Roma, 26.5.2003
Egregio Lettore,
di seguito do una breve
descrizione della moneta di figura, con la solita convenzione di indicare
con lettere rosse la parte illeggibile della leggenda:
Sesterzio in oricalco1
- zecca di Roma - BMC 839
C 504 - 104÷111d.C.
D. Busto di Traiano laureata
a destra, con drappeggio accennato sulla spalla sinistra. IMP
CAES NERVAE TRAIANO AVG GER DAC PM
TR P COSV PP2.
R. Traiano a capo scoperto,
in abito militare, con un mantello volteggiante dietro le spalle, su un
cavallo al galoppo a destra, brandisce con la mano destra un giavellotto
su un Dacio che indossa mantello e pileo, caduto sotto al cavallo, flesso
sul ginocchio sinistro, con la mano sinistra poggiata sul terreno e la
mano destra spinta in avanti: testa girata indietro verso l'alto. SPQR
OPTIMO PRINCIPI3, S C4in
esergo.
Con Traiano siamo nel periodo
di massima espansione dell'Impero Romano. Dopo la fortunata campagna dacica,
Roma porta i confini oltre Danubio (viene coniata una
moneta per ricordare il grandioso ponte ad unica campata, costruito
per l'attraversamento del fiume); il Senato, oltre a conferirgli il titolo
di "Dacico", gli rivolge l'elogio che troviamo scritta sul rovescio della
moneta3.
Poco più tardi, nel 115, la guerra Partica, l'estensione dei confini
orientali oltre l'Eufrate e il titolo di Partico, ma questa è un'altra
storia.
Il sesterzio di Traiano
pesa in media 25,85g, peso dunque compatibile con quello della moneta di
figura. Al British Museum è conservata una moneta simile,
del peso di 25,70g e diametro di 33 mm.
A titolo di confronto riporto
il link ad una moneta identica per tipologia e molto simile per aspetto
e stato di usura:
-
http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s3204.html
foto in:
Dal confronto appare una netta
somiglianza tra le due monete, anche se la patina verdestra a cui si accenna
nel messaggio non é rilevabile dalla foto, dalla quale traspare
invece un tondello di colore argenteo, inspiegabile per una moneta di oricalco.
Suggerirei di accostare la moneta ad una calamita per verificare che il
tondello non sia di materiale ferromagnetico. Sarebbe stato opportuno disporre
dell'asse di conio da confrontare con
i campioni presenti nel sito:
http://www.amnumsoc.org/search/
.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1) Da
un'analisi dei sesterzi di Traiano è stato possibile determinarne
(v. RIC) la composizione
metallica: 79,5% di rame, 16,6% di zinco, 1,3% di piombo e tracce di stagno.
L'oricalco, più noto oggi come ottone, conferiva alla moneta un
aspetto simile all'oro che la faceva distinguere dall'asse che invece era
di rame in percentuale superiore al 99%.
(2) "IMPeratori
CAEsari NERVAE TRAIANO AVGvsto GERmanico DACico Pontifici Maximo Tribunicia
Potestate COnSvliV Patri Patriae". All'Imperatore Cesare Nerva Traiano
Augusto, Germanico, Dacico, Pontefice Massimo, titolare dei poteri conferiti
ai tribuni, Console per la 5a volta, Padre della Patria.
(3) "Senatvs
PopvlsQve Romanvs OPTIMO PRINCIPI". Il Senato e il Popolo di Roma all'Ottimo
Principe. In altre monete coniate successivamente (dopo il 114) Traiano
assume "Ottimo", come titolo, non più solo come aggettivo
qualificativo dello suo stato. In realtà la leggenda del dritto
e del rovescio della moneta andrebbero lette congiuntamente, nel senso
che sono il Senato e il Popolo Romano sul rovescio della moneta a rivolgere
al Principe (che si fregia dei titoli, dinastico quello di Germanico, e
conferitigli dal Senato tutti gli altri, minuziosamente elencati nel dritto)
l'elogio di Ottimo. La moneta reca in sè un importante messaggio
politico, il riconoscimento reciproco dei poteri e delle prerogative del
Senato e del Principe.
(4) "S.C.
"Senatvs Consvlto"- indica che la moneta è stata emessa con un Decreto
del Senato, com'era d'uso per la monetazione in bronzo. |