Il dialetto filottranese, probabilmente per la posizione geografica del territorio, al confine con la provincia di Macerata, risente dell'influsso delle parlate di quella zona e assomiglia più ai dialetti di Cingoli, Appignano, Montefano e della stessa Macerata che a quelli di Osimo, Jesi e Santa Maria Nuova con i quali Filottrano confina a est e a nord e che pure fanno parte della provincia di Ancona.
       È una parlata, quella filottranese, caratterizzata da finali tronche e suoni un po' aspri che danno vivacità al discorso e che rispecchiano il carattere schietto della popolazione. Pur mantenendo questa caratteristica, che è comune, si può tuttavia notare una certa differenza tra il dialetto parlato nel centro storico, in genere più italianizzato, e quello della gente di campagna che ha conservato la sua genuinità antica.

       In questa seconda parte della mia piccola raccolta di parole dialettali, senza dilungarmi troppo, cercherò di illustrare alcune regole di massima che possano aiutare a meglio comprendere le forme e i modi del nostro dialetto.


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