Il Bicchiere a "metà scarso" (semipieno o
semivuoto decidete voi!)
E' stata revocata
temporaneamente, da parte
del presidente della provincia, l'autorizzazione alla discarica di
Italcave di un particolare
tipo di rifiuto (codice 19503
sic! ), che nei risultati dei
controlli dell'ARPA (organo di controllo regionale sull'ambiente) era
risultato "stabellato"
(un eufemismo per dire
che era fuori norma)
nel parametro indicante il grado
di putrefazione di quel
particolare tipo di rifiuto.
Infatti il 10 Ottobre l'ARPA, al
contrario di ciò che era trapelato ufficiosamente il 4 Ottobre, ha fatto
sapere che tali parametri (di putrefazione)
erano di 3600 mg/l invece di 80 mg/l
consentito dalla legge. Primo
sentimento a caldo: grande soddisfazione, perché ci viene riconosciuto
che tali
cattivi odori
(a Statte diremmo quella puzza di cani morti), non ce li eravamo
sognati. Grande soddisfazione per essere riusciti, con la grande
mobilitazione, ad ottenere l'intervento dell'Arpa in un tempo
relativamente contenuto. Ma quanta amarezza per l'incomprensibile
"tiepidezza" di quanti
avevano l'obbligo di intervenire.
Perché il
presidente della provincia non ha dato la "sospensiva" una volta avuta
in mano i risultati dell'ASL? Cioè diversi mesi fa? Perché non ha dato
la sospensiva quando l'ARPA della Campania, malgrado i solleciti non
inviava i risultati delle analisi sui rifiuti in partenza da quella
regione?
Perché non ha preteso dall'imprenditore le
sue analisi di controllo sui
rifiuti conferiti?
Riusciamo a capire gli obblighi della prudenza per chi riveste cariche
istituzionali ma cercate di capire anche noi stattesi: se prudenti
bisogna essere, il massimo
della prudenza stessa bisogna averla nei riguardi della salute pubblica
e questo non è stato.
Perché la signora Di Bello, sindaco
di Taranto , comune in cui ricade la discarica, non ha preso al cuore la
questione come ha fatto spesso con altri problemi, tenuto conto che i
tamburi sono vicini come Statte, alla discarica e che anzi eventuali
inquinamenti delle falde interesserebbero in gran parte Taranto e che
quindi dopo i risultati dell'ASL avrebbe potuto e dovuto intervenire,
così come fece a suo tempo nei confronti dell'ILVA?
Perché tutti i media (studio100 compreso che sta a
1500 metri dalla discarica) non hanno dato il risalto dovuto, così come avvenne, appunto, nei confronti della stessa
ILVA in analoghe problematiche?
Perché era stata promessa da parte della prefettura, l'autorizzazione ai
comitati dei cittadini di Statte di poter nominare un perito di parte,
da affiancare all'ARPA e poi detta autorizzazione non è stata più
concessa?
Perché l'imprenditore nella cui discarica
venivano conferiti i rifiuti non ha provveduto a far effettuare
"controlli in proprio" così come previsto dalla legge, per accertare che
i rifiuti provenienti da tutta Italia fossero in regola con "quanto
dichiarato"?
In una situazione ambientale così degradata, come si è arrivati ad
autorizzare una discarica di questo tipo, per giunta prevedendo rifiuti
provenienti da tutta Italia e anche dal resto d'Europa tenendo anche
conto che, probabilmente, le distanze della discarica dall'abitato di
Statte sono minori di quelle stabilite per legge?
Siamo forse "Figli di un Dio
minore?"
Una cosa è certa, gli stattesi, dietro l'apparenza
pacifica, tanto da apparire a volte indifferenti, nascondono un
temperamento tenace e orgoglioso e tutti gli atti provenienti
dall'esterno che ledono i loro diritti e la loro salute, (già tanta
compromessa a causa dei gravi inquinamenti già esistenti), faranno
risvegliare in loro quella compattezza e quella unità che già li ha
visti protagonisti, in passato, di tante lotte.
In questa ridda di "presunte" omissioni, una cosa ci dà
tranquillità: la procura di Taranto settore ambiente, che sappiamo
essere sensibile a questi problemi e che ha aperto un'inchiesta su tale
situazione. I cittadini di Statte non staranno a guardare e agiranno nel
senso di agevolare il compito della magistratura stessa con la loro
"costituzione di parte civile" in questa inchiesta.
La lotta è appena agli inizi.
Leonardo Del Giudice.
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