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La premessa è dunque flessibilità e responsabilizzazione, tenuto conto che gli studenti sono certamente maggiorenni e che seguire questo corso superiore è una scelta adulta e non un obbligo – ed è una scelta con un costo per lo studente, dal momento che le infrastrutture fisiche e didattiche per un simile corso si prevedono non trascurabili.11 Il primo punto dunque, conseguente alla premessa, è che le attività per cui la presenza è obbligatoria sono solo le attività sperimentali sulle quali è necessaria assistenza e da cui si trae un giudizio di conoscenza, competenza e abilità,12 oltre a quelle più teoriche per le quali i docenti ritengono sia necessaria la presenza. Ciò non significa che per il corso non si formuli un quadro orario, come del resto esiste per l’università, ma solo che è facoltativo assistere in presenza a una certa parte delle lezioni teoriche,13 essendo esse – a differenza dell’ uni-versità – disponibili in rete14 ed essendo quindi fruibili in tempi scelti da ciascuno come crede e soprattutto come può. Come accennato qui sopra, la gestione del tempo è simile a quella dell’università, ma una differenza qualificante è che il Biennio IFTS istituisce classi virtuali che integrano e comple-tano le classi reali, nel senso che l’assistenza in rete, personale (via mail) o collettiva (classe virtuale propriamente detta, via mailing list o forum), è sempre garantita. 5.1 Quadro annuale Si propone qui che l’anno non sia diviso in trimestri o quadrimestri ma faccia unicamente riferi-mento ai periodi di svolgimento dei diversi “oggetti didattici”, con verifiche fissate in analogia agli appelli universitari. Tali oggetti, dal punto di vista delle lezioni e delle esercitazioni, sono distribuiti secondo i criteri indicati nel documento già citato al punto 3.4. di questa nota. In sintesi: le discipline di carattere generale che non richiedono attività specifica di laboratorio e per le quali l’esperienza è costante durante tutto il percorso (sostanzialmente la parte più a destra della tabella della sezione 3.3 di questo documento) sono distribuite lungo l’intero anno per le prime due ore di lezione. Le discipline più specialistiche che fanno capo ai progetti sono invece distribuite lungo le quattro ore rimanenti del mattino, in cui sono concentrate tutte le attività di laboratorio.15Considerato inoltre che buona parte dello studio può essere on-line, e sempre tenendo conto del fatto che è auspicabile che gli studenti abbiano anche un’attività lavorativa,16 si propone che le ore settimanali si limitino al numero di trenta distribuite fra il lunedì e il venerdì. La distribuzione degli “oggetti didattici” è stabilita in funzione della struttura generale dei progetti,17 e la distribuzione dei momenti di verifica ne è la conseguenza. Gli “oggetti” che richiedono continuità nell’attività di sperimentazione sono “full immersion”, ossia sono svolti senza interruzione in un arco di tempo prefissato, e la relativa verifica ne costituisce la conclusione (a titolo di primo appello). In via di principio, tutti gli oggetti di pertinenza delle aree disciplinari indicate nella parte sinistra della tabella della sezione 3.3. di questo docu-mento, sono sviluppati nella modalità appena descritta, vale a dire sotto forma di attività quo-tidiana senza interruzioni che non siano i giorni festivi. 5.2 Ore on-line e ore in sede Come già accennato, la suddivisione fra le ore di presenza obbligatoria e le ore di attività on-line è prefissata nei singoli “oggetti didattici”18 dai docenti responsabili degli “oggetti” stes-si. Non è richiesta alcuna attività fiscale di controllo di presenza on-line: ciascuno vi dedica il tempo che ritiene necessario e sufficiente; il solo riferimento per il docente (e per l’Istituto) è la preparazione dimostrata in sede di verifica per il credito, senza altre considerazioni che sarebbero del tutto superflue e limitative della flessibilità che caratterizza questa proposta.Per quanto concerne le ore in sede, tutti gli “oggetti” o parti di essi per i quali non è previsto l’obbligo della presenza sono comunque svolti in sede, a disposizione di chi vuole partecipare. Nel caso in cui la classe reale sia vuota, il docente si dedica alle attività della classe virtuale, ossia risponde in rete ai quesiti degli studenti ma appronta egli stesso note di chiarimento, oltre a proporre dei quesiti cui gli studenti sono tenuti a rispondere singolarmente via mail privata, di nuovo non per ragioni fiscali ma per verificare l’efficacia del corso on-line e far emergere quelle difficoltà comuni che possono suggerire una modifica del materiale didattico.
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