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I P O V I S I O N E
Gli ausili per
ipovedenti: |
Gli ausili per ipovedenti - i miei ausili
Ecco i miei ausili:
Video ingranditore da tavolo SMARTVIEW 8000 |
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Video ingranditore portatile STRIX |
Software ingrandente ZOOMTEXT 9.1 |
Sistema telescopico monoculare Kepleriano |
Tastiera con caratteri ingranditi e ad elevato contrasto |
Ecco in questo breve filmato una dimostrazione, limitata e incompleta, di come gli ausili tecnologici mi consentono di usare il computer, in modo efficace e confortevole, nonostante il mio problema visivo |
L'IPOVEDENTE
(Da
http://www.fatif.com)
Per molti anni i soggetti con una minorazione
visiva sono stati considerati, a seconda dei casi, o ciechi o normovedenti ma
mai come portatori di una disabilità visiva.
E' invece importante che l'ipovedente descriva a chi gli sta vicino, al marito,
alla moglie, ai figli, ai genitori, agli amici cosa e quando è in grado di
vedere e cosa e quando non è in grado di vedere. Quale tipo di illuminazione,
di ausilio o di testo sia necessario, ad esempio, per essere in grado di
leggere. Ma per fare tutto ciò l'ipovedente deve conoscere ed individuare le
proprie esigenze visive. Prima però deve accettarsi come persona con una
disabilità visiva.
Un soggetto nato con una minorazione visiva quando si trova tra persone normovedenti non è in grado di sapere quanto questi vedono. Deve allora chiedere alle persone con una "normale funzione visiva" che cosa vedono, fino a che distanza vedono e quali colori vedono. Solo così sarà possibile avere un'idea di cosa sia possibile vedere o no.
E' fondamentale che il paziente ipovedente impari ad utilizzare
in maniera ottimale il proprio residuo visivo con o senza ausili ottici.
In questo modo sarà possibile ottenere la capacità di lettura di un normale
testo di stampa od una determinata velocità ad allenare le abilità di
scrittura e la visione da lontano.
lL
PROBLEMA
DELL'IPOVISIONE
E' molto difficile descrivere chi sia il soggetto ipovedente. E' quasi impossibile. Ma ci proviamo. Le persone con una minorazione visiva non hanno molto in comune. Esse sono portatrici di handicap visivo ma l'abilità visiva di ciascuno è molto differente. Le persone con una minorazione visiva hanno tuttavia una cosa in comune: non sono né normovedenti né cieche. Esse sono portatrici di handicap visivo con tutte le difficoltà conseguenti. Un soggetto con una minorazione visiva difficilmente sfugge a questo problema. L'ipovedente non può agire né come una persona normovedente, né come una persona "cieca". Non può usufruire dei vantaggi di una normale funzione visiva né delle opportunità della condizione di "cieca".
A dispetto del fatto che questo genere di vita sembri
impossibile da sostenere, esistono persone ipovedenti che conducono questa
esistenza.
Che cosa si può fare per migliorare le condizioni di vita del paziente
ipovedente? Non esiste una risposta valida per tutti.
E' comunque fondamentale che l'ipovedente si renda conto che la minorazione visiva rappresenta una parte di sé, una realtà con cui si deve vivere. E' necessario scoprire cosa ha determinato concretamente la minorazione visiva ed iniziare un nuovo stile di vita utilizzando il proprio residuo visivo.
Questo è il modo migliore di agire evitando una costante insicurezza e la paura che ogni attività sia difficile o impossibile. Non tentate di nascondere la vostra minorazione visiva.
Le cause dell'ipovisione
I pazienti ipovedenti possono appartenere a seconda dei sintomi della loro minorazione visiva a quattro gruppi: persone con scotomi centrali (p.es. degenerazione maculare senile); persone con gravi difficoltà nel controllo del movimento degli occhi (p.es. nistagmo); persone con visione periferica limitata, ma con visione centrale parzialmente conservata (p.es. glaucoma): persone con ambliopia secondaria a difetti rifrattivi e retinopatia diabetica.
Le patologie più frequenti sono la degenerazione maculare senile, il diabete, il glaucoma, la cataratta inoperabile e i traumi.
Le seguenti immagini simulano la visione in diverse patologie:
Visione normale
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Ecco come appare la visione di una persona senza alterazioni visive e con 10/10 di acuità visiva. |
Cataratta
Visione per lontano
In presenza di cataratta, l'alterata
trasparenza del cristallino porta ad una immagine opaca e dai colori
poco carichi e contrastati.
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Visione per vicino
Nei soggetti con cataratta i caratteri
stampati appaiono offuscati e privi di contrasto.
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Degenerazione maculare
Visione per lontano
Nei casi di degenerazione maculare, uno
spot chiamato scotoma appare nel campo visivo. Tanto è più vicino al
centro della retina, tanto più sarà penalizzante nei confronti della
visione. Lo scotoma può apparire luminoso opaco o nero. In molti casi
l'immagine può anche apparire distorta.
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Visione per vicino
Con la Degenerazione Maculare il
carattere stampato può apparire distorto e alcune parole o parti di
esse potrebbero essere scomparse. Si possono verificare casi dove la
parte centrale dell'area di fissazione appare nera.
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Glaucoma
Visione per lontano
Nei casi di glaucoma trattato con tempestività, la pressione esercitata sul nervo ottico comporta ad una perdita della visione periferica. |
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Visione per vicino
Generalmente la visione da vicino rimane
molto buona
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Ipovisione da
lesione
del nervo ottico
Questo articolo, tratto da un sito che non ricordo, descrive le lesioni del nervo ottico. La mia ipovisione è causata dall'atrofia dei nervi ottici (e da altri malanni), e devo che mi riconosco bene in questo articolo
Lesioni del nervo ottico
Poiche’ attraverso il nervo ottico passano tutte le informazioni per ricreare un’immagine a livello del cervello ogni sua piccola alterazione e’ in grado di determinare gravi danni alla visione. Indipendentemente dalla causa, i sintomi piu’ comuni di malattia del nervo ottico sono la riduzione della vista intesa come capacita’ di vedere distintamente gli oggetti o di leggere; l’alterazione delle sensibilita’ ai colori; la presenza di aree di cecita’, detti scotomi, localizzati nella parte centrale del campo visivo. Nei casi in cui ci sia un’infiammazione del nervo e’ normalmente presente dolore.
" Nell’eta’ pediatrica le malattie piu’ comuni del nervo ottico sono l’infiammazione, i tumori e il papilledema. L’infiammazione del nervo ottico e’ chiamata neurite ottica e puo’ essere dovuta a tante cause come malattie infettive o immunitarie; la causa di gran lunga piu’ comune e’ comunque una malattia del sistema nervoso, chiamata sclerosi multipla, che oltre a danni della visione puo’ determinare tanti altri sintomi come riduzione di forza, di sensibilita’ e disturbi dell’equilibrio. La neurite ottica in genere determina un’improvvisa riduzione della vista associata a dolore; esaminando l’occhio si puo’ osservare un rigonfiamento del nervo ottico detto edema papillare, ma l’esame del fondo dell’occhio e’ il piu’ delle volte normale. Nella maggior parte dei casi la malattia guarisce da sola dopo alcuni mesi anche se sono possibili danni permanenti.
I tumori del nervo ottico sono malattie rare che, a differenza della neurite ottica, provocano un danno lento e progressivo del nervo; il calo della vista e’ molto graduale e non e’ presente dolore. Poiche’ il tumore interessa in genere solo un occhio e’ anche possibile non accorgersi affatto di questa malattia fino a che non si fa una visita dall’oculista magari un motivo banale come la congiuntivite. In queste forme il nervo ottico muore lentamente e la papilla ottica tende a diventare sempre piu bianca, condizione detta atrofia ottica; in alcuni casi e’ invece presente un’edema papillare uguale a quello della neurite ottica. Purtroppo il danno alla vista e’ quasi sempre definitivo ma il tumore e’ di tipo benigno, cioe’ non si estende ad altre parti del corpo.
Il papilledema e’, invece, una condizione in cui entrambi i nervi ottici appaiono rigonfi in conseguenza di una qualsiasi malattia che produce un aumento della pressione all’interno della testa, come, ad esempio, infezioni e tumori. La vista non e’ in genere compromessa ma gli occhi sono in questo caso un’importantissima spia di una malattia del cervello che deve essere individuata con la massima rapidita’.
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