Realizzato e curato da Antonino Scarpaci

Una storia.


Oggi voglio raccontarvi la storia di un amore nato per caso e morto per scelta, un amore profondo e senza aspettative, consapevole di esistere ma di dover soccombere.
Nell' immaginario collettivo del popolo dei bambini innamorati di papà e mamma, la vita che li aspettava era fatta di principi, principesse e carrozze alate, regni dorati e amori travolgenti.
Successe così che un giorno qualunque, di un mese qualunque in un posto qualunque, due anime e due cuori per una sorta di scherzo del destino si incrociarono e intrecciarono le loro vite, legandole con sentimenti e dolori di un immane dolcezza.
Erano due vite caotiche, prese dalle loro inesorabili abitudini, chiuse nel loro cerchio di amici e nemici, attenti all'evolversi della vita che scivolava via liscia, senza colpi di scena, senza entusiasmi e senza aspettative che avrebbero minato l'equilibrio di un modo di esistere piatto e monotono.
L'uno parlava la lingua dell'odio e l'altro quella dell'amore.
Il primo viveva ammirando il sole, l'altro la luna.
Un giorno dopo l'altro le loro mani così lontane, cominciarono ad avvicinarsi fino a prendersi e a non staccarsi più.
Ogni giorno sulla margherita si posava un'ape diversa e ogni giorno quell'ape versava il suo miele in un alveo diverso.
Capitò così, per caso che alla fermata di uno dei tanti treni, dei bellissimi occhi piedi di vita incontrarono degli altri occhi pieni del loro vuoto usuale.
Fu un caso, o forse solo quello che gli uomini chiamano destino se quelle vite così diverse si incrociarono, e fu la storia a fare divenire quelle due persone così diverse, un'unica cosa e un'unica voce.
Così, come quando accade che due persone mai viste, mai conosciute e mai sentite prima, cominciano a sentirsi l'uno parte dell'altra, magari per un insolito modo di nascere dal web, i nostri due amici cominciarono a innamorarsi delle loro profonde diversità e dei loro insuperabili difetti.
E' difficile incontrare al mondo una parte di te che sentivi ti mancava, quella parte a cui non devi dire nulla che già non sappia prima ancora di sentirtelo dire, quella parte che quando manca ti fa star male e ti fa rimanere senza fiato.
Parola dopo parola il muro della loro diffidenza cominciò a sgretolarsi e finirono per raccontarsi in una notte la loro esistenza.
Un aereo dopo l'altro i loro visi continuavano a salutarsi, lasciarsi per poi riprendersi, solcati da pianti senza lacrime, portando con se valigie mai fatte e mai disfatte.
Un amore che nasce grande non può che vivere e morire velocemente, consumato dalla voglia di viverlo il piu' a fondo possibile.
Non importa che per l'altro si possa essere capaci di uccidere, che senza l'altro si possa pensare di voler chiudere gli occhi, ciò che conta e' mettersi in gioco e rischiare.
E il rischio loro sapevano bene cosa fosse. Lo sapevano quando si incontravano clandestinamente, nel tempo che divide la fine del giorno e l'inizio della notte, in un tempo senza tempo, e senza spazio, lontano dalla realtà e mai vicino all'irreale.
Erano reali i loro corpi uniti dalle loro menti, erano reali il bisogno e i l desiderio di essere vicini, di dividere quell'attimo del loro destino.
A volte però, la storia ci insegna, l'amore non basta a sedare l'odio e la rabbia, che nascono nascosti nel cuore di ogni uomo e sono alimentati dalle paure e dalle incertezze.
E quando l'odio viene a galla, e le parole escono incrinate e rabbiose, l'amore ne esce ferito e abbattuto, sconfitto dall'unica parola che potrebbe distruggerlo, piano piano, come un morbo che si insidia nello stomaco e per debellarlo altro non resta che tagliare pezzo per pezzo l'intestino.
E' assurdo pensare di togliere a chi si ama l'unica cosa che gli da la vita, giusto per non lasciarlo morire, ed e' assurdo sapere che un amore nato per caso debba morire per scelta, l'unica scelta che si possa prendere per non veder morire la persona che si ama, annegata dall'odio verso una vita che non si vuole vivere.
Ogni giorno viviamo e ogni giorno moriamo di un amore che odiamo, consapevoli di quanto la nostra gioia e il nostro dolore siano vicini.
Questa e' la storia di un amore comune, l'amore per la vita e quello per la morte, vicini e uniti dalla paura di esistere, e di essere in questo mondo di felici patetiche infelicità, capaci di rischiare e dire :io vivo perché amo.

Fiammadelsu
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