Menu principale:
TECNICHE DI GIUSTAPPOSIZIONE DEL COLORE NELLA RICERCA DI EFFETTI LUCE
Il vero limite agli effetti che possono essere creati con il colore non sono insiti nel mezzo utilizzato per applicarli e nelle capacità fisiche dei pigmenti e del veicolo di traspoprto, ma sono presenti spesso nel nostro immaginario, cioè l'uomo è troppo legato alla sua fisicità per comprenderne appieno i meccanismi e le infinite varietà tonali ed applicative che possono essere create
.
E' solo con la sperimentazione che si possono ottenere risultati spesso sbalorditivi.
OMBRE E LUCI TONALI
Nel voler creare un effetto di profondità tonale, la tecnica più spesso impiegata è quella delle sovrapposizioni di vari strati di colore, sempre sulla stessa tonalità, via via più chiari.
Questo metodo, tuttavia, pur rendendo un soggetto accattivante, conferisce allo stesso quell'aria di bella statuina molto statica che, spesse volte, si nota su ogni miniatura anche se è stata ottimamente dipinta.
Le sfumature, infatti, tono su tono non riescono a dare luce e vitalità al soggetto, lo rende certamente più tridimensionalmente ed apprezzabile, ma nello stesso tempo conferisce allo stesso un senso di staticità.
Questo è dovuto essenzialmente ad un fattore fisico ed importante del corpo umano e cioè la reazione che ha la retina alla luce ed alla conseguente elaborazione del cervello.
Se osserviamo un soggetto in movimento ed in un ambiente all'aperto, il nostro occhio è sottoposto ad una sequenza infinita di varietà tonali dovuta al movimento del soggetto che viene colpito dalla luce in maniera sempre diversa sia nel fattore intensità che nelle varie parti che lo compongono quali ombra, mezza luce o luce piena.
E' questo che modifica profondamente il nostro senso di percezione dei colori che compongono il soggetto stesso.
I pigmenti che compongono il colore riflettono la luce in diverse lunghezze d'onda in modo di attenuarne alcuni, o coprirne altri od ancora accentuandoli, ed è proprio questo particolare che conferisce al soggetto in movimento una migliore tridimensionalità e dinamicità.
Cerchiamo di ricreare questo effetto dipingendo una miniatura.
Immaginiamo di dipingere una uniforme blu di un figurino del periodo napoleonico.
Il blu è un colore primario, quindi per frammentare la sua uniforme si utilizzerà un suo secondario che è il verde nella sua tonalità più vicino al blu di base.
Applicheremo quindi il colore verde con colpi di pennello trasversali, ma equidistanti e paralleli fra loro, sino a formare un tratteggio molto leggero di tratti finissimi.
Il colore può essere applicato sia su base asciutta che su base leggermente umida; in quest'ultimo caso possiamo ottenere una maggiore fusione dei toni che conferisce all'insieme un aspetto più morbido ma meno esplicito.
Ora se allontaniamo il soggetto di circa 50 cm., al fine di verificare il lavoro effettuato, non dobbiamo vedere la tratteggiatura, ma una superficie mossa che, alla luce le ombre e le luci saranno cangianti e, nello stesso tempo, instabili nel senso del punto tonale del blu.
Questo tipo di marcatura del soggetto da dipingere può essere effettuata su tutte le tonalità composte con i tre colori primari e cioè il blu, il giallo ed il rosso.
Diverso il discorso è, invece, quando si utilizzano i due colori puri come il nero ed il bianco.
Per la colorazione effettuata con il nero dovrà essere invertito il procedimento nel senso che dovrà essere usato come base un colore da noi creato mediante l'utilizzo di primari e comprimari il più vicino possibile al nero, ad esempio un marrone scuro molto carico di nero.
Per ottenere questo marrone si deve miscelare sempre in parti uguali due serie di colori quali il blu ed il giallo, ed il rosso ed il blu; successivamente i due colori ottenuti,verde e porpora, dovranno essere miscelati tra di loro.
Al colore ottenuto dovrà essere aggiunta una piccola quantità di blu per scurirlo ed il colore base per il nero è pronto.
Dopo averlo disteso sul soggetto, si procederà a tratteggiare tutta la superficie con il colore nero puro in maniera fitta e con tratti fittissimi.
Per verificare il lavoro effettuato procedere come prima cioè allontanare il soggetto che dovrà apparire di un nero particolare, più gradevole all'occhio e che, sotto la luce, sfumi dal marrone scurissimo al nero bluastro.
TECNICA DI TRATTEGGIO
Il tratteggio deve essere considerato in funzione del soggetto e comunque legato a quello che si vuole fargli esprimere in un contesto che sia in funzione dell'ambiente sui cui lo dovremo inserire e qundi la plasticità della sua posa e della sua espressione.
Per pù soggetti inseriti in un contesto di azione dinamica con un'ambientazione assai sviluppata, il tratteggio dovrà essere più grossolano nella sua fattura ed un contrasto tonale molto più evidente.
Tutto ciò perchè vi sono più soggetti vicini tra loro ed una escuzione di tipo fine non renderebbe sufficiente il contrasto tonale tra un soggetto ed un altro; infatti ad una distanza di circa 50 cm. l'occhio non riesce più a percepire la differenza di toni sovrappopsti, ma analizza il colore come cangiante senza dargli una precisa definizione tonale.
Questo accorgimento renderà la scena molto più vivace in senso tridimensionale anche se inserita in un contesto ricco di elementi scenici.
Il tratteggio può, inoltre, essere applicato in vari modi per enfatizzare o sminuire alcune caratteristiche fisiche del soggetto anche in base all'ambientazione in cui è inserito.
Se ad esempio si applica un tratteggio orizzontale ai pantaloni di una uniforme, noteremo come esso agisce su di una superficie proiettata in verticale; un tratto molto fine e fitto limitato alla sola perte centro-anteriore del pantalone renderà la figura più slanciata e viceversa un tratteggio meno fine sia di segno che di spaziatura ed esteso a tutta la circonferenza del pantalone renderà il soggetto più basso e tozzo.
EFFETTI CROMATICI PARTICOLARI
Quante volte è capitato dover dipingere una uniforme in una tonalità di colore spenta e nel tentativo di renderla tridimensionalmente accattivante ci siamo affannati a creare luci ed ombre in modo artificiale cioè lumeggiando solo le prominenze di ogni colore sulle uniformi.
Il guaio è che per realizzare ciò si utilizza il colore bianco per schiarire oppure il nero per scurire il colore base.
Utilizzare questa tecnica è niente di più sbagliato.
Se dobbiamo schiarire un bel color verde smeraldo ed utilizziamo il bianco, avremo ottenuto un colore verde pallido spento e deprimente; se invece utilizzeremo il colore primario più chiaro che compone la tinta che si sta utilizzando per schiarire la stessa, otterremo una giusta vivacità per enfatizzare le luci ed invertendo la regola per ottenere le ombre.
Questa tecnica del fresco su fresco, consente di applicare il colore anche in modo più divertente ma con il risultato di rendere le miniature più vive.
Appena steso il colore di base, applicheremo pennellate di colore primario più scuro per creare le ombre, quindi con un pennello pulito ed asciutto inizieremo a tirare il colore appena steso, con il risultato che il colore si fonderà in maniera armonica con la tinta di base creando le ombre.
Se invertiamo il procedimento creeremo le luci.
Utilizzando la tavolozza dei primari per creare colori, realizzeremo diverse tinte in contrasto tonale evidente rispetto alla tinta base: su di un rosso dovranno essere apposti toni che vanno dall'arancio al rosa pesca per i toni chiari, e dall' arancio rossastro al marrone rossastro per i toni scuri.
Con un pennello dalle setole corte ma morbide, inizieremo a picchiettare leggermente con i toni scuri in calando, ossia dal più scuro al più chiaro, la parte interna delle pieghe o le zone ombreggiate in precedenza, sovrapponendo, ma evitando di coprire totalmente il tocco di colore appena applicato e senza mai coprire l'intera area.
Successivamente invertiamo il procedimento utilizzando i toni più chiari, partendo dalla sommità della piega con il tono più chiaro e scendendo con il pennello ad incontrare i tocchi di colore deposto nelle ombre fino quasi a fonderlo insieme.
Se osserviamo il lavoro da una distanza di 50 cm. e se nel farlo si è adoprata una mano particolarmente leggera, l'effetto sarà di grande vivacità tonale senza essere troppo marcato.
Se usiamo colori acrilici è importante che tutta l'operazione avvenga in tempi brevissimi poiché questi asciugano in tempi rapidi.
Ora, per terminare il lavoro, eseguiremo un buon tratteggio, non molto fitto anzi piuttosto rado e di segnatura assai fine, utilizzando la tinta base iniziale senza alcuna variazione tonale e con un pennello dalla punta lunga e flessibile.