dovremmo forse dimenticare che molti indù e musulmani hanno gli stessi antenati e che lo stesso sangue scorre nelle loro vene? La gente diventa nemica perché cambia religione? Il Dio musulmano è diverso dal Dio indù? Le religioni sono strade diverse che convergono allo stesso punto. Che importa se prendiamo strade diverse per raggiungere lo stesso fine? Qual è il motivo del litigio?

Si dicono inoltre cose micidiali tra i seguaci di Shiva e quelli di Vishnu, tuttavia nessuno sostiene che questi due non appartengono alla stessa nazione. Si dice che la religione vedica sia diversa dal giainismo, ma i seguaci delle rispettive religioni non appartengono a nazioni diverse. Il fatto è che noi siamo risolti da un terzo partito. Ci sono indù iconoclasti come pure musulmani. Più ci avvicineremo alla vera conoscenza, meglio potremo comprendere che non è necessario essere in guerra con coloro che seguono una religione diversa."

CONCETTO DELL’AHIMSA, LA LEGGE DEL NON UCCIDERE

Gandhi: " ...se è vero che gli indù credono nella dottrina del non uccidere e i musulmani no, qual è il dovere dei primi? Non è scritto che un seguace della dottrina dell’ahimsa ( non uccidere) può uccidere un suo simile. Per lui è chiaro. Per salvare un essere umano, non può ucciderne un altro. Può solo implorare: quello è il suo solo dovere." ( in casi limite può farsi uccidere per salvare l’altro, ma mai usare la violenza ndr.)

Gandhi: " Che cosa devo fare quando un fratello di sangue è sul punto di uccidere una vacca? Devo ucciderlo o cadere ai suoi piedi ed implorarlo? Se lei ammette che dovrei adottare quest’ultimo comportamento, devo fare lo stesso con il mio fratello musulmano?

...Ma tutti gli indù credono nella ahisma, credono nell’amore incondizionato, disinteressato? Se si va alla radice del problema, non c’è un solo uomo che pratichi tale religione perché in realtà noi distruggiamo la vita. Diciamo di seguire quella religione perché vogliamo liberarci dalla predisposizione di uccidere qualsiasi tipo di vita. In generale, si può osservare che molti indù consumano carne e non sono perciò seguaci della ahimsa. E’ pertanto assurdo affermare che i due non possano convivere amichevolmente perché gli indù credono nell’ ahimsa e i musulmani no. ( I due possono convivere perché chi crede nell’ahimsa può insegnare a chi non ci crede che la vita non va uccisa, lo deve fare attraverso la non violenza anche se questo può significare perdere la vita ndr.).

Questi pensieri ci vengono messi in testa da insegnanti di religione egoisti e falsi. Gli inglesi hanno dato il tocco finale. Essi hanno l’abitudine di scrivere la storia; pretendono di studiare usi e costumi di tutti i popoli. Dio ci ha dato una mente limitata, ma essi usurpano la funzione della Divinità e indulgono in esperimenti originali. Scrivono sulle loro stesse ricerche in termini estremamente elogiativi e vi ipnotizzano a crederle. Noi, nella nostra ignoranza, cadiamo ai loro piedi. Coloro che non vogliono fraintendere le cose possono studiare a fondo il Corano e vi troveranno centinaia di passi accettabili dagli indù; e la Bhagavad-gita contiene dei passi che nessun musulmano potrà obiettare. Devo odiare un musulmano perché nel Corano ci sono passi che non comprendo o che non mi piacciono? Ci vogliono due persone per litigare. Se non voglio litigare con un musulmano, quest’ ultimo non riuscirà a coinvolgermi; allo stesso modo, io non avrò il potere di litigare con un musulmano se non me ne dà la possibilità. Un braccio che percuote l’aria si slogherà. Se ognuno cercherà di capire il fulcro della propria religione e vi aderirà, se non permetterà a falsi insegnanti di imporsi, non ci sarà più posto per le liti."

D. "Ma gli inglesi permetteranno mai alle due parti di darsi la mano?"

Gandhi: " Questa domanda è dovuta alla sua insicurezza. Tradisce la nostra superficialità. Se due fratelli vogliono vivere in pace, è possibile che il terzo li separi? Se dovessero seguire cattivi consigli, li considereremmo folli. Ugualmente, noi indù e musulmani dovremmo incolpare la nostra follia piuttosto che gli inglesi, se permettessimo di allontanarci l’uno dall’altro. Un vaso di argilla si romperebbe con l’urto, se non con un sasso, con un altro vaso. Il modo di salvare il vaso, non è tenerlo lontano dal pericolo, ma di cuocerlo affinché nessun sasso possa romperlo. Dobbiamo allora cuocere i nostri cuori di creta alla perfezione. Così saremo resistenti di fronte ad ogni pericolo. Questo può essere fatto facilmente dagli indù. Sono più numerosi, ritengono di essere più istruiti; riescono perciò meglio a ripararsi dagli attacchi fatti ai loro rapporti d’amicizia con i musulmani. C’é una sfiducia reciproca tra le due comunità. I musulmani pertanto chiedono a Lord Morley (vice re ndr.) alcune concessioni. Perché gli indù dovrebbero opporsi? Se gli indù desistessero, gli inglesi se ne accorgerebbero, i musulmani acquisirebbero gradualmente fiducia negli indù e l’esito sarebbe la fratellanza. Dovremmo vergognarci di portare le nostre liti agli inglesi. Tutti possono rendersi conto che gli indù non perderebbero nulla desistendo. L’uomo che ha ispirato fiducia ad un altro non ha mai perso niente a questo mondo. Non intendo dire che indù e musulmani non litigheranno mai. Due fratelli che vivono insieme lo fanno spesso. Qualche volta ne usciranno con la testa rotta.

Non dovrebbe essere necessario, ma non tutti gli uomini sono ragionevoli. Quando si è adirati, si agisce stupidamente. Dobbiamo sopportarlo. Ma quando litighiamo, non vogliamo certo ingaggiare avvocati o far ricorso presso gli inglesi o presso qualsiasi tribunale. Due uomini combattono; entrambi ne escono con la testa rotta, o solo uno. Come può un terzo rendere giustizia fra loro? Coloro che combattono devono aspettarsi delle ferite.

PROFEZIE DI GANDHI

Gandhi: " Non pensate di liberare l’India con l’assassinio, con la guerra. Ciò che dobbiamo fare è sacrificare noi stessi. E’ da codardi pensare di uccidere gli altri. Chi credete di liberare uccidendo? Il popolo indiano non lo desidera. Solo coloro che sono intossicati dall’orrenda civiltà moderna pensano certe cose. Coloro che arriveranno al potere con l’assassinio non renderanno felice la nazione e la nazione soffrirà. (Quando Gandhi dice sacrificare se stessi intende il sacrificio fino alla morte, ovvero lottare per l’indipendenza dell’India fino alla martirizzazione. La stessa cosa che fece Gesù; si fece uccidere pur di liberare il suo popolo. Si intende naturalmente una liberazione spirituale oltre che fisica ndr.)

D. " Perché non possiamo usare la forza bruta per ottenere quello che vogliamo come hanno fatto gli inglesi?"

Gandhi: " Il suo ragionamento è ingannevole. Ha ingannato molti e ha ingannato l’umanità, spesso. E’ vero che gli inglesi sono ricorsi alla forza bruta e che è possibile per noi fare lo stesso, ma così facendo otterremo le stesse cose hanno ottenuto loro. Lei ammetterà che non lo vogliamo. La sua convinzione che non esiste un legame tra i fini e i mezzi è un grave errore. Attraverso quell’errore, persino uomini considerati religiosi, hanno ammesso atroci crimini. Il suo ragionamento tende a far credere che si può avere una rosa seminando un’erbaccia. Se voglio attraversare l’oceano ho bisogno di una nave; se volessi usare un carro, sia io che il carro coleremmo immediatamente a picco. ‘ Come è Dio, così è il suo fedele’. I mezzi possono essere paragonati ad un seme, il fine ad un albero; e lo stesso inviolabile legame che c’è tra il seme e la pianta esiste anche tra il fine e il mezzo. E’ quasi impossibile che io ottenga il risultato che nasce dalla venerazione di Dio prostrandomi davanti a Satana. Se qualcuno dicesse " Desidero adorare Dio, non importa che io lo faccia con i mezzi di Satana", sarebbe giudicato un folle ignorante. Raccogliamo esattamente ciò che seminiamo, d’accordo con la legge del Karma di causa ed effetto.

Chi semina violenza raccoglie violenza, chi semina forza bruta raccoglie forza bruta, solo con il sacrificio di noi stessi possiamo vivere in una nazione libera e indipendente."

In lui agisce lo spirito Cristico cosmico, lo stesso che pervase Gesù. Per non aver ascoltato queste parole di Gandhi oggi l’India e il Pakistan si trovano a vivere la guerra.

SATYAGRHA- LA FORZA DELL’ANIMA

Gandhi: " La pietà, o l’amore, è la radice della religione, come l’egotismo (l’egoismo ndr.), lo è del corpo. Pertanto non dovremmo abbandonare la pietà fino a che viviamo. Questa mi sembra una verità scientifica. Ci credo tanto quanto due più due fa quattro. La forza dell’amore come la forza dell’anima o della verità. Abbiamo la prova del suo operato ad ogni passo. L’universo scomparirebbe senza l’esistenza di quella forza. Ma lei mi ha chiesto una prova storica. E’ pertanto necessario sapere cosa vuol dire storia. L’equivalente in gujarati è " Così avvenne". Se questo è il significato di storia, è possibile portare innumerevoli esempi. Ma se si intendono le gesta di re ed imperatori, non ci sono prove dell’anima o di resistenza passiva in quella storia. Non ci si può aspettare dell’argento in una miniera di stagno.

La storia, per come la conosciamo, è la registrazione delle guerre del mondo, tanto che un proverbio inglese dice che una nazione senza storia, cioè senza guerre, è una nazione felice. Come i re hanno operato, come sono divenuti nemici l’un dell’altro, come si uccisero l’un l’altro, tutto ciò si trova riportato accuratamente nella storia, e se fosse successo solo questo nel mondo, esso sarebbe esaurito già da molto tempo. Se la storia dell’universo fosse iniziata con le guerre, non un uomo sarebbe vivo oggi. Quei popoli che hanno subito delle guerre sono scomparsi come per esempio, i nativi dell’Australia, dei quali gli invasori non lasciarono in vita nessuno. La prego di notare che quella gente non usò la forza dell’anima per autodifendersi, e non ci vuole molto a capire che gli australiani seguirono lo stesso destino delle proprie vittime. " Chi di spada ferisce, di spada perisce". ( lo disse anche Gesù Cristo ndr.) Un nostro proverbio analogo dice che i nuotatori di professione troveranno una tomba di acqua.

Il fatto che ci siano ancora così tanti uomini vivi al mondo dimostra che esso è basato non sulla forza delle armi, ma sulla forza dell’amore. Quindi la prova maggiore e più indiscutibile del successo di tale forza si trova nel fatto che, nonostante le guerre del mondo, esso continua ad esistere.

Il satyagraha corrisponde in inglese a resistenza passiva. La resistenza passiva, un metodo per difendere i diritti attraverso la sofferenza personale; il contrario della resistenza armata. Quando rifiuto di fare una cosa che ripugna la mia coscienza, io uso la forza dell’anima. Ad esempio, il governo in carica ha approvato una legge applicabile a me. Io non la condivido. Se usando la violenza costringo il governo ad abrogarla, sto impiegando quella che può essere definita la forza del corpo. Se non obbedisco alla legge e accetto la pena per averla infranta, uso la forza dell’anima. Essa implica il sacrificio di se stessi.

Tutti ammettono che il sacrificio di se stessi è infinitamente inferiore al sacrificio di altri. Inoltre, se questo tipo di forza è impiegato per una causa non giusta, solo la persona che la usa soffre, non fa soffrire gli altri per i suoi errori. Gli uomini hanno fatto molte cose prima d’ora che si sono rivelate, in seguito, sbagliate. Nessuno può affermare di essere assolutamente nel giusto o che una cosa in particolare è sbagliata perché quella è la sua idea, ma è sbagliata per lui, in quanto quello è il suo ponderato giudizio. E’ per tanto conveniente non fare ciò che si sa essere sbagliato e tollerare le conseguenze, qualsiasi esse siano. Questa è la chiave per accedere alla forza dell’anima."

Gandhi: "E’ comunque preferibile un guerriero che combatte per difendere la vita dei propri amici che un codardo che assume la posizione della non-violenza per paura o egoismo"

Gandhi: " Sono convinto che la politica non possa essere separata dalla religione. In realtà la religione pervade ogni nostra azione. Qui religione non significa settarismo. Significa credere nell’ordinato governo morale dell’universo. Non è meno reale di quanto invisibile. Questa religione trascende l’induismo, l’islamismo, il cristianesimo. Non li sostituisce. Li armonizza e conferisce loro realtà."

LA FEDE NELLA NON-VIOLENZA

Alle critiche sulla non utilità della non violenza, Gandhi rispondeva :

Gandhi: " Non posso darvi la fede nella non-violenza se non la possedete. Solo Dio può darvela. La mia resta ben salda. Continuo a sostenere, nonostante voi e altri sospettiate delle mie ragioni, che il mutuo rispetto delle diverse religioni sia implicito in una società pacifica. In altre condizioni, il libero impatto di idee è impossibile. Le religioni sono intese ad ammansire la nostra natura selvaggia, non a liberarla. Dio è uno solo pur avendo un infinito numero di appellativi. Non vi aspettate che io rispetti la vostra fede? Se sì, posso non aspettarmi lo stesso da voi? Voi dite che i musulmani non hanno niente in comune con gli indù. Nonostante il vostro separatismo,il mondo si sta movendo verso una fratellanza universale, quando l’umanità sarà una nazione...

...Se fosse in mio potere decidere, la religione e lo stato sarebbero due cose separate. Credo ciecamente nella mia religione. Morirò per lei. Ma questa è una questione personale. Lo stato non ha niente a che vedere con questo. Lo stato dovrebbe occuparsi del vostro benessere terreno, della salute, delle comunicazioni, delle relazioni estere, della moneta, e così via, ma non della vostra e della mia religione. Quella riguarda ognuno di noi personalmente.

Se osservate la mia vita, come vivo, mangio, mi siedo, il mio comportamento in generale, la somma di tutte queste cose è la mia religione.

(Stato significa per Gandhi comunità tra le cui regole possiamo ritrovare alcuni principi antropocratici ndr.)

Gandhi: " Sarà il movimento religioso a dominare il futuro. Sarebbe così anche oggi, ma non lo è poiché la religione ( la spiritualità ndr.) è stata ridotta ad una questione di sabato e domenica, mentre deve essere vissuta in ogni momento della propria vita. Tale religione, quando arriverà, dominerà il mondo." (Una profezia della nuova era ndr.).

GESU’ CRISTO

Gandhi: " Io considero Gesù Cristo uno dei più grandi maestri del mondo, il maestro della non-violenza"

Gandhi: " Il messaggio di Gesù, per come lo intendo, è contenuto nel Discorso della Montagna. (Ed è la sintesi del suo grande messaggio universale...beati i puri beati i mansueti... ndr.)

INDU’ E MUSULMANI

Gandhi: " Io spero che potrà tornare il giorno in cui gli induisti e i musulmani non faranno niente senza prima essersi consultati reciprocamente. Io mi tormento giorno e notte chiedendomi cosa posso fare per accelerare la venuta di questo giorno. Mi appello alla Lega ( musulmana) affinché non consideri gli indiani come suoi nemici. Mi appello agli inglesi affinché non portino avanti l’idea di poter dividere gli induisti dai musulmani. Se lo faranno tradiranno l’India, ma tradiranno anche se stessi. Sia gli induisti che i musulmani sono nati sulla stessa terra; hanno lo stesso sangue, mangiano lo stesso cibo, bevono la stessa acqua e parlano la stessa lingua.

La lega (musulmana) crede forse di poter sostenere l’islam con la spada? Se lo crede davvero sta commettendo un errore davvero grave. Il vero e proprio significato della parola ‘islam’ è pace e io sono sicuro che nessuna religione degna di questo nome non possa rimanere in vita se non grazie alla pace".

D. "Come è possibile amare quelli che si considerano i nostri nemici?"

Gandhi: "Quasi ogni settimana ricevo lettere da induisti e da musulmani, alcune volte da cristiani che combattono questa posizione che ho fatto mia.

La vostra fratellanza non ha nessun valore per me se non sapete amare le rispettive parti che avete descritto. Ma cosa significa dopo tutto questa tendenza? Non significa forse vile paura e intolleranza? Se tutti noi siamo creature di Dio, perché dovremmo temerci a vicenda o odiare coloro che non professano la nostra stessa fede? Un induista mi chiederà, se deve tacere o stare a guardare, mentre un musulmano sta facendo qualcosa che lui considera la più ripugnante. La mia fraternità risponderà di sì e io aggiungo: " Ti devi sacrificare o, nel linguaggio che hai appena ascoltato, devi portare la croce? Se vuoi difendere colui che ti è caro devi morire senza uccidere". ( Questo è il messaggio cristico di Gandhi che l’India si è rifiutata di ascoltare e per questo si è caricata di Karma che ora sta scontando. ndr.)

Se hai il coraggio di soffrire per amore, puoi sciogliere il più duro cuore di pietra. Tu puoi levare la mano contro colui che consideri un ruffiano ma cosa succede se lui è più forte di te? Il ruffiano, non sarà forse più feroce di te perché ti ha vinto? La storia non mostra forse che il male si nutre della resistenza? La storia però ci fornisce anche esempi di uomini che hanno dominato la ferocia di altri uomini con l’amore universale.

LA PROFEZIA

Gandhi: "Gli oppositori della non violenza, come regola di vita, dicono che essa può solo generare una razza di codardi, e se l’India farà proprio questo messaggio, sarà un paese condannato. L’India sarà condannata e con lei tutte le nazioni del mondo. L’India è un continente e, quando perseguirà la dottrina della forza, come sembra che stia facendo attualmente l’Europa, L’India diverrà una delle sfruttatrici delle razze più deboli del mondo. Provate ad immaginare cosa questo debba significare per il mondo. (E’ accaduto, l ‘India è potenza nucleare così come il Pakistan. Potrebbero, insieme alle altri nazioni nucleari, distruggere il mondo. ndr.)

 

Gandhi: " Il mio nazionalismo include il benessere di tutto il mondo. Io non voglio che la mia India sorga sulle ceneri di altre nazioni. Io non voglio che l’India sfrutti un solo essere umano. Io voglio che l’India diventi forte al fine di poter contagiare le altre nazioni con la sua forza.

(Purtroppo non è avvenuto, Gandhi è stato tradito e la sua profezia si compie. ndr.).

Tuttavia Gandhi aveva la certezza che la spiritualità avrebbe dominato il mondo in una nuova era, grazie ai maestri e agli iniziati dell’oriente e dell’occidente.

Gandhi: " Tutte le religioni sono Ispirate Divinamente, ma sono imperfette poiché sono il prodotto della mente umana e sono insegnate dagli esseri umani. L’unica Religione va al di là della parola. Gli uomini, esseri imperfetti, la traslano in una lingua così che possano disporne e le loro parole vengono interpretate da altri uomini ugualmente imperfetti. Quale fra queste interpretazioni deve essere considerata quella giusta? Ognuno ha ragione del punto di vista; ma non è impossibile che tutti possano avere torto. Da qui il bisogno di tolleranza, che non significa indifferenza verso la propria fede, ma amore più intelligente e più puro nei suoi confronti. La tolleranza ci dà una conoscenza spirituale , che è tanto lontana dal fanatismo quanto lo è il polo nord dal polo sud. La vera conoscenza della religione annulla ogni barriera tra fede e fede. Il coltivare la tolleranza per le alte fedi ci fornirà una più vera comprensione della nostra.

Ovviamente la tolleranza non impedisce la distinzione tra giusto e sbagliato, o tra bene e male. Il riferimento qui è sempre fatto naturalmente alle fedi principali del mondo. Esse sono basate su fondamenti comuni. Ovviamente la tolleranza non impedisce la distinzione tra giusto e sbagliato, o tra bene e male. Il riferimento è sempre fatto naturalmente alle fedi principali del mondo. Esse sono basate su fondamenti comuni. Hanno tutte prodotto dei grandi santi. ( Martiri, Avatar ndr.) Esiste qualche differenza tra la tolleranza verso le altre religioni e la tolleranza verso i loro seguaci. Dovremmo avere lo stesso riguardo nei confronti di tutti gli esseri umani, dei malvagi come dei santi, dei devoti come degli empi, ma non dovremmo mai tollerare l’irreligiosità. ( Per irreligiosità Gandhi intendeva tutte quelle generazioni che portano l’uomo a bestemmiare, nella parola come nell’azione, lo Spirito Santo ndr.)

D. "Che sorta di rapporti favorirebbe tra le due razze?" (Indù e Musulmani ndr.)

Gandhi "I più stretti possibili. Ma anche se abolisco ogni distinzione tra un africano e un indiano, questo non significa che non ne riconosca la differenza. Le diverse razze dell’uomo sono come i differenti rami di uno stesso albero: una volta riconosciuto il comune tronco genitore da cui tutti siamo stati originati, capiamo la basilare unità della famiglia umana, e non rimane più posto per inimicizie e dannose contrapposizioni."

Gandhi: "Alcuni amici americani hanno affermato che la bomba atomica condurrà all’ Ahimsa come nient’altro. Potrà farlo, nel senso che la sua forza distruttiva disgusterà il mondo al punto tale da stornarlo dalla violenza per il presente. Il che ricorda da molto vicino un uomo che si rimpinzi di leccornie fino a provarne la nausea e a distogliersene per un po’, ma solo per ritornarvi con raddoppiata foga non appena l’effetto di disgusto sia del tutto cessato. Esattamente allo stesso modo il mondo tornerà alla violenza con rinnovato furore dopo che l’effetto di orrore si sarà esaurito...

...Che certi scienziati possano utilizzare l’energia atomica per fini umanitari, benché gli scienziati americani e i militari l’abbiano imbrigliata a scopo distruttivo, resta indubbiamente sempre possibile...Un piromane usa iniquamente il fuoco per soddisfare le proprie manie distruttive, mentre una donna di casa ne fa uso quotidiano per preparare al proprio uomo cibo nutriente...

La bomba atomica ha portato una sterile vittoria alle forze alleate, ma questo ha provocato, per adesso, la distruzione dell’anima del Giappone, mentre è ancora troppo presto per verificare cosa sia accaduto all’anima della nazione responsabile di tale distruzione. Le forze della natura agiscono in maniera misteriosa. Noi non possiamo che cercare di risolvere il mistero prefigurando gli sviluppi ignoti di una situazione sulla base di situazioni analoghe sperimentate in precedenza...Solo l’amore potrà sconfiggere l’odio. Rispondere all’odio con l’odio non farà che accrescerlo tanto in ampiezza quanto in profondità...vi sarà sempre bisogno di ripetere la verità, fin tanto che esisteranno degli uomini che non credano in essa."

Gandhi: "Considero l’impiego della bomba atomica per la distruzione su vasta scala di uomini, donne e bambini come il più diabolico impiego della scienza."

IL DISARMO

Gandhi "Le grandi potenze possono adottare la non-violenza in qualsiasi momento, se vogliono coprirsi di gloria e guadagnarsi l’eterna gratitudine della posterità. Se una o più di esse riusciranno a deporre la paura della distruzione e a disarmarsi, aiuteranno automaticamente le altre a riconquistare la propria ragione. Ma, in tal caso, queste grandi potenze dovrebbero rinunciare ad ogni ambizione imperialistica e allo sfruttamento delle cosiddette nazioni incivili o semi-civilizzate della terra, per rivedere il proprio modo di vivere. Ciò significherebbe una completa rivoluzione. Difficilmente capita di vedere, di regola, che le grandi nazioni invertano la rotta seguita fino a quel momento e che ha saputo condurle, secondo il loro criterio di valutazione, di vittoria in vittoria. Ma dei miracoli sono già accaduti in passato e possono sempre ripetersi anche in questa età così prosaica. Chi potrebbe permettersi di porre limiti alla divina facoltà di annientare il male? Una cosa è certa. Se la pazza corsa agli armamenti continuerà, non potrà che sfociare in un massacro senza precedenti nella storia. Se un vincitore sopravviverà, la vittoria stessa non potrà che apparire una morte vivente alla nazione che dovesse risultare vincitrice. Non ci sarà scampo dall’incombente rovina, se non attraverso una decisa e incondizionata accettazione del metodo non-violento in tutte le sue gloriose implicazioni."

Gandhi: "Oggi le menti migliori della terra non pensano a degli stati totalmente indipendenti e perennemente in guerra l’uno con l’altro, ma a una federazione di stati fra loro amichevolmente interdipendenti. La realizzazione di un tale assetto potrebbe essere ben lontana. Non voglio pretendere troppo dal nostro paese. Ma non mi sembra per niente esagerato o impossibile esprimere fin da subito la nostra disponibilità all’interdipendenza universale, piuttosto che alla mera indipendenza."

Gandhi: "La struttura di una federazione mondiale può ergersi solo su una base di non violenza; alla violenza si dovrà rinunciare totalmente, nelle questioni del mondo."

Gandhi: " Il mondo di domani sarà, dovrà essere, una società basata sulla non-violenza. Questa è la prima legge: da esse nasceranno tutte le altre benedizioni. Potrebbe sembrare un traguardo distante, un ‘utopia astratta. Ma non è affatto irraggiungibile, dato che si può iniziare a lavorare in tale direzione già qui e subito. Un individuo può adottare il modo di vita del futuro - il modo non violento- senza dover aspettare che lo facciano anche gli altri...

...Un’equa distribuzione delle risorse, la seconda grande legge del mondo di domani, per come lo vedo io, scaturisce dalla non-violenza. Essa non comporterà un’arbitraria ripartizione dei beni del mondo, ma la possibilità per ogni uomo di disporre del necessario per soddisfare i propri bisogni naturali, niente di più. Facciamo un esempio terra-terra: se un uomo ha bisogno di un quarto di libbra di farina a settimana, mentre a un altro ne occorrono cinque libbre; ognuno dei due dovrebbe poter soddisfare i propri bisogni. E qui arriviamo forse alla questione più vitale, rispetto alle visioni del mondo di domani. Come si dovrebbe arrivare a tale equa distribuzione? Si dovrebbero espropriare i ricchi di tutti i loro averi? La non-violenza risponde no. Nulla che sia violento potrà apportare benefici duraturi all’umanità. L’espropriazione forzata priverebbe la società di molte grandi qualità; il ricco sa come creare e costruire; le sue abilità non devono andare perdute. Invece egli dovrà essere lasciato in possesso della propria ricchezza in modo da poter usare ciò che ragionevolmente gli occorrerà per i propri bisogni personali e fungere da amministratore fiduciario per il rimanente, che andrebbe utilizzato a beneficio della società...

...Ma tutta questa idea di non violenza non implica un cambiamento nella natura umana? E la storia ha mai registrato un cambiamento del genere? Certo che sì. Molti individui sono passati da un punto di vista gretto, personale, interessato a un altro che vede la società come un tutto compatto, per operare in favore in essa. Se tale cambiamento è potuto avvenire in un solo uomo, potrà verificarsi anche in molti. Nel mondo di domani non vedo miseria, né guerre, né spargimento di sangue. In quel mondo vi sarà una fede in Dio maggiore che mai in passato. L’esistenza stessa del mondo, in senso lato, dipende dalla religione. Tutti i tentativi di sradicarla sono destinati al fallimento."

CONCLUSIONE

Così come Gesù Cristo, Gandhi sacrificò la sua vita per redimere la qualità spirituale del suo popolo.

Così come Gesù Cristo, Gandhi viene tradito dal suo popolo che attraverso la purificazione del Karma dovrà riscattarsi e tornare a vivere l’Ahimsa per cui è stato creato.

Così come Gesù Cristo, Gandhi ritornerà. Un giorno non lontano, tutto il mondo lo vedrà manifestarsi insieme al Figlio Dell’Uomo e altri Avatar che durante la storia si sono incarnati per insegnare il valore universale che permette allo spirito di evolvere durante l’esperienza corporea: Ahimsa, Satyha Graha.

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