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GIUSEPPE      VERDI     

LE  NOVITA'

GLI  INTERPRETI

 

NOVITA’

 

UNA NUOVA POSIZIONE SOCIALE

Il compositore mutò la sua posizione sociale: da lavoratore dipendente con stipendio fisso presso una corte o una chiesa divenne libero professionista in grado di comporre quello che voleva e di guadagnarsi la vita vendendo le proprie musiche agli editori, dando concerti e insegnando .
Ciò era già stato sperimentato da Mozart, quando si era licenziato dall’arcivescovo di Salisburgo e soprattutto da Beethoven che, ancor giovane si trovò sciolto dal legame con ilk Principe di Bonn, dal quale dipendeva a causa dell’invasione dell’esercito rivoluzionario francese .

 

IL SOGGETTIVISMO

In virtù della nuova indipendenza e della propensione al sentimento, il compositore, nei suoi lavori, venne portato a mettere in primo piano le proprie esperienze e i propri sentimenti ; in altre parole la musica da “ oggettiva “ divenne “soggettiva “, unendosi strettamente alla vita dell’artista .
Con la musica il compositore volle innanzitutto esprimere chiaramente se stesso, i suoi pensieri e le sue idee .

 

L’ASPIRAZIONE ALL’INFINITO

Questa voglia di libertà e questa tendenza a valorizzare tutto quanto nell’uomo è frutto di irrazionalità, portarono l’artista romantico a non sentirsi appagato da ciò che è finito e limitato , come la realtà esterna, ed a cercare piuttosto di porre in risalto il suo desiderio di infinito, di assoluto .

 

IL SENTIMENTO

Alla “ ragione “ dell’illuminismo ora venne opposto il “ sentimento “ vale a dire che si concesse spazio a tutto ciò che nell’uomo è fonte di emozioni e di sensazioni .
Ciò causò la nascita di lavori che subordinavano la loro struttura, cioè la forma esteriore, alla fantasia ed ai sentimenti del compositore.
Queste caratteristiche erano già presenti in alcune composizioni di Beethoven ( ad esempio in molte Sonate per pianoforte) in cui la forma seterna si adatta completamente al carattere e alla libera inventiva del musicista .

 

LA MUSICA A PROGRAMMA

A causa di questa stretta unione con la vita, la musica venne a permearsi di un “ contenuto “ preciso e quindi sovente adottò riferimenti descrittivi; in altre parole i compositori molto spesso si ispirarono alla natura, a paesaggi, a figure storiche o letterarie, a poesie che avevano particolarmente sollecitato la loro fantasia.
Già Beethoven con la Sesta sinfonia, la celebre “ Pastorale” , aveva chiamato in causa la natura con tutte le sue immagini tipiche ( gli uccelli, il ruscello, le danze dei contadini, il temporale ) per rappresentare questa unione tra la propria interiorità ed il mondo esterno e per rendere più chiari e concreti i sentimenti che lo animavano .
Ciò fu uno dei principali incentivi all’ ampliamento dall’orchestra: essa acquistò il nome di orchestra sinfonica ed accrebbe sia il numero, sia il tipo degli strumenti chiamati a farne parte .
Acquistarono così maggior importanza strumenti che in precedenza avevano scarso impiego, come il corno inglese, i clarinetti, i tromboni, l’arpa, il triangolo, i piatti, la grancassa, mentre altri , come le tube, vennero addirittura inventati in quell’epoca .

 

IL NAZIONALISMO

Se il Settecento era stato un secolo cosmopolita, dove i musicisti, pur cercando di differenziarsi stilisticamente uno dall’altro, adottavano un linguaggio comune, il nuovo secolo invece volle mettere in risalto, anche con la musica, l’amor di patria, la libertà e l’indipendenza che ogni nazione si sentiva in diritto di avere .
Questo modo di pensare fu una diretta conseguenza delle guerre napoleoniche, che risvegliarono i sentimenti patriottici di tanti popoli, sia quelli che avevano combattuto a favore o contro Napoleone ( Austria, Germania, Russia ) ma anche di quelli che sino ad allora avevano vissuto il dominio straniero come Italia e Polonia .
Questo nazionalismo fece sì che i popoli cercassero di mettere in luce tutto quanto avevano di caratteristico, in modo da far capire le loro differenze dai popoli vicini.
In musica ciò favorì la nascita di lavori che cercavano di sfruttare i canti e le danze popolari tipiche delle regioni, di esaltare i personaggi storici o letterari che in quelle terre erano nati e di descrivere caratteristici paesaggi e ambienti .

 

GLI INTERPRETI

Il compositore che più sentì l’influsso di queste idee fu Ludwig van Beethoven e con il Fidelio con una sinfonia: “L’Eroica “e successivamente con altre sinfonie come la “Quinta “ , la “Nona “ la “ Pastorale “. Ma ci sono molti altri grandi musicisti, per esempio in Germania e Austria, come Carl Maria von Weber in cui possiamo vedere come nel Romanticismo rientri anche la categoria del brutto e delle forze irrazionali .

Franz Schubert diventato celebre per le sue canzoni chiamate “Lieder” e Robert Schumann che era anche un critico raffinato e seppe esplorare i più lontani recessi dell’immaginazione romantica e che rappresentò l’aspetto più visionario del movimento.

Si diede anche il nome di “nuova scuola tedesca“ ad un gruppo di musicisti tra cui si collocarono Franz Listz e Richard Wagner entrambi accomunati dalla convinzione che la musica per essere tale non deve essere “assoluta“ cioè astratta ma deve possedere un legame concreto con le immagini e le situazioni suggerite dai testi poetici.

Anche in Francia possiamo trovare illustri esempi come Hector Berlioz e soprattutto Fryderyk Chopin che nativo della Polonia decise di stabilirsi a Parigi dove intraprese una brillante carriera di esecutore e compositore per pianoforte, strumento di cui mise in luce tutte le risorse espressive .

In Italia la produzione musicale continuò a rimanere accentrata nel campo operistico e trovò in GIACOMO ROSSINI colui che seppe meglio rinnovare la tradizione. La sua musica rappresentò una ventata di allegria e di serenità dopo lo scompiglio delle guerre napoleoniche, fu una musica che rimase del tutto lontana dai travagli e dalla propensione al fantastico caratteristica degli artisti romantici .

La sua caratteristica principale fu una spontanea e trascinante vitalità, esaltata soprattutto attraverso il ritmo e al dinamica e la varietà timbrica dell’orchestra .

Tutti fattori che entusiasmarono i contemporanei e che decretarono il grande successo internazionale del loro autore.

Rossini si espresse con la stessa naturalezza anche nelle sue numerose opere serie ma solo con la sua ultima opera, il “Guglielmo Tell“ riuscì ad avvicinarsi con più decisione ai nuovi impulsi romantici.

Poco tempo dopo emersero altre figura come VINCENZO BELLINI e GAETANO DONIZETTI che si rivelarono subito assai sensibili agli influssi romantici. Nelle numerose opere che entrambi scrissero si nota una sostanziale comunanza di soggetti, tutti ruotanti attorno al problema dell’amore infelice, per esprimere il quale entrambi concessero una prevalenza quasi assoluta all’effusione del canto.

Come dimostrano le melodie della “Norma” dei “Puritani” vi è sempre un largo respiro e una sorprendente continuità . Sia Bellini che Donizetti prepararono così la strada a un altro musicista italiano Giuseppe Verdi , il massimo esponente dell’Ottocento musicale italiano: grande vigore morale, impegno sociale e politico, intensità delle voci e dell’orchestra furono i suoi pregi indiscussi.

Dopo aver creato opere di carattere patriottico, nelle quali il protagonista è il popolo, (Nabucco, La battaglia di Legnano ), si avvicinò a lavori che mettevano in evidenza la psicologia di personaggi singoli e giunse alla creazione di capolavori come Rigoletto, Il Trovatore, La Traviata.

Nei drammi seguenti, Verdi vede l’uomo sotto una luce complessa e non come un essere del tutto buono o cattivo ( I vespri siciliani, La forza del destino, Don Carlos, Aida, Otello ) .

Con l’ultimo lavoro ( Falstaff ) Verdi ritornò al genere comico ma in modo originale e del tutto particolare .

Non possiamo dimenticare che anche in campo strumentale l’Italia presenta un altro grande artista, il violinista Nicolò Paganini che grazie alla sua straordinaria capacità di esecutore raggiunse grande fama in tutta Europa e contribuì ad affermare definitivamente la figura del “virtuoso”. Come compositore offrì molti esempi delle nuove possibilità tecniche ed espressive che uno strumento come il violino era in grado di mettere in luce.

 

FONTI
Enciclopedia ENCARTA 98 / 2000 Microsoft
M. Della Casa PENSARE LA MUSICA Editrice La Scuola
V.Rattazzi , F.Tammaro MUSICA, MAESTRO Ed. Il Capitello