Scienza
"Chiunque sia veramente impegnato nel lavoro scientifico si convince che le leggi della natura manifestano l’esistenza di uno Spirito immensamente superiore a quello dell’uomo, e di fronte al quale noi, con le nostre modeste facoltà, dobbiamo essere umili" (A. Einstein citato in H. Dukas e B. Hoffmann, “Albert Einstein: the Humane side”, 1989)
"La scienza contrariamente ad un’opinione diffusa, non elimina Dio. La fisica deve addirittura perseguitare finalità teologiche, poichè deve proporsi non solo di sapere com’è la natura, ma anche di sapere perchè la natura è così e non in un’altra maniera, con l’intento di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sè altre scelte quando creò il mondo" (A. Einstein citato in Holdon, “The Advancemente of Science and Its Burdens”, 1986)
"Ora, anche se gli ambiti della religione e della scienza sono perfettamente delimitati l'uno rispetto all'altro, nondimeno tra i due esistono forti relazioni e dipendenze reciproche. Benché la determinazione del fine possa spettare alla religione, essa ha nondimeno appreso dalla scienza, nel senso più lato, con quali mezzi favorire il raggiungimento delle mete che si è prefissata. Ma la scienza può essere creata soltanto da chi sia totalmente vocato alla verità e alla comprensione. Questa fonte emotiva, tuttavia, scaturisce dalla sfera della religione. Ad essa appartiene anche la fede nella possibilità che le regole valide per il mondo dell'esistenza siano razionali, cioè comprensibili per la ragione. Non riesco a concepire uno scienziato genuino che difetti di tale fede profonda. Possiamo esprimere la situazione con un'immagine: la scienza senza la religione è zoppa, la religione senza scienza è cieca" (A. Einstein, "Scienza e religione", 1941)
Il metodo scientifico
La scienza si occupa dei fatti, cioè della comprensione del mondo reale per quello che effettivamente e oggettivamente è. Per questo motivo - quando possibile - le teorie scientifiche vengono verificate attraverso esperimenti di laboratorio; esistono, infatti, la fisica teorica e la fisica sperimentale. Queste due branche collaborano insieme per il raggiungimento dei fini dell'indagine scientifica e, cioè, la comprensione della realtà per quello che oggettivamente è.
Il metodo scientifico è la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà che sia oggettiva, affidabile, verificabile e condivisibile. Esso consiste, da una parte, nella raccolta di evidenze empiriche attraverso l'osservazione sperimentale; dall'altra, nella formulazione di ipotesi e teorie da sottoporre al vaglio dell'esperimento per testarne l'efficacia.
La religione - o religiosità - si occupa, invece, della definizione del senso, cioè del perchè la realtà è fatta in un certo modo. Definisce i valori e le chiavi di lettura del grande disegno della Realtà. Definisce, cioè, una "visione" del senso della Realtà, una visione dell'Uomo e dei valori che animano la Realtà. In altre parole, la religione si occupa della Verità. Nella definizone dei valori e delle chiavi di lettura della Realtà, la religione deve sempre rapportarsi ai fatti, così come emergono dalla indagine scientifica; dall'altro lato, la scienza non deve far assurgere a livello di valore e di significato (cioè di Verità) ciò che è mera espressione della osservazione e comprensione della realtà.
La scienza non può confutare molte delle affermazioni della religione, perché queste riguardano ambiti nei quali la razionalità scientifica non è ancora riuscita a penetrare. Ma la religione non deve rallegrarsene, né abusare di ciò, perché essa finirebbe col proporre verità-tappabuchi frutto della invenzione umana che, presto o tardi, sarebbero rimosse dalla conoscenza scientifica del reale.
Scienza e religione
La ricerca scientifica ha nobilitato e reso più profonda la vera religione. Infatti la conoscenza critica purifica la religione da ogni concezione magica del mondo e dalle sopravvivenze superstiziose. E proprio la conoscenza critica ci porta a definire alcuni punti fermi.
- Non c'è nulla da temere dalla scienza; infatti se Dio esistesse davvero esso non potrebbe che essere reale e appartenere alla Realtà e, quindi, la scienza, nella sua ricerca, non potrà fare altro che "finirci addosso".
- E' profondamente sbagliato elevare a Verità (cioè a valore e significato universali) il semplice risultato di una particolare osservazione scientifica. Il Darwinismo afferma che l'Uomo deriva da un organismo unicellulare attraverso le mutazioni avvenute con un processo di Selezione Naturale. Ma questo non significa che l'Evoluzione non abbia un senso, nè che la "legge dei migliori" debba essere il Valore universale sul quale fondare l'umanità. La Verità non coincide con i risultati di una particolare osservazione scientifica; la sua definizione, infatti, inizia dopo (e a partire da) l'osservazione scientifica e deve tener conto di tutti i risultati scientifici nel suo complesso (e il Darwinismo è solo una particolare scoperta nell'ambito di tutto il lavoro scientifico).
- La scienza ci aiuta a comprendere ciò che la Realtà è e come oggettivamente è; questo impedisce la creazione di religioni in cui ci sia un Dio (un totem) inventato dall'Uomo e fatto a immagine e somiglianza dei bisogni dell'Uomo. Un Dio, cioè, che non è ciò che oggettivamente è, ma è quello che ciascuno vorrebbe che fosse a partire dai propri bisogni e desideri.
- se il cristianesimo è effettivamente la "Verità Rivelata", questa Verità sarà riscontrata nella indagine scientifica. Esiste, infatti, una sola Realtà (quella dell'Universo in cui esistiamo) e, quindi, esiste una sola Verità (cioè il suo senso, significato e scopo). Indagando la Realtà, quindi, non si potrà fare altro che trovare continue conferme della sua Verità. Non può esistere, infatti, una Verità che sia in contraddizione con la Realtà stessa per ciò che oggettivamente è; se così fosse, ciò significherebbe che quella Verità non è reale ed è solo una invenzione della fantasia.
Approfondimenti
Articolo | Data | Abstract |
Evoluzione casuale? No! La Mutazione adattativa | 9-4-2014 |
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