Terrasolano DOC '47 |
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1996 Tour de France
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5/9 luglio 1996 Tour de France sede Bardonecchia - Hotel
Il sabato mattina 6 luglio si parte, con le ammiraglie e bici al seguito, attraverso il Frejus ci portiamo in Francia la meta è la Chambre da dove parte la strada che in 19,800 Km. conduce al Col de la Madeleine m. 1993 con un dislivello di 1520 m. e dove noi aspetteremo il passaggio del Tour de France. Purtroppo è una giornata caratterizzata dalle avversità atmosferiche (molto freddo, vento e acqua) per questo affrontiamo per la prima volta il problema "ritiri" ed è allora che con saggia decisione il Team Manager Ghirelli decide per l'accorciamento della tappa (cosa che due giorni dopo faranno anche gli organizzatori del Tour de France) così ci fermiamo tutti a tre chilometri dalla vetta in zona abbastanza riparata e siamo testimoni della prima debacle di Mighelon Indurain.
il ritiro di Giancarlo il Team manager
Il giorno successivo attraversato il valico di Moncenisio con le auto arriviamo a Lanslebourg Mont-Cenis base di partenza ideale per la scalata al Col de l'Iseran che con i suoi 2770 m.sl. è il più alto valico stradale europeo Lunghezza: km. 32,9 Dislivello: mt. 1371 Pendenza media: 4,2 % Pendenza max.: 11 % Nonostante la quota elevata, la salita non presenta particolari difficoltà: il problema può essere il tempo, e la quota stessa, con gli inevitabili problemi di rarefazione dell'aria. Arrivati in vetta, chi con l'auto e chi in bici, con un vento freddissimo, era il 6 luglio e cadevano fiocchi di neve, ci siamo rifocillati al rifugio, prestato soccorso a ciclista tedesco fatto le foto di rito e via di corsa in Val D'Isère per vedere la crono del Tour de France. Giornata freddissima e al ritorno il valico era già bianco di neve, fortunatamente per noi siamo riusciti a transitare.
Vadis il Gruppo compatto Lamberto e Gianni
Lunedì 8 luglio il Tour arriva al Sestriere e noi anche, però forti dell'esperienza dei giorni precedenti niente biciclette al seguito, siamo tutti in vacanza, e per non smentirci, alle 12.30, piedi sotto al tavolo pronti ad azzerare un pranzo pantagruelico, fuori un gran freddo, anche oggi i piccoli fiocchi di neve non ci abbandonano ma ormai siamo temprati a tutto specialmente alle vivande piemontesi. Finito il pranzo usciamo in tempo per vedere l'arrivo di una tappa monca.
Al ritorno dal Sestriere succede l'imponderabile "uno striscione del Gran Premio della Montagna tutto solo soletto faceva bella mostra di sè appeso ad una massicciata, fù così che tre loschi figuri pensarono bene di prelevarlo a ricordo del freddo patito".
il freddo Gran Premio della Montagna
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