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COMITATO INTERCOMUNALE di lotta contro la localizzazione di un deposito di rifiuti nucleari nel territorio pugliese
ed in particolare nell’area dell’istituendo Parco Nazionale dell’Alta Murgia

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Per ora in questa sezione vogliamo inserire solo una pagina in cui siamo cascati per caso, scandagliando la rete in cerca di notizie sul Parco dell'Alta Murgia. Ci piace sognare la Murgia così come l'hanno descritta questi ragazzi.
E' una pagina web costruita da alunni della III G della SMS Vittorio Emanuele III di Andria - a.s. 1999 - 2000 nell'ambito del progetto " Il Parco dell' Alta Murgia : fra tradizione e innovazione ". Questo è l'indirizzo del loro sito: http://space.tin.it/scuola/tidelgau/index.html

 




L'ALTA MURGIA
UN PAESAGGIO " IN ORIZZONTALE "

L'Alta Murgia è un altopiano a forma di quadrilatero allungato che si estende per più di centomila ettari, compreso fra la striscia costiera adriatica e la fossa Premurgiana e ricadente in Puglia in provincia di Bari.
    Il territorio si presenta con una morfologia dalle forme piatte, distese, lievemente ondulate e un aspetto aspro e brullo, soprattutto in estate, ma ha il pregio degli spazi aperti dove a un visitatore attento si offrono tantissimi e interessanti segni fisici e antropici.
    E' preferibile visitare l'Alta Murgia nelle stagioni intermedie : in primavera, quando il paesaggio rinverdisce di una vegetazione ricchissima e in autunno, per scoprire il fungo caratteristico del luogo ,il cardoncello.
come arrivarci le origini geologiche la flora

la fauna

jazzi e masserie carni e formaggi parco nazionale
   

COME PERCORRERE IL TERRITORIO

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( cliccare per ingrandire l'immagine ) 

Si giunge nella zona percorrendo l’autostrada A 14 .
    Da Bari per Altamura e Gravina, seguire la S.S. 96 per Matera o la S.S. 171 per Gioia del Colle. Da Andria, per Minevino Murge, percorrere la S.S. 98. Da Corato, per Gravina e per Altamura, seguire la S.S. 378. La S.S. 97 collega Minervino, Spinazzola e Gravina. Ruvo, Corato e Andria, invece, sono collegate dalla S.S. 170 con Minervino.
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Castel del Monte

Castello di Gravina

Dalla Basilicata vi si può giungere con le strade statali Venosa-Spinazzola, Potenza- Gravina e Matera- Altamura.
    Treni locali portano da Bari ad Altamura e Gravina, altri treni e pullman collegano Bari con Andria.

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LE ORIGINI GEOLOGICHE

L’altopiano delle Murge si è formato 130 milioni di anni fa nell’era del Cretaceo in ambiente marino.
    Poi, in seguito a corrugamento, è emerso .

    E’ il risultato quindi di stratificazioni calcaree, a cui in seguito si sono aggiunti altri tipi rocciosi chiamati comunemente tufi . In queste rocce si sono formate, poi, sacche di depositi di argilla . Infine sugli avvallamenti chiamati lame si depositano i materiali alluvionali misti a humus e terre rosse, terreni, questi, adatti alla coltivazione .

L’ACQUA CHE SCOMPARE

Il paesaggio è modellato e inciso soprattutto dall’acqua piovana, data la natura calcarea delle rocce .

( cliccare per ingrandire le immagini )

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Pulo di Altamura

Pulicchio di Gravina

Ingresso della grava di Faraùall

Fin dalla sua genesi infatti l’azione erosiva dell’acqua ha determinato in esso delle forme caratteristiche sia sopra che sotto la superficie : l’acqua sciogliendo il calcare ha scavato stretti valloni e dirupi (gravine), ampie conche ( doline o puli ), ma è anche scomparsa attraverso inghiottitoi , imbuti e voragini ( gravi ), continuando la sua opera di modellamento in grotte e caverne .

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LA FLORA DELL’ALTA MURGIA

Dal punto di vista naturalistico l’ecosostema ambientale dell’Alta Murgia è di grande importanza in quanto rappresenta l’ultimo lembo di pseudo steppa mediterranea nella nostra penisola. In tale area sono presenti circa 1500 specie vegetali ( di cui più di 1100 spontanee ) che rappresentano il 25 % delle specie esistenti in Italia.
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Asfodeline lutea  

Pyrus amygdaliformis  

Ophrys lutea

Lo strato erboso delle superfici incolte e sassose è caratterizzato dalle graminacee ( come la Stipa delle Fate ) , asfodeli, ferule,cardi.
    Nelle garighe ritroviamo piante spinose, come l’euforbia e aromatiche, come il timo e il serpillo.
Nonostante la povertà di tali ambienti, coloratissime sono le fioriture primaverili e estive. In primavera fioriscono le orchidee spontanee.
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Quercus pubescens

Quercus ilex  

Quercus macrolepis

Essendo la Puglia la " regione delle querce ", i boschi sono ovviamente caratterizzati da tali essenze, prevalentemente da roverella associata a fragno, quercia spinosa, leccio e vallonea. Sono comunque presenti cerro e farnetto, oltre a rarissime querce orientali. Il sottobosco è ricco di biancospini, rose selvatiche, asparagi selvatici.
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Rosa canina  

Crocus vernus

Numerose sono le specie fungine e frequenti nelle zone più elevate le essenze montane.

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LA FAUNA DELL'ALTA MURGIA

L' Alta Murgia, per il 90% del territorio, è costituita da un unico ambiente caratterizzato da pascoli, aree incolte e colture ceralicole, dove si trovano anche boschi e piccoli ambienti rupicoli e umidi.
   
Vi prevale l'avifauna con numerose specie nidificanti, quali: la calandra,la calandrella, l'allodola, l'occhione e lo zigolo capinero.
    
Di grande importanza sono i rapaci: il gheppio, la poiana e soprattutto il grillaio ( Falco naumanni ), di cui, nell'area murgiana, si ritrova l'unica popolazione nidificante dell'Italia peninsulare.
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Gheppio Falco grillaio Occhiocotto
Questa specie è di estrema importanza naturalistica, tanto da essere stata dichiarata prioritaria per la conservazione nell'Unione Europea.
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Upupa Calandrella
Tra i rettili sono di grande interesse il geco di Kotscy e il colubro leopardino, la  presenza dei quali, in Italia, è limitata alla Murgia.
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Ramarro Licena Ligeus pandurus
L'habitat dell'Alta Murgia è poco adatto ai mammiferi molto esigenti, pertanto tra i rappresentanti di questa classe troviamo predatori come la volpe, la donnola e la faina,mentre tra i piccoli mammiferi sono di rilievo le popolazioni di arvicole e topi selvatici, prede dei numerosi rapaci presenti

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JAZZI E  MASSERIE

Nel territorio dell’ Alta Murgia non mancano testimonianze di storia illustre. Infatti vi si trovano i castelli del Garagnone, di Gravina e il Castel del Monte, che risalgono al periodo normanno-svevo-angioino. Ma possiamo anche scoprire delle architetture tipiche riferibili alle attività agro-pastorali caratteristiche della zona. Nei territori di Gravina, Garagnone e Altamura vi sono strutture architettoniche in pietra denominate jazzi per l’allevamento ovino. Lo jazzo sorge in zone orientate a mezzogiorno, su suoli in pendenza ed è formato da una costruzione lunga e bassa, il lamione , adibita a stalla coperta prospiciente un recinto diviso in scomparti e da locali, dotati di camino, per abitazione dei pastori, utilizzati anche per la lavorazione del latte. Accanto a tali costruzioni ve n’è un’altra chiamata mungituro costituita da un edificio quadrangolare con due aperture contrapposte corrispondenti a due recinti esterni di forma circolare.
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  La masseria Melodia e sullo sfondo il castello del Garagnone

Nell’Italia meridionale il latifondo ha dominato, dalla fine del XVII secolo al XIX secolo, l’organizzazione del paesaggio agrario, che era centrata sulle masserie esistenti già nel periodo normanno - svevo - angioino per la coltivazione di cereali, il pascolo e l’allevamento equino, bovino e ovino.
    Il complesso di edifici per abitazione e lavoro che caratterizzano la masseria era dotato anche di una chiesetta per permettere ai braccianti impegnati nei lavori stagionali di seguire le funzioni religiose senza dover andare in paese.
    Nel XVI e XVII secolo molte masserie vennero circondate da mura di cinta e dotate di torri merlate e caditoi, divenendo quasi delle fortezze difensive. Infine fra i XIX secolo e la prima metà del XX secolo alle strutture già esistenti della masseria fu aggiunto un casino padronale.

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CARNI E FORMAGGI :
CIBI CARATTERISTICI

L'Alta Murgia, come il Tavoliere e le Murge Tarentine, è percorsa da tratturi e tratturelli ,le vie erbose, lungo le quali le greggi provenienti dai monti abruzzesi venivano per trascorrere l'inverno, rifacendo poi il percorso inverso in primavera.
   Dunque la carne che domina la gastronomia della Puglia e dell'area murgiana è quella ovina
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Scene di vita pastorale ( platea del XVII sec. )
Numerosi sono i piatti che hanno come protagonista l'agnello cucinato in diverse maniere: allo squero cioè allo spiedo su una fiamma di sterpi ravvivata con timo ed erbe odorose, in un recipiente " caldariello ", cotto nel latte di pecora con finocchio selvatico, una specialità pastorale ancora in uso a Gravina.
   
Una testimonianza degli scambi di esperienze fra Abruzzo e Puglia è il cazzmarre o marro , delle budelline di agnello avvolte nella reticella e cotte al forno. Con le frattaglie d’agnello, capretto o montone i pastori preparavano le gnemmiidde , avvolgendole in gomitoletti con le budelline dello stesso animale.
   
Con la ventricina di montone ripiena di frattaglie si prepara una specialità di Andria, il quagghiaridde, cotto al forno e gustato con contorno di ruchetta.
   
Spesso l’agnello è accompagnato nella preparazione dai cardoncelli, funghi caratteristici delle Murge.
    La tradizione pastorale è all’origine della grande quantità di formaggi a base di latte di pecora, come la ricotta fresca e i suoi derivati: la ricotta forte e il cacioricotta.
    Immancabile è il pecorino specie quello che ha gusto particolare e pepato, quando è fatto con latte di pecore che hanno pascolato sulle terre murgiane ricche di lentisco. In qualche località si riesce ancora a trovare la mercia, una specie di mozzarella ovina. Infine accanto alle diverse verdure spontanee ( ruchetta, cicoria, finocchietti, asparagi selvatici ), entrano nell’alimentazione pugliese, anche nella zona murgiana, i cipollacci selvatici della famiglia dei muscari chiamati lampascioni, cucinati lessi o arrostiti alla brace o in agrodolce col vincotto.

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PARCO NAZIONALE DELL’ALTA MURGIA:
IL MIGLIORE FUTURO POSSIBILE

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Il disegno di legge per l’istituzione del Parco viene presentato il 28 novembre 1990.
    Il 6 dicembre 1991 viene approvata definitivamente la Legge Quadro sulle Aree Protette che include l’Alta Murgia, per il suo eccezionale patrimonio ambientale e storico – architettonico, fra le aree destinate a diventare nuovi parchi.
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Castel del Monte

Dal maggio 1991 al gennaio 1993 i consigli comunali di Ruvo, Toritto, Palo del Colle, Altamura, Corato, Andria, Minervino, Santeramo, Poggiorsini, Spinazzola, Bitonto, Acquaviva delle Fonti e Gravina in Puglia deliberano la propria adesione al progetto di istituzione del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
   Il 2 dicembre 1998 la Camera dei Deputati approva in via definitiva il disegno di legge "Nuovi interventi nel campo ambientale" dove è prevista l’istituzione del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
   La proposta di un parco rurale dell'Alta Murgia è la risposta all'esigenza di uno " sviluppo sostenibile" del territorio, secondo il quale, accanto alla salvaguardia dell'ambiente, si possa dare spazio a scelte capaci di recuperare ed utilizzare le attività e le attrezzature esistenti nella zona, in una continuità non solo ideale fra passato e futuro.

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FONTI

Alta Murgia  Natura storia immagini , libro I - Ed. Torre di Nebbia
Puglia. Guida turistica e gastronomica- Ed. De Agostini