Sono stato
a lungo indeciso se avventurarmi a scrivere questo capitolo o no; si
tratta infatti di una materia che facilmente sconfina in concetti
complessi come resistenza, flusso laminare, turbolenze, numero di
Reynolds, profili NACA, ed altre entità di quella misteriosa e
affascinante materia che è la fluidodinamica.
Ho deciso
quindi di limitarmi a trattare quello che mi compete, cioè concetti
elementari e come riportarli su PC per stendere un progetto CAD. Alcuni
concetti saranno al limite esaminati in seguito.
COMINCIAMO A
LAVORARE COL PC
Abbiamo deciso quale sarà la dimensione di massima e la
tipologia del nostro progetto, per ora a livello di scafo; per fare un
esempio:
ora possiamo cominciare a smanettare con programmi di
progettazione nautica freeware quali prolines 98 e fare alcune
considerazioni sulla filosofia del progetto:
-
dislocamento: quali pesi vogliamo avere a bordo? come
vogliamo allestire gli interni, ci interessa una barca confortevole
nelle sue ridotte dimensioni, o ci vanno bene interni molto spartani ma
leggeri ed economici da allestire.
-
prestazioni: siamo orientati sul privilegiare le
prestazioni o il confort; il vento teso o quelli leggeri etc.
guardiamo le barche della stessa classe già esistenti e
facciamo delle ipotesi in base a queste.

Il sunfast 26 della Jeanneau

il First 21 della beneteau

Il first 27 della beneteau
vediamo ora quali parametri possiamo monitorare:
-
dislocamento: vedi sopra
-
superficie bagnata: è già una prima indicazione della
resistenza;
-
Resistenza all'avanzamento: espressa in HP, quello che ci
servirà in potenza per vincere la resistenza all'avanzamento della
barca; potenza da spendere come piano velico o con un piccolo fuoribordo
nelle bonacce, per esempio.
-
velocità max teorica: ci interessa poco perché legata solo
alla lunghezza la galleggiamento, possiamo ottimizzarla con un dritto di
prua verticale o quasi, come di solito si vede su piccoli
cabinati.
-
coefficienti e "ratios" vari: esistono una miriade di
coefficienti numerici che descrivono le geometrie di scafo, i rapporti
tra scafo e sup. velica; scegliamone un cero numero per noi più
"espressivi" e cerchiamo un confronto tra i coefficienti ricavati per il
nostro scafo e quelli delle nostre "barche di riferimento".
Personalmente trovo che in mancanza di criteri progettuali
scientifici due cose possano salvarci:
-
ESTETICA: non è sempre detto che "una barca bella
navighi bene" come recita un vecchio adagio, però le sensazioni
estetiche sono importanti, fidiamoci, anche perché tanto una barca che
non ci entusiasmi esteticamente non la costruiremo mai ;-)
-
CONFRONTO: continuiamo a confrontare il nostro
progetto con ciò che già esiste, in ogni fase della progettazione,
costantemente; prendiamoci due tre scafi particolarmente riusciti in
quella classe e usiamo come marker, confrontando tutti i parametri che
conosciamo e cercando di fare delle ipotesi sul comportamento del nostro
scafo in base alle similitudini o differenze rispetto a quelle
barche.