DIVA FAVSTINA
Roma, 30.12.2003
innanzitutto la ringrazio in anticipo e mi scuso per l'eventuale disturbo, mi piacerebbe sapere di piu' su due monete, una mi sembra una riproduzione perche i bordi sono troppo regolari mentre l'altra e' nolto consumata e spero che si capisca qualcosa dalle foto. Il diametro e' di 3 cm, il peso e' di 21 g e l'asse di conio e' 294°

Buon fine anno e felice anno nuovo

Roma, 4.1.2004
Egregio Lettore, 
di seguito trascrivo i dati significativi che mi è stato possibile raccogliere per la moneta di figura:

Zecca di Roma, sesterzio1, grado di rarità: comune. RIC1128, C137, BMC1526/15272.
D. Busto a destra di Faustina Maggiore3 con i capelli raccolti sulla testa. DIVA   FAVSTINA
R.  Cerere velata, in piedi a sinistra sorregge con la mano sinistra una lunga torcia verticale e con la destra un mazzo di spighe di grano rivolte in basso. C   E   R E S4. SC a sinistra e a destra in basso nel campo.
Non sono in grado di indicarle sesterzi di identica tipologia e leggenda visionabili nel web essere consultati. Tuttavia, per darle un'idea di come doveva apparire la moneta quando era ancora non usurata, le fornisco i link relativi ad un aureo e ad un denario di uguale tipologia e leggenda che sono riuscito a trovare:

  1. http://www.stackscoins.com/catalog/April/bw12.html aureo 
  2. http://www.cgb.fr/monnaies/vso/v13/gb/monnaiesgbbb54.html denario 
Nel catalogo di Montenegro ho trovato le seguenti indicazioni di valore, anche se un po' datate (riferite all'anno 1988), come termine di paragone per la moneta di figura:5
 
Valore a seconda dello stato di conservazione
SPL BB MB
1600 (x1000lire) 500 (x1000lire) 120(x1000lire)

Concludo osservando che il peso della sua moneta è compatibile con il sesterzio di Antonino Pio mentre mi lasciano perplessi:

  1. l'asse di conio da lei rilevato in 294° (a giudicare dalla foto sarei più propenso a ritenerlo ad ore 0 ma non ho la moneta sotto mano per poterlo confermare);
  2. la torcia che nella sua moneta appare priva di spessore ed esattamente verticale mentre nei campioni di riferimento è stretta alla base e larga alla punta (come appunto sono le torce) ed un po' inclinata rispetto al suolo;
  3. lo stile dei caratteri della leggenda, troppo lineari e privi di larghezza nella sua moneta.
D'altra parte la mia è una valutazione a distanza effettuata sulla base di un'immagine e non sempre ciò che appare coincide con ciò che è.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
 

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(1) Di questa tipologia monetale si conosce, oltre al sesterzio, l'aureo, il denario, il dupondio e l'asse. Ciò che fa distinguere il sesterzio dal dupondio e dall'asse è il peso, sopra i 20 g per il sesterzio. Il peso medio del sesterzio antonino è di 25,57g (media su 597 campioni). L'asse di conio poteva essere indifferentemente ad ore 0 o ad ore 6.
(2) Il peso dei due sesterzi della stessa tipologia di figura, illustrati da BMC è rispettivamente di 26,35g e 23,50g (diametro per entrambi 33mm, asse di conio a ore 6).
(3) Anna Galeria Faustina, nota anche come Faustina madre, nacque a Roma nel 105 d.C., sotto il regno di Traiano. Era figlia di Annio Vero, uomo di rango consolare, prefetto di Roma, nonno paterno di Marco Aurelio (v. albero genealogico cliccando qui). Avendo sposato Antonino Pio quando era ancora un privato cittadino, ricevette dal Senato il titolo di Augusta poco dopo la morte di Adriano, quando Antonino fu insignito del titolo di Pio. Ella morì nel terzo anno di regno del marito, nel 141 d.C., all'età di 36 anni. Faustina ebbe due figli e due figlie di cui la più famosa è Faustina Minore che andò sposa a Marco Aurelio, suo cugino di 1° grado.
(4) Antonino Pio dedicò grande venerazione alla memoria della moglie. Ne fa fede la vasta monetazione commemorativa in suo nome che si spiega però, non solo con l'affetto del sovrano per la consorte, ma anche con il disegno politico di rafforzare, nella mente dei suoi contemporanei, l'idea dell'eternità dell'Impero attraverso le persone degli Augusti e delle Auguste, regnanti da vivi e divinizzati da morti. Faustina divinizzata (diva) è assimilata a Cerere, la dea mitologica dispensiera di fecondità e fertilità per la terra ma anche collegata, attraverso la figlia Proserpina, agli inferi. Si noterà che il mito di Cerere e Proserpina è la trasposizione romana di quello greco di Demetra e Persefone per il quale rimando ad altra pagina di questo sito (per leggere, clicca qui). 
(5) Per la nomenclatura, cliccare qui.

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