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Maria Grazia Tundo Saggi e scritture |
HOME PAGE SAGGI Lo spazio del cinema: specchio di vita Il nero virtuale. Topografie del desiderio in rete: le chat rooms La riscrittura della fiabe: La camera di sangue di Angela Carter L'impossibilità dell'autobiografia.L'amant di Marguerite Duras Estraneità e parola. Simultan di Ingeborg Bachmann Il corpo impuro della luna. Salomè di O. Wilde Le voci dell'in-concepibile nel
sogno di una scrittura: Frankenstein di Mary W. Shelley RECENSIONI Fiction, Fact, in Flux. Marisa Bulgheroni, Apprendista del sogno
Maria Grazia Tundo 1999
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Ordine degli Psicologi di Puglia Specchio Ora io sono un lago. Una
donna si china su di me. Sylvia Plath, Opere, Milano, Mondadori, 2002. Trad. di Anna Ravano Ogni specchio, per quanto piano sia, dissimula il suo essere, in qualche modo, deformante; in ogni suo riflesso si cela ed implode una rifrazione. Ogni specchio ha un fondo oscuro in cui dimora l’inquietante alterità che frantuma la permanenza dell’io, lo interroga sulle sue maschere, mette in processo la soggettività riverberando la sua zona d’ombra. In ogni specchio la realtà si riveste di intermittenze, lati invisibili, appare e scompare, ogni volta ridisegnata dai volti e celata dall’oscurità delle notti. Si allontana ricordandoci ogni istante l’instabilità del reale. Ogni specchio interroga il tempo: passato, presente e futuro sono inestricabilmente congiunti in ogni sguardo che sulla sua superficie si sofferma, anche per un attimo. Chi sono? Chi sono stato? Chi sarò? E gli altri di me cosa vedono? Ogni segno sulla pelle, il più impercettibile, assume la densità di una cicatrice, traccia di storie che quel corpo hanno inciso, indizi da scrutare per una comprensione desiderata e impossibile. Ogni specchio ha in sé l’incanto della distanza in cui l’identità subisce una trasformazione radicale: l’io si trasforma in un altro, nel suo “doppio” mortifero o giubilatorio [...]. Per leggere la relazione completa scaricare il file pdf
© Maria Grazia Tundo 2005 |