Scrive
l'autore nella presentazione del libro "Palomar":
Rileggendo il tutto, m'accorgo che la storia di
Palomar si può riassumere in due frasi: "Un uomo si mette in marcia per
raggiungere, passo a passo, la saggezza. Non è ancora arrivato".
Da una conferenza tenuta da Calvino a Buenos
Aires nel 1984, dice sul suo libro "Se una notte d'inverno un
viaggiatore":
E' un romanzo sul piacere di leggere romanzi:
protagonista è il lettore. Che per dieci volte comincia un libro che per
vicissitudini estranee alla sua volontà non riesce a finire. Ho dovuto dunque
scrivere l'inizio di dieci romanzi d'autori immaginari. Tutti in qualche modo
diversi da me e diversi tra loro.
Tratto dal libro:
"Alle volte penso alla materia del libro
da scrivere come qualcosa che già c'è: pensieri già pensati, dialoghi già
pronunciati, storie già accadute, luoghi e ambienti visti; il libro non
dovrebb'essere altro che l'equivalente del mondo non scritto tradotto in
scrittura. Altre volte invece mi pare di comprendere che tra il libro da
scrivere e le cose che già esistono ci può essere solo una specie di
complementarità: il libro dovrebbe essere ciò che non c'è nè potrà esserci
se non quando sarà scritto, ma di cui ciò che c'è sente oscuramente il vuoto
nella propria incompletezza".
Dal libro "Il barone rampante":
"Non ci può essere amore se non si è se
stessi con tutte le proprie forze" |