La
storia musicale di Marina Barone è, fin dall’inizio, legata alla piccola
etichetta discografica indipendente milanese: “Duck record”. Marina inizia
ancora ragazzina ad affacciarsi al mondo della musica e dello
spettacolo. Con lo pseudonimo BEBA BARONE, pubblica nel 1983 il suo primo 45
giri: “PANAMA”; le soddisfazioni sono immediate, prende parte infatti ad una
delle trasmissioni RAI che all’epoca era un vero trionfo di auditel ed
ascolti: “Pronto Raffaella” con la bravissima Raffaella Carrà; seguì poi
“Discoring” e “Panama” divenne anche la sigla ufficiale di un
famosissimo spettacolo televisivo dell’emittente “Antenna tre-lombardia”:
“Il bingo”. Da qui seguirono altri 45 giri e q-disc, tra i quali, nel 1984
“WOW!!!”, e nel 1985 “SYMPHONY THREE”, un brano cantato in inglese e di
chiara matrice dance anni ’80.
Tra
il 1986 ed il 1989 circa Marina, inizialmente in coppia con Gianni Panariello e
successivamente proseguendo come voce solista, da vita al progetto “TUKANO”,
noto duo musicale precursore dell’ “era” dance-medley, (raccogliendo per
altro ottimamente “l’eredità” lasciata da un precedente duo musicale “Chikano”,
che avevano ottenuto un buon successo discografico nel 1984 col loro “Italian
Carnaval”) pubblicando così una decina di album intitolati “ITALIAN
CARNAVAL”, che le consentono di lavorare a fianco di Riccardo Zara (uno dei più
noti ed apprezzati autori di sigle televisive dei cartoni animati degli anni
’80, ricordiamo la celeberrima “Lady Oscar”, nonché creatore di
conseguenza del quartetto “I Cavalieri Del Re”). Gli “Italian Carnaval”
ottengono un buon successo,
vendendo più di un milione di copie, grazie alle quali Marina riceve così il
suo primo disco d’oro.
Dopo
la “palestra di vita” (definizione della nostra Marina), dell’esperienza
“TUKANO”, la decisione del grande salto di qualità, da cantante di coppia a
solista, per di più cantautrice. Decisione importante ma non difficile, dal
momento che l’artista già scriveva per altri, e maturava il desiderio di
scrivere anche per sé.
Si
presenta dunque in veste di cantautrice sul mercato italiano nel 1989 con l’album
dal titolo: “CHERCHEZ LA FEMME”; nell’album il brano
omonimo soffuso di maliziosa ironia, lascia posto anche a brani più
introspettivi e poetici come “Grazie amore” (con il quale tra l’altro
partecipa alle selezioni di “Sanremo famosi” di quell’anno), e “Quel che
ti darò”, canzone dedicata alla futura maternità e molto trasmessa in quel
periodo dalle radio. In contemporanea il cd dello stesso prodotto viene stampato
e distribuito per il mercato giapponese; l’artista tiene di conseguenza, nella
primavera del 1990, una serie di concerti riscontrando il consenso del pubblico
giapponese. Nello stesso anno esce, in occasione dei mondiali di calcio di
quell’anno, l’ultimo album con il marchio “TUKANO”: “CARNAVAL
‘90”.
Dopo
due anni di maturazione sia vocale che personale, nel 1991 dunque, si ripropone
con un nuovo album dal titolo omonimo: “MARINA BARONE”. Alla realizzazione
di questo album partecipano anche autori di un certo calibro: il notissimo
Fabrizio Berlincioni che si affianca a Marina nella stesura di alcuni testi;
Paolo Baldan Bembo, Silvio Amato e Franco Fasano per le musiche. Un album questo
tecnicamente perfetto, impeccabile dal
punto di vista dei testi, delle musiche e degli arrangiamenti dove, accanto a
canzoni autobiografiche come la splendida “Odio e amore” vi sono altre
piccole perle che sfiorano l’etichetta di canzoni di denuncia come:
“Caldarrosta” e “Il cane”.
Nel
1992 è la volta del suo terzo lavoro in veste di cantautrice: “LE STAGIONI
DEL CUORE”; nove canzoni di grande intensità emotiva, in uno splendido
alternarsi di brani melodici e ritmici, dove a farla da padrone sono le emozioni
del vivere quotidiano femminile, anche se la canzone di maggiore impatto, a
nostro avviso, rimane la bellissima “I bambini di Napoli”; inoltre a
dimostrazione del grande successo ottenuto sempre nei paesi del sol levante, un
nuovo brano: “Di notte teneramente” viene cantato sia in italiano che in
giapponese, inserito in un mini cd contenente le due sole versioni ed utilizzato
solo come jingle nello spot televisivo di una delle più famose ditte di
prodotti alimentari giapponese la “Niscin”. Un brano de “Le stagioni del
cuore”: “Atlantide”, viene
inserito in una compilation della BMG tedesca al fianco di altre voci italiane
quali Ramazzotti, Pooh, Nannini, etc; ed ancora oggi riproposto in varie
versioni.
Nel
1994 la sua etichetta discografica “Duck Record”, pubblica un album di
inediti di Mal, nel quale Marina trova posto duettando meravigliosamente in un
brano dal titolo “Ai margini della tua vita”, e scrivendo per lui due brani:
“Abbiamo sbagliato tutto” e “Napoli ingrata”. Nel
maggio 1996, dopo qualche anno di silenzio discografico, esce un cd singolo dal
titolo “FINO A TOCCARE IL
CIELO”, che contiene solo quattro brani, anticipazione di un lavoro più
completo, dove già si nota o per meglio dire si fa notare, il dolcissimo brano:
“Ti voglio dire” che infatti, come era accaduto per “Atlantide”, viene
inserito nella compilation “Momenti italiani” con la Sony tedesca. Nel mese
di luglio dello stesso anno, Marina è chiamata a rappresentare la scena della
musica alternativa italiana al “Baltik Festival”, manifestazione musicale
fac-simile al nostro Sanremo, che si svolge annualmente in Svezia.
Nell’ottobre
del 1997 esce finalmente il suo nuovo, ed a tutt’oggi
ultimo lavoro: “FRAGILI”;
un album come lei stessa lo definisce… “dove pur seguendo le naturali e
doverose evoluzioni dei suoni e delle stesure musicali è mantenuta immutabile,
come nel resto dei miei precedenti lavori, l’attenzione, lo spessore e la
sensibilità nei testi”. “Fragili”, un album pieno di sonorità, dove
molti strumenti acustici piuttosto inusuali quali arpa, violino e armonica
vengono usati con gusto in una meravigliosa miscellanea di chitarre e ritmiche
pop-rock. Tra i musicisti che concorrono alla buona riuscita dell’album, oltre
al sempre bravo Paolo Baldan Bembo (che gli “regala” lo splendido rap di
“Abbiamo ancora un cuore”), ed a Tiziano Barbone, nuovo e ottimo autore
delle musiche di “Fragili” e di “Non è la fine del mondo”, nonché del
testo “Dentro un film” scritto assieme a Marina, figurano alla produzione
artistica ed agli arrangiamenti Guido Guglielminetti (musicista
per Ivano Fossati, Anna Oxa ed autore dell’ album di Francesco De
Gregori: “Amore nel pomeriggio”); Sergio Caputo al violino e la nota corista
Lalla Francia. Maurizio Piccoli (apprezzatissimo autore, tra l’altro, del
brano “Come si cambia” di Fiorella Mannoia e di canzoni per le sorelle Bertè),
scrive per Marina un’intensa quanto aspra e dura “Mai più”, dove la voce
di Marina fa il resto facendo veramente risaltare il brano su tutti gli
altri.
“Fragili”,
dopo il consueto tour promozionale in Giappone e Korea, viene notato anche dalla
“Dino Music”, una nota etichetta olandese che invade il mercato con la voce
della nostra brava Marina. Nel 1998 “Fragili” viene
pubblicato anche in versione spagnola per il mercato latino, infatti Marina
partecipa al “Girofestival della canzone italiana”, trasmesso dalle reti
Rai, cantando “Te quiero decir”, la versione spagnola appunto di “Ti
voglio dire”, brano che è piaciuto pure ai francesi che l’hanno voluto
nella colonna sonora del film “Chacun pour soi”.
In
Italia invece il videoclip del presente brano diventa, per qualche mese, la
sigla televisiva di “Prima di Sera” un programma contenitore trasmesso dal
circuito “Odeon Tv”. Ci sembra giusto ricordare inoltre anche l’autore
delle fotografie e delle copertine dei cd di Marina: Mauro Balletti, celebre
fotografo e pittore che da anni crea le copertine dei cd di Mina, non ultimo
anche quello di Mina & Celentano.
Purtroppo
il famoso detto “nessuno è profeta in patria”
continua a mietere le sue vittime, anche nel settore musicale; ed uno dei
tanti incomprensibili fenomeni al riguardo è la sempre brava Marina Barone. Non
si sa per quale strana combinazione, i lavori di Marina Barone siano stati
pubblicati con successo all’estero (Taiwan, Korea, Germania), ed addirittura
in un paese dove non si può certo azzardare l’ipotesi di un seguito di fans
di emigranti italiani (visto che là non ce ne sono) il Giappone appunto. Nel
paese delle macchine fotografiche e dei computer la sua voce fresca, attuale, ma
sempre piena di melodia ha fatto presa pubblicando a rotazione quattro album e
relative tournèes.
“Sono
sempre stata schiva, riservata, introversa e forse troppo introspettiva; qualità
o demeriti che difficilmente si armonizzano con il mondo superficiale, falso e
caciarone dello spettacolo…” così si presenta nell’album “Fragili”, e
forse proprio per questo, in quest’ultimi anni, ha preferito dedicarsi
all’attività manageriale discografica, sempre con la sua etichetta “Duck
record”, promuovendo in particolare il cd di un giovane rocker come Massimo
Priviero (noto ai più alla metà degli anni ’80 con il brano “San
Valentino”): “Poetika” e, nel 2001, il ritorno sulle scene di un
indimenticabile cantautore: Marco Ferradini (Mr. “Teorema”), con un nuovo cd
dal titolo “Geometrie del cuore”. Nel giugno 2002 è uscita una compilation
sempre… made… in “Duck record”: “Solo musica italiana - vol. 3”,
dove è possibile ascoltare la voce di Marina duettare con Wess in una canzone
di… qualche tempo fa: “Voglio stare con te”.
Ma
a noi torna costante una domanda… Perché mai un’artista così brava non ha
trovato e non trova maggior spazio in Italia? In attesa magari di risentirla con
qualche suo nuovo lavoro, non ci rimane che dire brava Marina!!! Continua a
tenere alto così il buon nome degli artisti italiani all’estero, e speriamo
che un giorno o l’altro non ti “rubino” definitivamente al tuo paese,
l’Italia!
Biografia
a cura dell’ufficio stampa Duck record
Riveduta
ed ampliata da Alberto Barina.
Questa
pagina è stata aggiornata il 07/01/05 .
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