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'E zucchette. "Uscè de u Libbrittu" (Eugenio Bertoni), era uno dei personaggi caratteristici di Filottrano. Sempre senza un soldo, ma siccome si accontentava era sempre allegro. Non sapeva andare in bicicletta però la portava con sé in qualunque posto andasse. Un giorno un tale lo incontrò sulla strada per Osimo e, vedendo che spingeva la bicicletta a mano, gli disse: -Uscè, perché non monti su?-. -Non ce sò sci'-. -E allora perché te ra pórti?-- "Pe compagnia-, rispose Uscè. Era calzolaio e una volta gli capitò di dover lavorare per due giorni di fila a casa di un "contadì gróssu". Era il tempo delle zucchine che furono regolarmente cotte per pranzo: -Magnate, magnate Uscé-, diceva la vergara, -che 'e zucchette rinfresca-. A cena ancora zucchine. -Magnate Uscé, che 'e zucchette rinfresca-. E Uscè mangiava. Il giorno dopo zucchine e... -Magnate Uscè, che ve rinfresca-. Uscé si alzò da tavola e uscì. Lo trovarono che, indossata la giacca con il bavero rialzato, correva attorno ad un pagliaio. -Uscè, che v'è successo!?-, chiese il vergaro. -A forza de magnà 'e zucchette m'è vinuto un freddo... cerco de scallàmme un po'- .
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