"Alla ricerca di Beatrice III"

"Dove è andato il tuo Diletto, o la più bella delle donne, dove si è diretto il tuo Diletto, perchè lo ricerchiamo con te?" (Dal Cantico dei Cantici 6,1)
La Storia. Il ritorno dell'antico e la venuta del nuovo.   Tutti i diritti riservati. Pulciko & Giannina

Marzo 2008
San Valentino Vescovo e martire si trova a Terni, Roma,  Este, Monselice o a Sassocorvaro?



Durante la nostra ricerca di Beatrice III,  in visita al duomo Santa Tecla  in Este (provincia di Padova) per raccogliere informazioni su beata Beatrice I d'Este, conservata incorrotta nel duomo, abbiamo avuto la sorpresa di trovare all'interno del museo un'arca contenente delle spoglie mortali. Incuriositi chiedemmo al custode di chi si trattasse e ci disse che erano di San Valentino. Noi chiedemmo ulteriori delucidazioni e ci fu detto che era proprio il San Valentino protettore degli innamorati e che in occasione della festa del 14 febbraio veniva portato in processione.
All'epoca non facemmo bada della cosa. Ci sembrava strano che fosse San Valentino, e fosse tenuto così in disparte, in un luogo che non si poteva accedere normalmente. Non conoscevamo la figura di San Valentino e non avevamo notizie storiche a riguardo. La cosa però ci rimase sempre in mente, e chissà un giorno forse avremmo ripreso in mano la faccenda per capire di chi fosse quel corpo..
Dopo quell'incontro:  sperimentammo che qualche carisma relativo agli innamorati quel santo lo doveva proprio avere. Le fattezze del cranio ci ricordavano  effettivamente un viso noto e poi in queste zone  di Este di  novità ve ne erano già state tante.

Ora dopo tanto tempo abbiamo ripreso in mano la questione e chiesto il coinvolgimento di altre persone. Insomma la nostra "caccia al tesoro". ora include pur San Valentino (il link alla caccia al tesoro è in fondo a questa pagina)..

Emerge dalla guida storico-artistica di Este della Cierre a pagina 70 "L'oratorio (di San Valentino), fondato dalla Confraternita della Morte nel 1627, ampliato con il coro quadrangolare nel 1687, è dedicato a San Valentino martire le cui Reliquie furono traslate ad Este nel 1674 dalle catacombe di Santa Ciriaca in Roma..".
Il comune di Monselice, in un depliant turistico scrive: "
La traslazione di corpi di martiri cristiani dalle catacombe di Roma a partire dal 1651 accrebbe ulteriormente la sacralità del luogo. Tra questi si vorrebbe anche San Valentino, celebrato il 14 febbraio dalla popolare cerimonia della benedizione della “chiavetta d’oro”, donata ai bimbi a protezione dall’epilessia."


Si legge sulle pagine di  "www.provincia.padova.it/comuni/monselice ":


"Da oltre cent'anni anche Monselice si svolge  la festa di San Valentino. Ma oltre alla tradizionale festa degli innamorati, la religiosità popolare ha attivato una speciale ritualità che ogni anno si ripete con successo sempre crescente.
In particolare viene impartita a coloro che salgono al Santuario delle "Sette chiese" una particolare "benedizione di San Valentino" che dovrebbe scongiurare l'insorgere nei bambini del "mal caduto" (epilesia). La cerimonia invoca infatti la protezione per una malattia tipica dei bambini, l'epilessia appunto, conosciuta come "il male di San Valentino". Questa festa ebbe origine nel 1671, quando da Roma giunsero le spoglie di un santo, Valentino, e anche se sta progressivamente perdendo il suo significato religioso, per lasciare il passo ad una semplice occasione di festa paesana, in cui la popolazione si riunisce in allegria, mantiene comunque una grande importanza. La tradizione trae origine dalla "presunta" presenza dei resti di S. Valentino tra i martiri cristiani arrivati nel XVII secolo dalle catacombe di Roma grazie a speciali concessione dei papi romani ai nobili Duodo."




  Una nostra foto  del 2005:  il Santuario delle sette chiese di Monselice.

A destra Importante reliquiario conservato a Monselice. Nel 2005 abbiamo partecipato ad un'importante funzione religiosa con la benedizione finale attraverso questo reliquiario.







Occorre verificare le fonti e capire di quale San Valentino si tratti, ma se fosse proprio il protettore degli innamorati e/o il taumaturgo   ci troveremmo di fronte ad un altro grande mistero.
Per noi è indubbio che San Valentino sia di Terni. Spiritualmente crediamo che sia così, ma non siamo altrettanto certi che le sue spoglie mortali si trovino ancora a Terni. In questo documento esprimiamo le nostre teorie. Ci rivolgiamo soprattutto ai ternani, sicuri che a tali cittadini, del presente, passato o futuro stia a cuore informarsi sul suo cittadino esemplare e ai cristiani che desiderano avere maggiori certezze sul luogo ove si trovano le reliquie o confermare appunto che si trovino a Terni. Ci rendiamo conto che in passato San Valentino  doveva avere grande importanza spirituale, molto più di quello che immaginiamo, visto che il re Longobardo Liutprando volle incontrare le sue spoglie e fece delle concessioni per questo. Di quali carismi poteva essere dotato? E poi siamo sempre in famiglia visto che Liutprando non è  forse Longobardo come  i nostri Estensi?

Siamo andati a spulciare un po di informazioni, e notiamo che informazioni su San Valentino sono molto contrastanti, tanto da non dare molte certezze al lettore. Semplificando tutte le fonti si arriva al risultato che sembrano esistere due San Valentino che fanno al caso nostro con il dubbio espresso da molti  che potrebbe comunque trattarsi della stessa  persona o di due fratelli.
Prima di continuare con San Valentino, per chi non conosce Este e Monselice e non ha approfondito la nostra pubblicazione, introduciamo qualche informazione. Ci sembra giusto, visto che sia Este che Monselice raccontano di avere le spoglie del Santo degli innamorati.
Este e Monselice si trovano nel basso padovano, ai piedi dei colli euganei. Tra Este e Monselice vi è il comune di Baone. Grande importanza di questi luoghi è dovuta agli Estensi, che avevano il loro quartier generale nel colle di  Calaone, oggi nel comune di Baone. Da Calaone, scendendo si raggiunge da un lato Este e dall'altro Monselice. Successivamente i due paesi conobbero un risveglio economico sotto il dominio veneziano.
A Baone nel 2004 scoprimmo che erano nati santi e beati della casata Estense e che era una verità sconosciuta a Padova, infatti tali santi erano conosciuti solamente a Ferrara e Modena e si presentavano di presunta origine ferrarese. Questo particolare ci fa credere di non dover sottovalutare le informazioni di San Valentino provenienti da Este e Monselice, infatti le sorprese potrebbero non essere finite con gli Estensi  e comunque potrebbero contenere informazioni utili per gli studi valentiniani.

Visto inoltre che Terni è gemellata con una cittadina ungherese, e che la nostra beata Beatrice III Estense fu  regina d'Ungheria e suo nipote fu l'ultimo  Arpad re ungherese, e visto che si parla pure dell' Ungheria non potete fare a meno di dare un'occhiata a questi documenti. Recentemente inoltre dai quotidiani abbiamo appreso che l'Umbria ha aperto un negozio di propri prodotti tipici a Budapest vi sono tutti i presupposti per sfogliare questo sito. (vedi mappa)


Il Santo sembra sparire ogni tanto...
Abbiamo avuto la fortuna di poter essere a Terni la giornata di San Valentino del 2007. Come pellegrini ci siamo chiesti dove sono le reliquie del Santo. Noi abbiamo visto solamente una statua. Pensavamo inoltre, come si fa normalmente durante la celebrazione , di essere benedetti con le reliquie di San Valentino. Abbiamo sbagliato celebrazione? Forse si, forse solamente su alcune celebrazioni del 14 febbraio si faceva la benedizione con le reliquie.
Questo fatto comunque ci sorprese. Noi padovani eravamo abituati alla benedizione con le reliquie di sant'Antonio.
Andando ad approfondire la cosa scoprimmo che molte reliquie di San Valentino furono donate ed uscirono dalla basilicai. Così fu naturale chiedersi quali reliquie esistevano attualmente di San Valentino in Basilica.
Se non fosse che quella volta ad Este vedemmo quel corpo detto di San Valentino, tante domande non ce le saremmo fatte. Complice pure il custode, che ci aprì le porte di quella parte che non era normalmente visitabile.  Ad aumentare i nostri dubbi furono anche le varie teorie esistenti sul Santo ternano. Pure i documenti che si trovano non scherzano, proviamo ad esempio a commentare una parte di testo tratta da un sito internet che riporta fonti conosciute:

Il corpo del Santo in passato era sparito più volte.
Fonte internet : www.sanvalentinoterni.com


Nostro commento
"Nel 1693 i Padri che custodivano la basilica avanzarono al Comune di Terni una richiesta, con la quale si sollecitava un contributo da parte dell'amministrazione cittadina per finanziare le ricerche del corpo del Santo, del quale evidentemente sì dovevano essere perse le tracce; ecco quanto annota in proposito Padre Pancrazio Recchia, che alla Basilica ha dedicato ampi e approfonditi studi: "Poiché si era smarrita l'ubicazione del corpo del Santo Vescovo e martire Valentino, sollecitavano dal Comune un contributo per eseguire lavori di scavo necessari per ritrovare il corpo del Santo. Cosi riferiscono le "Riformanze" (L. IV, par. 234) in data 8 marzo 1693:
 «
Non erano ancora decorsi 76 anni (dal 1618) da quando il corpo di S. Valentino era stato trasferito in Cattedrale e da qui nella sua Basilica titolare ( ... ) che li RR. PP. di S. Valentino, desiderosi di augmentare la devotione di detto S. Protettore della nostra città, hanno determinato di ritrovare il corpo di esso Santo... per esporlo poi a pubblica vista nel medesimo loco (sotto l'altare maggiore) col farci qualche adornamento assai decente, ma perché non si sa il loco preciso et si dubita che sia dì rompere sotto l'altare maggiore per ritrovarlo in più lochi e riattarli e rimetterli nel pristino stato per mantenimento di detto Altare faccino bisogna di scudi 50, fanno istanza per qualche aiuto di denaro per fare un'opera tanto pia ... ».
Il Comune assegnò «Scudi 25 senza l'intervento del Vescovo e del Magistrato: che quattro Deputati assistessero di continuo e per turno ai lavori ed escavationi che erano da farsi ... ». ... È certo ... che i Padri di S. Valentino non sanno più dove sono custodite le spoglie del Santo. Pensiamo che i lavori eseguiti per la costruzione di qualche altare, oltre l'Altare Maggiore, abbiano determinato un notevole accumulo di materiale di riporto, tale da coprire la Cripta con la Cassa di marmo che racchiudeva le spoglie di S. Valentino. Nel corso dell'anno 1693 fu ritrovato il corpo del Santo.
 Nella deliberazione dell'11 Novembre 1693, il Comune decretava che fossero stanziati 300 scudi «secondo il disegno e nobil pensiero che hanno li SS.ri Deputati ricordando a ciascuno che questo glorioso Santo protegge tutte le actioni di questa città» (Riformanze, L. IV. par. 236). La deliberazione è preceduta da questa notizia «... Essendo stato rinvenuto il Sacro Corpo del Nostro Protettore ... » e dalla decisione «di porlo a pubblica venerazione in luogo e nel modo più conveniente»(ib.)".
Fu quindi stabilito di far modellare un sarcofago d'argento entro cui riporre il corpo del Santo, di costruire una cassa di bronzo dorato con cristalli, un deposito e un altarino in pietra dove collocare la cassa, e infine una balaustra di pietra e ferro.

."


Possibile che abbiano già perso il corpo del Santo che avevano ritrovato nel 1618?




Possibile che un Santo sparisca in mezzo ai lavori?
Non era forse venerato questo santo?



La lettura di queste fonti da l'idea che il Santo non fosse tanto venerato, perchè per perderlo in mezzo all'accumulo di materiale occorreva essere alquanto sbadati e certo non vi si pregava tanto vicino alla sua tomba.
Ma perchè il Santo era così poco venerato?
Noi facciamo tre ipotesi. La prima è che lo si voleva nascondere da qualche insidia. La seconda è che c'era bisogno di soldi e il bisogno di ritrovarlo era solo una scusa. La terza è che il santo non era a Terni, qualcuno lo sapeva e dunque non si venerava..

A Roma, parlano di San Valentino Vescovo di Terni
In un depliant del COMUNE  DI  ROMA ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI SOVRAINTENDENZA AI BENI CULTURALI, relativo a "Catacomba e basilica di San Valentino" di Viale Pilzudsky (1 km Flaminia) a Roma si legge:

"Valentino Vescovo di Terni, muore durante la persecuzione di Claudio il Gotico (268-270), il suo supplizio è segnato agli Atti il 14 Febbraio. Le spoglie del Martire furono deposte nel podere della matrona Sabina, al primo miglio della via Flaminia. Secondo gli studi più recenti il corpo di Valentino non fu mai deposto in catacomba, bensì all’esterno, in un sarcofago intorno al quale si formò un’area "ad martirum" quadrangolare, recintata, con una piccola abside scavata nella roccia, foderata da un rivestimento marmoreo ed inclusa in una parete rettilinea scavata contro il terrapieno. A Papa Giulio I (337-352) si deve la costruzione di una vera e propria basilica a tre navate. Scavando il fianco della collina fu creata una nuova abside semicircolare, molto più ampia della precedente e sopraelevata: tutta la zona presbiteriale risultò quindi rialzata e vi si doveva accedere tramite una o due scale di pochi gradini, mentre l'area della memoria fu allargata e delimitata da due nuovi muri, longitudinali e paralleli ai primi. La basilica fu ulteriormente modificata con i lavori di Papa Onorio I (625-638) portati a termine da Teodoro I (642-649)..."


Conclusioni     
Noi non ci mettiamo a riportare e discutere  le varie tesi su San Valentino che sono veramente tante,  tanto non se ne viene fuori con le normali fonti  conosciute.. Sarebbe invece interessante valutare  questi nuovi aspetti riportati da  Monselice e Este.  Ci chiedevamo se Terni aveva mai verificato queste piste. Consultando ad esempio il libro "San Valentino di Terni" di Maurizio Schoepflin e Linda Seren Edizioni OCD si scopre che molte cittadine in tutto il mondo vantano di avere le spoglie del santo, ma anche tale pubblicazione non fa riferimento a quanto noi riportato di Este e Monselice.
Sarebbe interessante valutare inoltre San Zenone , se era veramente fratello di San Valentino celebrati entrambi il 14 febbraio. Forse, alla base ci potrebbero essere degli errori di "scambio" tra San Valentino e San Zenone. Se erano fratelli potevano avere anche una certa rassomiglianza e magari pure una ragione per essere uccisi tutte e due in un colpo solo (magari anche a varie miglia di distanza sulla via flaminia)..
San Valentino di Terni potrebbe non essere mai stato "traslato" da Roma, ovvero dal luogo del martirio. E da qui potrebbe effettivamente essere stato trasferito a Este o Monselice, sotto l'allora potente serenissima.  San Valentino poteva interessare a qualche potente famiglia, per qualche singolare  carisma, riconosciuto, molti secoli prima pure dal re longobardo Liutprando.
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Aggiungiamo in fine, la nostra "poesia" su San Valentino che abbiamo scritto quando eravamo a Terni, per partecipare ad un concorso.
La Lancia di Interamna


 

Note al testo
In tempi antichi,i successori di una stirpe indo-persiana1
abitavano i territori e le valli più belle,
vivevano nelle alture e nelle rocce antiche,
quando ancora il mare copriva gran parte della terra
e le pianure erano paludose.

Era una stirpe pacifica, saggia ed illuminata.
Il regno della pace fu distrutto da popoli bellicosi e
della civiltà di Salem fu cancellata ogni memoria.
Tuttavia lo spirito non si estinse, ma continuò a vivere, in discendenze di sangue reale2.

Il popolo umbro, che si dice anticamente sopravvissuto al diluvio3,
 per affinità di passato, vide un grande sole in Assisi4,
proveniente sempre da quella stirpe.
Ben poco si conosce su altro notevole discendente, denominato la Lancia di Interamna.

Si sa che anticamente, la canna5 utilizzata da Mosè
per aprire una sorgente nel deserto
 si era trasformata in una lancia, nella mano del centurione romano,
che aprì il cuore del Re6.

A simbolo e rinforzo a tutto questo,
altro romano7 aprì il cuore nella roccia di Marmore,
e fece uscire l’imponente cascata di acque dal lago,
ai piedi del bosco sacro8.

Chi vuole dissetarsi alla fonte di acqua viva, dell’amore del Re,
si rechi ad Interamna, e chi si avvicina alla lancia
sarà effuso dell’amore che dal cuore del Re proviene9.

Per questo la lancia, altro non è che San Valentino:
 egli effonde l’amore nel cuore degli innamorati e
per questo le acque del lago sacro si tingono di rosso10.

Ma una setta esoterica11,
affamata del sangue reale,
rubò la lancia, per sottomettere l’intero creato.
Tutta Interamna cadde in un incantesimo profondo e cominciò ad adorare il nulla12.
Cominciò a produrre strumenti di morte ed innalzò enormi idoli, diventando terra dei giganti dal cuore d’acciaio13.

Quando il Re chiederà di farsi dipingere
e offrirà l’ultima tavola di salvezza14.
Giungeranno allora da Oriente15,
due cavalieri dell’antica stirpe
ed indicheranno elementi per risolvere il Rebus,
per ritrovare la lancia rubata.

Allora Interamna Nahars16, uscita dall’oblio, potrà ricostruire le sue mura e cingersi di gloria e i due cavalieri finalmente ritornare al proprio castello17.





1 Sono i figli della luce





2 Ad esempio gli Estensi, la regalità è però sostanzialmente un’eredità spirituale.

3 Plinio il Vecchio ci dice che si chiamavano Umbri perché sopravvissuti ad una specie di diluvio universale.

4 Si tratta di San Francesco d’Assisi, celebrato anche da Dante come il Sole d’Oriente

5 Canna o asta. L’asta è vicina alla coppa del Sacro Graal dice la leggenda.


6 Si tratta di Cristo, Messia, Profeta, Sacerdote e sapiente

7 Manlio Curio Dentato nel 271 a.C., ordina la costruzione di un canale per far defluire le acque stagnanti del fiume Velino.

8 Piediluco sta a significare ai piedi del bosco sacro

9 La leggenda, nel caso del Basilisco, dice che il cavaliere che lo colpisce con la lancia muore a sua volta per il veleno che risale la sua lancia. In questo caso è l’opposto: è l’amore che attraverso la lancia (San Valentino) è effuso agli innamorati.

10 Nel periodo estivo le acque di Piediluco si tingono di rosso.

11 Partendo dal presupposto che tutto il creato riconosce l’autorità del Re, la setta è convinta che entrando in possesso di reliquie e cose sacre possa sottomettere tutte le creature.

12 Gli idoli

13 Terni perse la testa per le acciaierie che divennero ben più che uno strumento. Diventarono un idolo da adorare

14 La Misericordia. Il culto della Divina Misericordia è stato annunciato da Santa Faustina Kowalska.

15 Di stirpe orientale. Due mori

16 Questa terra tra due fiumi ricorda un’altra terra tra due fiumi…

17 Da dove sono venuti.


Le acque rosse del lago di Piediluco

Il lago di Piediluco ai piedi della Madonna



La cascata delle Marmore.
L'acqua è rilasciata solamente in determinate ore della giornata. Per questo abbiamo chiamato Terni  il paese dei "rubinetti".
Il quadro di Gesù misericordioso.
Nella poesia, abbiamo immaginato la cascata come la Misericordia, che esce dal Cuore di Gesù.
Purtroppo sembra che oggi, come succede alla cascata, alla misericordia sia stato posto un rubinetto.

San Valentino  è la Lancia. Come nel mito di  Cupido,   San Valentino invece delle frecce, si avvale della lancia per effondere gli innamorati.






vedere anche:
La reliquia di San Valentino Martire a Sassocorvaro
San Zenone

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