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quaderni storici
IL GUERRIERO
Un pesante equipaggiamento contraddistingue il guerriero celta del V° secolo a.C. nel quale l'arma principe è ancora la lancia che, tuttavia, a partire dal secolo II° a.C., lascia il posto principale nella panoplia del guerriero celta; la spada si presenta con un "corpo" di 60 - 70 centimetri e larghezza 6 - 8 centimetri, a doppio filo, un'arma da taglio differente dal gladio romano (destinato ad essere usato prevalentemente di punta e con il quale si confronta).
Il corredo celta si fa, quindi, più essenziale fino a ridursi a soli 4 elementi:
- Lo scudo
Composto da tavole di legno ed assemblate in forma ovale, raramente coperto di pelle (i celti infatti preferivano dipingerlo con motivi tipici della loro cultura); l'umbrone centrale, realizzato in legno fino al III° secolo a.C., con una maniglia di sostenimento solidale ad esso, era in ferro fino al I° secolo d.C..
- La catena a sospensorio
Essa non assolve la semplice funzione sospensoria della spada ma, con una genialità incredibile, un sistema di maglie sinistrorse e destrorse consentiva al fodero di rimanere sempre in una determinata posizione in modo tale da non essere d'intralcio nel combattimento, rimane in uso fino al I° secolo d.C.
- L'elmo
Questo elmo è sormontato da rapace ad ali mobili, di costruzione mista bronzo (uccello) e ferro (elmo), ha un'altezza di 42 centimetri (rinvenuto in una tomba del III secolo a.C. a Civesti - Romania), attualmente al museo di Bucarest.
Questo elemento, che un certo tipo di filmologia pseudo storica ci fa ritenere di un uso comune, non lo era affatto o perlomeno aveva un utilizzo limitato al ceto sociale dei combattenti.
La Sua diffusione aumenta, tuttavia, nel corso del I° secolo a.C..
E' di bronzo dal V° al III° secolo a.C., in ferro da qui in poi.
Nel caso di un nobile, lo stesso era decorato in modo assai vistoso e costoso poiché gli uomini celti erano assai più vanitosi della loro controparte femminile ed in battaglia erano spesso ornati con numerosi monili d'oro, gareggiando fra loro per il corredo più sfarzoso.
- La spada e la sua evoluzione
Dal V° secolo a.C. essa ha la tendenza a divenire meno pesante, più agile e lunga da 80 a 110 centimetri circa, questo perché la cavalleria assumeva via via sempre più importanza e peso nelle guerre lasciando alla fanteria il compito di sostenere la massa avversaria, da qui la necessità di una lama più lunga per colpire l'avversario posto più basso.
Questa nuova caratteristica però la rende più d'impaccio nel combattimento corpo a corpo tanto chè, nelle "mischie", la superiorità del gladio romano è netta.
L'ARTE
L'arte celta ha generalmente nel decoro del guerriero la sua più alta espressione, giacché essi combattevano per lo più nudi, riversando nelle armi l'amore per le cose belle tipico di quelle genti, inoltre la grande maestria nella lavorazione dei metalli associata alla grande genialità e vitalità artistica, ha fatto sì che le armi celtiche fossero tra le più belle dell'antichità classica.
Punte ferree di lance.
Particolare decorativo dell'ansa di una Oinochoe, una particolare anfora, ma forse sarebbe più indicato il termine brocca, per la mescita ai tavoli.
La squisitezza della lavorazione e l'uso del bronzo e del corallo la identificano come proprietà di una famiglia nobile o agiata dell'inizio IV° secolo a.C.
L'oggetto rinvenuto nella Mosella, è conservato al British Museum.
Fibula in bronzo,con testa umana, della fine del V°-inizio IV° secolo a.C.,rinvenuta ad Oberwittighausen (Baden), lunghezza 11 centimetri.
Triscele, inciso con bulino su bronzo, probabile parte di una faretra del IV° secolo a.C., conservata al Museo del Antiquates Saint-Germain-Le Aye.
Il Triscele, simbolo dinamico come la svastica, ha scopo propiziatorio.
Alcuni motivi ornamentali tipici della civiltà celtica, sono qui evidentissimi gli influssi minoici e greci. IV° secolo a.C.
Applique di calderone in bronzo a motivo zoomorfo. III° secolo a.C.
Elemento decorativo di un carro da parata. I° secolo a.C..
Simboli di uso comune nelle monete celtiche.
Fibbia per cinghia femminile.