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C h i s o n o
Eccomi!! In questa sezione ti racconterò di me, preparati perché non sarò tanto breve! |
Luis
Montaño: Nato a Padova - Italia Il 18 Ottobre 1972 Residente in provincia di TV Mamma Valeria, Italiana Papà Roberto, Ecuadoriano Conosco discretamente lo spagnolo. Ho due fratelli, una sorella e un cane (Argo) |
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mia mamma Valeria a 17 anni |
Il mio Battesimo
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Valeria mi ha messo al mondo, e nel 1977 ci ha salutati tutti, ed è tornata nei Cieli alla Casa del Padre. |
Clelia è la mia seconda mamma, non mi ha messo al mondo, ma mi ha
fatto crescere. |
Roberto, mio padre... nel novembre 2003 anche lui
è stato richiamato dal Padre, ed ora è lassù con la sua prima moglie
e tutti gli altri. Un piccolo Grande uomo.
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Riassumendo all'estremo: La mia vita si è spezzata in due epoche distinte: Dalla nascita alla fine del 1999 è stata allegra e normale; Ora è pesantemente condizionata dalle conseguenze della malattia. |
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Il fattaccio In collaborazione con uno sciagurato errore di valutazione medico, la malattia che era latente in me dalla nascita, (Neurofibromatosi 2) mi ha messo decisamente fuori combattimento, portandomi via, come era previsto, udito ed equilibrio: non c’è nulla da fare per evitare questo. Ma quello che mi ha messo “fuori uso”, è un grave e irreversibile danno alla vista, conseguenza del ritardo nell’eseguire un intervento chirurgico. Ero pronto a diventare sordo, ma la vista no! Quella mi serviva! |
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Allarmi |
Perché questo ritardo? L’intervento al quale dovevo sottopormi, previsto da anni, consisteva nell’asportazione di uno dei due Neurinomi (tumori benigni), che crescevano sui nervi acustici, tipici della Neurofibromatosi 2. Conseguenza frequente di questo intervento, è la perdita dell’udito in quanto può essere necessario tagliare il nervo acustico. Ora però c’è la possibilità di ricevere l’Impianto Uditivo del Tronco Encefalico (Sigla in inglese A.B.I. Auditory Brainstem Implant) che consente di continuare a sentire i rumori. Avevano deciso di darmi questo “coso”... una “invenzione” recente e sconosciuta… si applica durante l’intervento di rimozione del neurinoma… non arrivava mai… aspetta e aspetta… i neurinomi sono cresciuti troppo e i nervi ottici ne hanno pagato le conseguenze… Bastava operarmi 6 mesi prima e avrei ancora la mia vista. |
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E prima cosa ho fatto? Cosa facevo?
E
adesso?
Non lavoro più, sono a casa in pensione di invalidità. Finalmente dopo aver
tanto lavorato, mi godo il mio meritato riposo a tempo pieno!
Non guido più l’auto, quindi ho la scorta personale permanente (la mia
famiglia), perché da solo non vado da nessuna parte.
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Mi sono preso una macchina fotografica digitale, così
evito di dover sempre mandare qualcuno a far sviluppare le mie foto.
Questo acquisto si è rivelato più indovinato del previsto, e fare foto
è diventato uno dei miei passatempi preferiti, e in questo sito si
vede!!. Peccato che il guaio alla vista mi impedisce di usarla come vorrei. |
Non disprezzo neppure brevissime passeggiate con Argo,
il mio cane super coccoloso, anche se non si capisce b
\ene chi porta a passeggio chi… E poi c’è il PC, con la posta elettronica e gli amici lontani. |
Il diploma
in Informatica Industriale l'avevo ottenuto per grazia ricevuta: in quegli anni
pensavo solo a correre, facevo Atletica, con buoni risultati. Lavoro
Ho poi buttato un anno all'Università, e un altro anno in pausa di riflessione;
per recuperare poi la retta via, frequentando con successo la scuola per
Infermiere Professionale.
Dall'età di 16 anni fino a quando ho conseguito il diploma di Infermiere (24
anni), mi guadagnavo da vivere, (per le piccole spese...) insegnando nuoto o
facendo il bagnino in piscina, ho avuto anche altre brevi esperienze lavorative,
una traumatica che è durata le tre settimane del periodo di prova, e una
immediatamente successiva, molto bella: l'estate del 1993 ho lavorato presso "La
Nostra Famiglia" di Treviso, dove seguivo 6 o 7 bambini disabili.
Ma il mio vero lavoro, che mi piaceva molto e mi manca, è stato quello di
Infermiere Professionale con gli anziani non autosufficienti di una Casa di
Riposo. Ci ho lavorato più di quattro anni, poi il mio tempo è scaduto.
Svago
Finito il tempo dell'Atletica (a 18 anni), ho continuato a praticare sport
nel tempo libero: il mio preferito per eccellenza era sciare, della serie:
svegliarsi la mattina di un giorno di riposo libero dal lavoro, vedere i monti
qui attorno inaspettatamente imbiancati, caricare gli sci sulla macchina e
partire!!
Andavo molto anche in bicicletta, e nuotavo, ma più che altro, in piscina andavo
per stare in ammollo…
Altro
Ho fatto anche qualche attività di volontariato, come insegnare nuoto ai
disabili, mega raccolte di roba vecchia in favore di Paesi del Sud America, e
qualche rara uscita, come infermiere, con le ambulanze del 118 locale.
Riservavo molte attenzioni alla mia prima e ultima
auto, la Fiesta che ora è al servizio di mia sorella. Grazie alla Fiesta ho conosciuto il gruppo di discussione degli utenti Ford in Italia, su Internet, dove ho trovato anche amici. |
Ho realizzato molte volte il sogno di volare, con gli
aerei di linea, ma soprattutto in deltaplano a motore con mio zio
Walter!! Mi piaceva molto viaggiare, sono stato un po' di volte all'estero, varie volte in Ecuador a trovare parenti e amici. |
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(agosto 2002)