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La Federmoto e le leggi sull’enduro e i sentieri

Proprio in questo anno appena trascorso (2003) e con il rinnovo del codice della strada, è stata analizzata la proposta di legge presentata nel 1996 (Proposta di Legge 2014) ma purtroppo tale proposta, nonostante sia stata integrata nel nuovo codice della strada non ha lasciato traccia evidente, in parole povere non esiste niente nella attuale normativa che tuteli l’endurista nella frequentazione di sentieri, mulattiere e strade vicinali che siano.
Ma la Federmoto non si è certo lasciata abbattere da questo parziale insuccesso e ha cominciato un giro di consultazioni aperte a tutti nelle varie sedi regionali (per lo meno nelle regioni più colpite da divieti e simili, come Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e forse nel triveneto), riunioni che serviranno a comprendere la situazione e lo stato di salute dell’off-road nel nostro paese, cosi da riuscire a presentare una nuova proposta di legge che limiti la giungla, normativa, creata dalle varie amministrazioni locali in materia di amministrazione del territorio.
Infatti in questo settore il caos domina, e l’endurista, spesso a digiuno di normative stradali legate alle varie amministrazioni locali, si ritrova completamente incapace di difendersi in situazioni di illecito amministrativo o simile.

La carenza normativa che in questo settore ormai si fa sentire in forma e maniera sempre più pesante; è diventata insostenibile sia per i praticanti che per le associazioni, nell’organizzazione di manifestazioni e simili; in fatti i divieti si sono moltiplicati in questo ultimo decennio, divieti di transito legati a motivi più disparati che vengono messi in vigore in maniera selvaggia, spesso mascherati da provvedimenti per la salvaguardia del territorio ma effettivamente legati a scopi politici di natura elettorale.
L’endurista non è un piromane o un vandalo che distrugge tutto quello che tocca, ansi spesso è lui per primo un amante della natura, ed è lui stesso il primo interessato al mantenimento nel territorio in stato perfetto, proprio per tutelare quei percorsi che tanto lo divertono.
Inoltre le difficoltà sono legate anche ai moto club che spesso si trovano a fare i conti con un ginepraio di normative, regolamenti e burocrazia per gestire l’organizzazione delle manifestazioni e gare di settore dove i permessi sembrano non bastare mai.

Ecco dove la Federmoto vorrebbe far chiarezza, o perlomeno dove vorrebbe portare un po’ d’ordine, progetto certo ambizioso e sicuramente non realizzabile in tempi brevi, ma il tentativo è d’obbligo e voluto dagli appassionati che si vedono spesso costretti a muoversi con la consapevolezza di essere passibili di multa ogni volta che prendono il proprio mezzo.
Le riunioni fin qui svolte anno dimostrato come gli appassionati siano sensibili a questo problema e soprattutto disposti a limitare i propri spostamenti  pur di ottenere una normativa chiara che definisca le modalità di utilizzo dei sentieri e mulattiere.

Alla FIM sono ben consapevoli delle difficoltà nel mettere insieme un testo che racchiuda le esigenze di tutti e che sia votabile anche da coloro che non sono direttamente interessati ma ciò nonostante si sono dimostrati ottimisti e prospettano di riuscire nell’impresa per questa primavera.

Ecco il materiale che abbiamo raccolto sull’argomento, partendo dai resoconti reperibili presso il sito della Federmoto e terminando con un articolo pubblicato sulla rivista Fuori strada del mese di dicembre.

Dal sito della Federmoto

Dalla Rivista Motociclismo Fuoristrada

Autore Giorgi Riccardo