Ambiente
Statte, contro i rifiuti
speciali di
altre regioni scaricati "alle nostre porte"
Da alcuni mesi centinaia
di Tir al giorno provenienti dalla Campania scaricano nella
Cava Caramia, a non più di un chilometro da Statte, migliaia di
metri cubi al giorno, di rifiuti speciali provenienti dalla Campania e da
altre parti d'Italia, provocando fortissime esalazioni
maleodoranti percepibili in tutta la nostra cittadina ma
specialmente nella zona Feliciolla.
Non erano
serviti a nulla, né assemblee (anche col presidente della giunta
Florido), né le sollecitazioni presso gli organi
Istituzionali che avrebbero potuto revocare la concessione,
né i risultati delle analisi degli organi sanitari competenti che
avevano accertato tali irregolarità mettendo in rilievo i danni
che potevano provocare alla salute dei cittadini. I
cittadini, da Martedì
13 Settembre avevano
cominciato a "presenziare" la cava in
questione, impedendo ai Tir di scaricare questi carichi
maleodoranti e ottenendo un risultato non trascurabile, quello di
accelerare le analisi sui contenuti della discarica stessa, che sono
iniziati Lunedì
19 Settembre,
(contestualmente, purtroppo, alla ripresa
degli scarichi, ritenuti indispensabili per la buona riuscita dei
controlli).
La protesta era stata sempre
civilissima ma, quindi inspiegabilmente, i cittadini che presenziavano
(ormai simbolicamente) una delle entrate della discarica, sono stati fatti
sgombrare la mattina di giovedì 28 Settembre da ingenti
forze di polizia, ovviamente tale "atto di forza" era completamente
inutile e inspiegabile, dal momento che in quel momento non vi erano
più di mezza dozzina di cittadini, pacifici e completamente inermi.
Ovviamente, non si è tenuto conto che così facendo l'orgoglio stattese si
sarebbe risvegliato e la mattina della Domenica successiva
(2° Ottobre 2005)
c'è stata una grande manifestazione che partendo dalla stazione e
attraverso le vie della cittadina è giunta alla piazza S. Antonio
dove i portavoce del comitato cittadini hanno ribadito la volontà di
continuare la lotta fino alla chiusura completa della discarica.
Intanto, si nutrivano poche speranze sui risultati delle analisi, dal
momento che le stesse venivano effettuate principalmente sui tir arrivati
ogni giorni così, senza sorpresa sono arrivati i risultati delle analisi
stesse che ovviamente sono risultati regolari quindi,
la grande puzza pare non comporti problemi alla salute e
probabilmente gli abitanti del rione Feliciolla se la sono sognata.
Altra riunione la sera del
5 Ottobre 2005
per rimboccarsi le maniche e
vedere come i cittadini potessero affermare il diritto a respirare un'aria
un poco più decente che la discarica Caramia aveva contribuito
notevolmente a peggiorare.
Si è quindi deciso:
1) Mantenere la mobilitazione
permanente
attrezzando un gazebo nella
piazetta S.Antonio con presenza continua dei volontari per coinvolgere
maggiormente l'opinione pubblica..
2) Raccogliere firme per una
grande petizione da indirizzare
a tutti gli organi istituzionali compreso provincia, regione, ministro
dell'ambiente.
3) Costituirsi parte civile
nell'azione tendente alla chiusura della cava
ed eventualmente al risarcimento dei danni. Questa costituzione verrà
curata da un grande avvocato che ha avuto la procura scritta di diversi
cittadini.
4) Sperare in un ripensamento
operoso delle forze politiche di Statte,
che sono state in gran parte tiepidi e in qualche caso addirittura
assenti. Essendo chiaro che queste "battaglie di civiltà si possono
vincere soltanto
lottando uniti.
Al di là dell'esito delle analisi, vi sono dei preoccupanti dati
oggettivi:
1) Vi sono centinaia di
testimonianze di tutti i cittadini della contrada Feliciolla che l'aria è
assolutamente irrespirabile.
2) La distanza della discarica dalle case, non corrisponde a quella
stabilita per legge.
3) Vengono conferiti rifiuti speciali da tutte le parti d'Italia e
specialmente dalla Campania in una discarica che non doveva aprirsi
viste le condizioni di assoluto degrado ambientale dell'intera
area interessata e vista la presenza di un'altra discarica dello stesso
tipo a pochissima distanza dalla suddetta.
4) I livelli di inquinamento delle falde nella zona è, in certi casi,
superiore anche a centinaia di volte a quelle consentite per legge, e
questa discarica rischia solo di aggravare tale situazione. (Tale problema
pur riguardando anche, e principalmente, il comune di Taranto, sembra non
aver suscitato quell'interesse che il comune stesso ha mostrato per i
problemi riguardante l'ILVA né sembra, purtroppo, abbia suscitato
quell'interesse nei cittadini tarantini e nelle associazioni
ambientalistiche che hanno lasciato praticamente soli i cittadini di
Statte).
Per questi motivi e per altri
ancora, occorre continuare una battaglia a tutela della salute dei
cittadini di questo rione, ma anche di tutta Statte e Taranto. Siamo
piccoli e lottiamo contro
poteri forti, ma le ragioni sono
tutte dalla nostra parte e non ci fermeremo se non quando tale discarica
sarà chiusa.
Leonardo Del Giudice
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