3. Struttura delle conoscenze, competenze e abilità
Ciò che si intende qui sottolineare è che non si tratta di
un elenco di argomenti, pur di discipline affini, ma di una struttura omogenea,
sostanzialmente unitaria, benché possa avere e abbia più di
un angolo di visuale. Solo se si tratta di una struttura di questo tipo
emerge il carattere formativo, altrimenti rimane solo il carattere informativo.
Questo è un altro modo, in sostanza, per parlare di comunicazione
o di semplice informazione. La quale ultima può essere perfettamente
confezionata ma non può trasmettere ciò che non ha in sé:
l’unità logica al livello non della macchina ma dell’uomo,
cioè del soggetto – in ultima analisi sempre – della
comunicazione.
3.1 Prerequisiti
e ammissione
I prerequisiti non consistono semplicemente nel superamento degli anni
fino al diploma (di primo o di secondo livello),3
ma nella tipologia degli “oggetti didattici” superati. Perciò,
benché il percorso sia aperto a tutti i diplomati di un percorso
tecnico – ed eventualmente ai diplomati di liceo scientifico tecnologico
–4 è
necessario che il bagaglio di conoscenze, competenze e abilità
di base contenga i fondamenti dell’informatica, la sistemistica,
i fondamenti dell’analisi matematica, i fondamenti della teoria
delle reti elettriche, dandosi per scontato che la lingua inglese, almeno
al livello tecnico, sia ben conosciuta.
Per verificare almeno di massima il livello di adeguatezza della preparazione
in queste disci-pline (inglese incluso) è bene prevedere un test
d’ingresso, che non sia tuttavia selettivo ma che serva solo per indicare
a ciascuno degli studenti gli argomenti che deve integrare o introdurre
per poter seguire con profitto questo corso post-diploma. A questo scopo
gli deve essere data l’indicazione precisa degli “oggetti didattici”
su cui deve acquisire i crediti mancanti necessari e sufficienti.5
Il credito acquisito è la prova oggettiva che il prerequisito
è soddisfatto, quindi non può essere messo in discussione;
se nella realtà è stato acquisito per ragioni estranee alla
vera preparazione, il percorso appena intrapreso non mancherà di
far emergere la carenza evidenziando problemi di comprensione e di profitto
nell’ acquisizione dei crediti propri del percorso post-diploma.
3.2 Aree disciplinari
Per “area disciplinare” si intende qui non tanto o soltanto
il raggruppamento di discipline affini per oggetto (es. gruppo di discipline
relative allo hardware o al software ecc.), ma l’insieme delle discipline
atte a formare una certa struttura concettuale comune.
Si è detto in precedenza, per esempio, che il fondamento della formazione
di un TTIC è la (cultura del)l’organizzazione. Pertanto,
che si tratti di organizzazione del lavoro o di organiz-zazione di moduli
di software al fine della sua strutturazione, o di organizzazione (layout)
dello hardware, si tratta – nella presente accezione – di area
disciplinare. Pertanto:
– |
La prima area disciplinare
– che va a fare da piattaforma a tutte le altre – è
appunto l’area dell’organizzazione,
che contiene:
• |
la sistemistica
|
• |
l’organizzazione aziendale e del lavoro, di
cui fanno parte le discipline:
- qualità
- sicurezza
|
|
– |
La seconda area disciplinare è quella della comunicazione:
comprende la comunicazione tecnica e non tecnica, nelle varie
forme utili alle professio-ni. Comprende quindi le discipline
del linguaggio, in particolare tecnico e in particolare la lingua
inglese (vedi nota 5)
|
– |
La terza area disciplinare è quella
dell’informazione:
comprende la teoria dell’informazione e le modalità
tipiche del trattamento dell’ informa-zione; comprende anche
la matematica necessaria per il trattamento dell’informazione
e per la sua protezione; comprende inoltre approfondimenti sulle telecomunicazioni
(via rete e via etere)
|
– |
La quarta area disciplinare è quella del software:
comprende lo studio dei sistemi operativi, dei linguaggi
di programmazione, degli appli-cativi specifici per
il trattamento della comunicazione e dell’informazione
|
– |
La quinta area disciplinare è quella
dello hardware:
comprende la tecnologia delle macchine, delle reti,
dei vari tipi di interfacce.
|
3.3 Correlazione
fra le aree disciplinari
L’elemento di continua e concreta correlazione fra le
aree disciplinari è l’attività di progetto, durante
la quale si sperimenta ogni aspetto delle varie discipline e aree qui
sopra elencate. Nella lista delle aree disciplinari e dei relativi capitoli
non si è elencato il progetto perché il progetto è
qui inteso come metodo di apprendimento e non come
contenuto. I contenuti relativi alle tecniche di progetto sono distribuiti
fra le varie discipline dell’ organizzazione e più specificamente
fra quelle tecniche.
Schematicamente la correlazione logica fra le aree disciplinari è
come nella tabella che segue, da cui dovrà essere tratta la matrice
degli oggetti didattici di cui si parlerà al punto 3.4.:
Organizzazione |
Sistemistica |
Organizzazione aziendale e del lavoro |
Sistemistica hardware |
Sistemistica software |
Sistemistica informatica |
Comunicazione
tecnica e non6 |
Vincoli
aziendali e professionali |
Apparati |
Sistemi
operativi |
Telecomunicazioni |
Tecnologia della Comunicazione |
Multimedialità |
Qualità |
Sicurezza |
Reti |
Protocolli |
via
rete |
via
etere |
Basi di dati |
Comunicazione tecnica |
Normativa (generale e di settore) |
Legislazione |
Interfacce |
Linguaggi |
Protezione
dati |
Relazioni interne/esterne |
Diffusione Promozione |
Documentazione Certificazione |
3.4 Matrice degli
oggetti didattici
La tabella della sezione precedente indica quali sono le tematiche intorno
alle quali costruire o raccogliere “oggetti didattici” atti
a definire i crediti necessari per garantire un’adeguata formazione
del tecnico TTIC.
A ciascuno dei riquadri fa capo un gruppo di “oggetti didattici”
che completa la preparazione-esperienza necessaria per acquisire professionalità
sulla relativa tematica.
Il progetto scelto allo scopo di “vedere” in concreto le
problematiche e le implicazioni ope-rative delle tematiche interessate
deve coinvolgere il maggior numero possibile delle tematiche indicate
nella tabella. Se in concreto non è possibile coinvolgerle al 100%,
è necessario tuttavia prevedere attività di laboratorio
specifiche per completare la formazione anche su quelle tematiche.7
È utile che il progetto scelto abbia un’applicazione diretta,
non soltanto didattica. Pertanto è consigliabile che il progetto
venga scelto in collaborazione con aziende del settore, per fare in modo
che gli stage siano il più possibile coerenti con l’attività
svolta lungo il percorso.
L’organizzazione interna di una struttura di tipologia “aziendale”,
possibilmente costruita in collaborazione con aziende esterne in funzione
di sponsor-utenti delle attività della struttura stessa, è
il laboratorio ideale, essendo concretamente finalizzato in senso professionale
ma al contempo operante nell’ambiente scolastico con la finalità
della formazione. Ciò ha anche altre ricadute, come la possibilità
di stage interni per allievi dei corsi che precedono il post-diploma.
La matrice degli oggetti didattici, con la modalità della loro
costruzione, è stata descritta nel documento “Appunti
per una scuola di qualità”, cui si farà riferimento
nel seguito anche per altri aspetti.
Naturalmente, in fase di avviamento della sperimentazione, gli “oggetti”
stessi saranno sperimentali a loro volta e selezionati in prima istanza
estraendoli eventualmente da testi di qualità adeguata, ma con
l’impegno a personalizzarli sulla realtà attuale di questo
percorso di studi e della concreta logistica, e a sottoporli a critica
almeno con cadenza annuale.
3. |
È da stabilirsi se sia possibile o consigliabile l’ammissione
al biennio superiore per chi non abbia frequentato il quinto anno,
che abilita all’accesso all’università. Anno che
tuttavia va affrontato (per quanto concerne i soli “oggetti”
mancanti) se, dopo il biennio superiore, si vuole accedere all’università. |
4. |
Con ciò fornendo un’ulteriore opportunità, oltre
all’università, a chi ha scelto il Liceo Scientifico
Tecnologico, il che lo differenzia in modo particolarmente significativo
dal Liceo Scientifico tradizionale, e ne orienta con più motivazioni
di quelle attuali i metodi e i contenuti. |
5. |
Per l’inglese può essere utile indirizzare chi ha
forti carenze su corsi esterni di provata efficacia. Corsi
interni come gli attuali, che in otto anni non mettono in condizione
di leggere un data-sheet, sono fortemente sconsigliati. |
6. |
V. nota 5. Prevedere un ulteriore corso tradizionale di inglese all’interno
è fortemente sconsigliato. Si raccomanda di istituire un rapporto
con scuole esterne specializzate, che possono tenere corsi all’interno
come normalmente fanno nei loro rapporti con le imprese. Il credito
in inglese deve avere a sua volta significato professionale e non
“scholarly”. |
7. |
In gran parte dei progetti che possono essere pensati sono tutte
coinvolte. È possibile tuttavia che alcuni tipi di sistemi
o parti di essi non siano immediatamente sperimentabili necessitando
di apparecchiature particolari non facilmente disponibili. A questa
eventuale difficoltà può tuttavia ovviare un’adeguata
collaborazione con le imprese del settore. |
|