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  • Ciclo liquame

Foto-1.jpg (27015 byte) Nel punto in cui tutto il liquame delle fognature cittadine arriva all'impianto, è stata costruita un'opera di presa dalla quale è possibile prelevare il liquame per inviarlo alla depurazione; far defluire direttamente nel canale fluviale la quantità di liquame eccedente a quella accettabile dall'impianto in caso di pioggia; scaricare le acque depurate mediante una canaletta che sovrapassa il collettore del liquame in arrivo (foto 1).
Da questa opera il liquame viene prelevato mediante una tubazione del diametro di m. 2,20 e passa attraverso una griglia che ha il compito di trattenere tutti quei materiali grossolani che si trovano in sospensione nel liquame stesso; detto materiale viene prelevato automaticamente e versato entro appositi contenitori per essere portato alla bruciatura (foto 2). Foto-2.jpg (20952 byte)
Foto-3.jpg (25796 byte) Dopo questa fase, il liquame viene sollevato mediante delle "viti di Archimede", facendogli superare un dislivello di m. 6,75 (foto 3) e convogliato ad attraversare delle griglie fini curve, che trattengono il materiale ancora in sospensione con dimensioni superiori ad 1 cm.
Il materiale che si é arrestato, viene sgrigliato automaticamente e scaricato in appositi contenitori, quindi allontanato dall'impianto, mentre il liquame, attraverso paratoie regolabili, defluisce per differenza di livello, alle vasche di dissabbiatura nelle quali le sabbie, per gravità, si depositano sul fondo. Da questo vengono prelevate con pompe che versano il liquame misto a sabbia in apposite canalette, in testa alle quali sono installati due classificatori di sabbia che hanno la funzione di separare la sabbia dal liquame; le sabbie estratte vengono insilate automaticamente, mentre le acque di risulta dalla separazione vengono rinviate per differenze di livello nell'opera di sollevamento per essere rimesse in circolo (foto 4, 5 e 6). Foto-4.jpg (34991 byte)
Foto-5.jpg (39741 byte) Foto-6.jpg (32123 byte)

 

 

Dalla testa del dissabbiatore, attraverso due paratoie regolabili, il liquame defluisce in un collettore di diametro di m. 2,20 che alimenta l'opera di ripartizione (foto 7), nella quale sono installate due paratoie regolabili che permettono di fare affluire il liquame, attraverso due condotte sotterranee che sfociano in verticale, al centro delle due vasche di prima sedimentazione (foto 8).

Foto-7.jpg (27612 byte) Foto-8.jpg (27924 byte)
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In dette vasche avviene la sedimentazione delle sostanze organiche contenute nel liquame, separabili dallo stesso per gravità; un ponte girevole, portante delle raschie di fondo, provvede a convogliare dette sostanze al centro della vasca, ove si trova un pozzetto anulare dal quale parte una tubazione in acciaio che serve per l'estrazione dei fanghi che vengono accumulati in un pozzetto apposito, abbinato all'opera di ripartizione (foto 9).

Il liquame, parzialmente depurato, esce dal bordo esterno delle vasche e tracima in una canaletta (foto 10) che lo convoglia in una tubazione che é collegata con i bacini di areazione, di forma rettangolare, ove sono installate delle turbine. Foto-10.jpg (27546 byte)
Esse, con il loro movimento, creano una turbolenza al liquame, provocando in tal modo un trasferimento di ossigeno dall'aria al liquame stesso, il che permette la formazione di una flora batterica di micro-organismi che innescano un processo di trasformazione delle sostanze organiche disciolte, non sedimentabili, in sostanze sedimentabili e quindi separabili dal liquame per gravità (foto 11). Foto-11.jpg (18969 byte)
Foto-12.jpg (23697 byte) Il liquame così rimescolato viene trasferito, sempre per differenza di livello, attraverso una serie di condotte sotterranee, alle quattro vasche circolari di sedimentazione finale (foto 12). In dette vasche avviene l'ultima separazione dei fanghi in sospensione, sempre per sedimentazione.

 

Foto-13.jpg (20816 byte)

I fanghi vengono prelevati dal fondo mediante una serie di condotte succhianti attaccate a un ponte subacqueo girevole a due bracci, che li fanno affluire in una vasca cilindrica metallica visibile al centro delle vasche (foto 13), e da queste con un sistema di sifonamento, vengono allontanati mediante una canaletta metallica, solidale con la passerella d'ispezione, che versa i fanghi in un pozzetto collegato con una tubazione del diametro di m. 1,00 alla stazione del sollevamento fanghi (foto 14).

Foto-14.jpg (18118 byte)

Foto-15.jpg (13857 byte)

 

L'acqua così depurata dai fanghi, esce dal bordo esterno della vasca e cade in una canaletta che la convoglia in una tubazione comune alle quattro vasche, del diametro di m. 1,80 (foto 15).

Detta condotta porta l'acqua nella stazione di disinfezione (clorazione) prima di essere immessa nelle condutture di scarico nel canale Navile (foto 16).

Foto-16.jpg (15280 byte)

 

Prima della fase di disinfezione, mediante una serie di pompe, si preleva una certa quantità di acqua (360 mc/ora) e viene filtrata con quattro filtri a sabbia, a funzionamento automatico, per produrre "acqua industriale" per il fabbisogno interno come: lavaggio dei fumi del forno inceneritore dei fanghi; irrigazione del verde, lavaggi esterni di attrezzature, strade, piazzali, ecc. questo per evitare consumi di acqua potabile.

 

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Pubblicazione a cura della direzione dei servizi d’informazione e relazioni pubbliche del comune di Bologna – p.zza Maggiore 6
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