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Faber e Schimanski sono parenti. Non certo da un punto di vista anagrafico ma da un punto di vista autorale e registico, quello sì. Se Schimanski è un prodotto quasi cinematografico, Faber è protagonista di vicende più contenute, che spesso sembrano essere nate dalla lettura di pagine di quotidiani. Il primo è dichiaratamente il commissario capo di Duisburg, il secondo è "uno della truppa" in una città senza nome. Eppure i punti di contatto sono molti. A scrivere tanto una serie quanto l'altra si sono avvicendati Peter Adam, Bernd Schwamm, Dominik Graf, tre dei più importanti autori che hanno impresso alle storie dello sbirro della Ruhr e del poliziotto dai modi sbrigativi un'impronta molto simile. È curioso notare come in Faber le citazioni di Schimanski ricorrano con frequenza. Nell'episodio "Il bottino prende il volo", ad esempio, ad un certo punto i due bambini che si sono impossessati dei soldi sono in casa da soli e guardano la tv. E in onda c'è proprio Schimanski. Ancora, all'inizio della puntata "Due pesci piccoli" Max spiega a Faber che nella notte due rapinatori hanno fatto un colpo a Düsseldorf e che uno dei due è stato identificato come un malvivente di Duisburg. Ma anche le colonne sonore si rifanno spesso a quelle usate nei film di Götz George. Così in Faber si sente spesso il successo di Joe Cocker "Now that you are gone", tema principale della puntata di Schimanski "Zabou" ma anche "Midnight Lady" - canzone che Dieter Bohlen compose per Chris Norman come elemento portante della colonna sonora dell'episodio "Der Tausch" - ricompare nella puntata di Faber "Romeo". Il videoclip ufficiale di questa canzone fu montato proprio con scene di quella puntata di Schimanski. Il sodalizio artistico tra Dominik Graf e il musicista Andreas Köbner, inoltre, ha dato meravigliosi risultati. Le stesse musiche che il regista aveva utilizzato nel thriller con Götz George "Die Katze" fanno da sfondo anche ad alcune avventure di Faber. |
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Schimanski in Faber (Screenshot). |
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Ancora citazioni nella quarta puntata di Faber scritta e diretta da Stephan Meyer. Questa volta, forse, si tratta più di un omaggio al protagonista. In un'altra scena in cui i bambini protagonisti sono in casa ecco che sul televisore scorrono le scene di «Das Boot», il colossal diretto da Wolfgang Petersen che aveva reso celebre Klaus Wennemann (là con una folta barba) nel ruolo di ingegnere capo del sottomarino U-Boot 96 in missione nell'Atlantico centrale durante la Seconda Guerra Mondiale.
Das Boot in Faber (Screenshot).
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