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Luis Montaño

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I P O V I S I O N E

 

Gli ausili per ipovedenti:
I MIEi AUSILI

Gli ausili per ipovedenti - i miei ausili

Ciao!
Ad agosto 2002, oltre due anni dopo essere diventato ipovedente, sono venuto a conoscenza dell'esistenza di ausili tecnologici compensativi che aiutano le persone ipovedenti.
 
Non sono stati i medici che mi hanno visitato, e questo fatto mi mette tristezza, perché sono stato visto molte volte da medici di ospedali diversi, uno in Lombardia e due in Veneto.
E mi chiedo come mai se una persona con problemi visivi ottici, ad esempio miope, gli prescrivono gli occhiali da vista, mentre se uno va con problemi non migliorabili con nomali occhiali da vista, non gli prescrivono nulla e lo lasciano così come è? Non c'è nulla da fare, dicono.
E invece no!!
Me ne ero accorto anche da solo che una normale lente d'ingrandimento mi aiutava, riducendo (poco) il mio problema, e consentendomi di fare cose normalmente impossibili, ad esempio leggere un SMS sul telefono cellulare.
 
Ma la svolta è arrivata ad agosto 2002 per posta ordinaria: una ditta che distribuisce ausili per ipovedenti, aveva mandato un opuscolo pubblicitario ai medici di base, e siccome mio padre era medico di base, era arrivato anche a casa mia.
Lui da bravo medico aveva liquidato il tutto con "vogliono solo vendere".
Ma io no! Io volevo provare a migliorare la mia situazione, e avevo contattato la ditta via e_mail.
 
Preso l'appuntamento, mi avevano visitato e fatto provare e vedere alcune cose. Logicamente era anche vero che "vogliono solo vendere" e infatti  le hanno provate tutte anche per rifilarmi cose che non mi servivano a granché, però la loro smania di vendere andava perfettamente d'accordi cin il mio bisofno di avere qualcosa che mi aiutasse. Solo dovevo srare attento a non farmi usare troppo, mette un po' - tanta - rabbia vedere che cercano il massimo guadagno sulle disgrazie altrui. 
Con contributo della ASL avevo preso i miei primi ausili. Poi ne erano seguiti altri,, presi senza contributo perché li volevo subito, e se si vuole il contributo bisogna fare una lunga trafila e aspettare aspettare e aspettare (un anno nel mio caso) col rischio della beffa, nel caso che la domanda venga respinta.

Ecco i miei ausili:

 


Video ingranditore da tavolo
SMARTVIEW 8000


V
ideo ingranditore tascabile
LOOKY


Video ingranditore
portatile
STRIX

Software ingrandente
ZOOMTEXT
9.1

Sistema telescopico
monoculare Kepleriano

Tastiera con caratteri ingranditi
e ad elevato contrasto
Ecco in questo breve filmato una dimostrazione, limitata e incompleta, di come gli ausili tecnologici mi consentono di usare il computer, in modo efficace e confortevole, nonostante il mio problema visivo

 


 

L'IPOVEDENTE 
 (Da http://www.fatif.com)

Per molti anni i soggetti con una minorazione visiva sono stati considerati, a seconda dei casi, o ciechi o normovedenti ma mai come portatori di una disabilità visiva.

E' invece importante che l'ipovedente descriva a chi gli sta vicino, al marito, alla moglie, ai figli, ai genitori, agli amici cosa e quando è in grado di vedere e cosa e quando non è in grado di vedere. Quale tipo di illuminazione, di ausilio o di testo sia necessario, ad esempio, per essere in grado di leggere. Ma per fare tutto ciò l'ipovedente deve conoscere ed individuare le proprie esigenze visive. Prima però deve accettarsi come persona con una disabilità visiva.

Un soggetto nato con una minorazione visiva quando si trova tra persone normovedenti non è in grado di sapere quanto questi vedono. Deve allora chiedere alle persone con una "normale funzione visiva" che cosa vedono, fino a che distanza vedono e quali colori vedono. Solo così sarà possibile avere un'idea di cosa sia possibile vedere o no.

E' fondamentale che il paziente ipovedente impari ad utilizzare in maniera ottimale il proprio residuo visivo con o senza ausili ottici.
In questo modo sarà possibile ottenere la capacità di lettura di un normale testo di stampa od una determinata velocità ad allenare le abilità di scrittura e la visione da lontano.

lL PROBLEMA
DELL'IPOVISIONE

E' molto difficile descrivere chi sia il soggetto ipovedente. E' quasi impossibile. Ma ci proviamo. Le persone con una minorazione visiva non hanno molto in comune. Esse sono portatrici di handicap visivo ma l'abilità visiva di ciascuno è molto differente. Le persone con una minorazione visiva hanno tuttavia una cosa in comune: non sono né normovedenti né cieche. Esse sono portatrici di handicap visivo con tutte le difficoltà conseguenti. Un soggetto con una minorazione visiva difficilmente sfugge a questo problema. L'ipovedente non può agire né come una persona normovedente, né come una persona "cieca". Non può usufruire dei vantaggi di una normale funzione visiva né delle opportunità della condizione di "cieca".

A dispetto del fatto che questo genere di vita sembri impossibile da sostenere, esistono persone ipovedenti che conducono questa esistenza.

Che cosa si può fare per migliorare le condizioni di vita del paziente ipovedente? Non esiste una risposta valida per tutti.

E' comunque fondamentale che l'ipovedente si renda conto che la minorazione visiva rappresenta una parte di sé, una realtà con cui si deve vivere. E' necessario scoprire cosa ha determinato concretamente la minorazione visiva ed iniziare un nuovo stile di vita utilizzando il proprio residuo visivo.

Questo è il modo migliore di agire evitando una costante insicurezza e la paura che ogni attività sia difficile o impossibile. Non tentate di nascondere la vostra minorazione visiva.

 

Le cause dell'ipovisione

I pazienti ipovedenti possono appartenere a seconda dei sintomi della loro minorazione visiva a quattro gruppi: persone con scotomi centrali (p.es. degenerazione maculare senile); persone con gravi difficoltà nel controllo del movimento degli occhi (p.es. nistagmo); persone con visione periferica limitata, ma con visione centrale parzialmente conservata (p.es. glaucoma): persone con ambliopia secondaria a difetti rifrattivi e retinopatia diabetica.

Le patologie più frequenti sono la degenerazione maculare senile, il diabete, il glaucoma, la cataratta inoperabile e i traumi.

Le seguenti immagini simulano la visione in diverse patologie:

Visione normale

 

Ecco come appare la visione di una persona senza alterazioni visive e con 10/10 di acuità visiva.


 

Cataratta


Visione per lontano

In presenza di cataratta, l'alterata trasparenza del cristallino porta ad una immagine opaca e dai colori poco carichi e contrastati.

 

Visione per vicino

Nei soggetti con cataratta i caratteri stampati appaiono offuscati e privi di contrasto.

 


 

Degenerazione maculare

Visione per lontano

Nei casi di degenerazione maculare, uno spot chiamato scotoma appare nel campo visivo. Tanto è più vicino al centro della retina, tanto più sarà penalizzante nei confronti della visione. Lo scotoma può apparire luminoso opaco o nero. In molti casi l'immagine può anche apparire distorta.

 

 

Visione per vicino

Con la Degenerazione Maculare il carattere stampato può apparire distorto e alcune parole o parti di esse potrebbero essere scomparse. Si possono verificare casi dove la parte centrale dell'area di fissazione appare nera.

 


 

Glaucoma


Visione per lontano

Nei casi di glaucoma trattato con tempestività, la pressione esercitata sul nervo ottico comporta ad una perdita della visione periferica.

Visione per vicino

Generalmente la visione da vicino rimane molto buona

 

 


Ipovisione da lesione
del nervo ottico

Questo articolo, tratto da un sito che non ricordo, descrive le lesioni del nervo ottico. La mia ipovisione è causata dall'atrofia dei nervi ottici (e da altri malanni), e devo che mi riconosco bene in questo articolo

Lesioni del nervo ottico

Poiche’ attraverso il nervo ottico passano tutte le informazioni per ricreare un’immagine a livello del cervello ogni sua piccola alterazione e’ in grado di determinare gravi danni alla visione. Indipendentemente dalla causa, i sintomi piu’ comuni di malattia del nervo ottico sono la riduzione della vista intesa come capacita’ di vedere distintamente gli oggetti o di leggere; l’alterazione delle sensibilita’ ai colori; la presenza di aree di cecita’, detti scotomi, localizzati nella parte centrale del campo visivo. Nei casi in cui ci sia un’infiammazione del nervo e’ normalmente presente dolore.

" Nell’eta’ pediatrica le malattie piu’ comuni del nervo ottico sono l’infiammazione, i tumori e il papilledema. L’infiammazione del nervo ottico e’ chiamata neurite ottica e puo’ essere dovuta a tante cause come malattie infettive o immunitarie; la causa di gran lunga piu’ comune e’ comunque una malattia del sistema nervoso, chiamata sclerosi multipla, che oltre a danni della visione puo’ determinare tanti altri sintomi come riduzione di forza, di sensibilita’ e disturbi dell’equilibrio. La neurite ottica in genere determina un’improvvisa riduzione della vista associata a dolore; esaminando l’occhio si puo’ osservare un rigonfiamento del nervo ottico detto edema papillare, ma l’esame del fondo dell’occhio e’ il piu’ delle volte normale. Nella maggior parte dei casi la malattia guarisce da sola dopo alcuni mesi anche se sono possibili danni permanenti.

I tumori del nervo ottico sono malattie rare che, a differenza della neurite ottica, provocano un danno lento e progressivo del nervo; il calo della vista e’ molto graduale e non e’ presente dolore. Poiche’ il tumore interessa in genere solo un occhio e’ anche possibile non accorgersi affatto di questa malattia fino a che non si fa una visita dall’oculista magari un motivo banale come la congiuntivite. In queste forme il nervo ottico muore lentamente e la papilla ottica tende a diventare sempre piu bianca, condizione detta atrofia ottica; in alcuni casi e’ invece presente un’edema papillare uguale a quello della neurite ottica. Purtroppo il danno alla vista e’ quasi sempre definitivo ma il tumore e’ di tipo benigno, cioe’ non si estende ad altre parti del corpo.

Il papilledema e’, invece, una condizione in cui entrambi i nervi ottici appaiono rigonfi in conseguenza di una qualsiasi malattia che produce un aumento della pressione all’interno della testa, come, ad esempio, infezioni e tumori. La vista non e’ in genere compromessa ma gli occhi sono in questo caso un’importantissima spia di una malattia del cervello che deve essere individuata con la massima rapidita’.

 

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