Il culto
Il culto di Posidone ctonio
(v. etimologia di ctonio) era diffuso nell'antico
Epiro e giunse in Grecia con i primi Greci, attorno al 2000 a.C., sotto
le specie di un dio-cavallo che, sposo della locale dea della fertilità,
Demetra, ne assunse il nome:
da ,
"sposo" e
,
"terra"
sicché le due divinità,
Demetra e Posidone, costituirono la coppia degli dei infernali.
Quando coloni Micenei provenienti
dal Peloponneso occidentale si insediarono ad Efira nel 14° secolo
a.C. o quando, nell'8° secolo a.C., gli Elei costruirono Pandosia ad
est del Necromandio, le due divinità locali, Posidone-Cavallo e
la Dea madre della fertilità, furono identificate con le corrispondenti
divinità del Peloponneso occidentale, Aidoneo o Ade e Persefone.
Persefone, dea regnante dell'oltretomba
accanto al consorte Ade, presenta caratteri minacciosi e annunzianti morte
e distruzione ma, allo stesso tempo, è divinità agraria e,
come tale, è strettamente connessa con sua madre Demetra, assumendo
in questo caso preferibilmente il nome di Core.
Lastra in terracotta
dipinta con il rapimento di Core/Persefone. VI secolo a.C. Taranto,
Museo Archeologico Nazionale
Molto noto è il mito di
Persefone. Figlia di Demetra, che la generò nell'unione con Zeus,
Persefone fu un giorno rapita. Demetra corse nove giorni disperata, per
terra e per mare, alla sua ricerca prima di apprendere che, a rapirla,
era stato Ade, con il consenso di Zeus. Demetra si chiuse allora nel suo
dolore e la terra divenne sterile, sino a che Zeus non fu indotto a concederle
che Persefone potesse tornare ogni anno sulla terra per sei mesi, tra la
primavera e l'autunno. Demetra, placata, riprese allora il suo posto nell'Olimpo,
da dove fu di nuovo dispensiera di fecondità e fertilità
per la terra.