A
dieci anni di età il gatto comincia a manifestare i
primi segni di senescenza.
Diventa più fragile, più pigro e sedentario,
anche se i segni dell'invecchiamento sono in lui generalmente
assai discreti.
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E'
sempre difficile attribuire l'età
ad un gatto, salvo, naturalmente, verso la fine della sua
vita. Gli stessi veterinari talvolta sono tratti in inganno;
come avviene per gli esseri umani, alcuni felini in eccellente
stato di salute nascondono bene la loro età. In più,
contrariamente ai cani, i gatti conservano, nonostante gli
anni, un pelo brillante, il passo agile e l'orecchio fino.
Il loro istinto al gioco, alla caccia o all'appostamento diminuisce
di poco. Soggetti di 14 o 15 anni possono dimostrarne dai
5 ai 7 di meno.
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UN
CERTO RILASSAMENTO
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Tuttavia,
all'avvicinarsi dei dieci anni di età, cominciano a notarsi
alcuni segni di invecchiamento: la pelliccia è meno folta,
alcuni peli bianchi compaiono sul muso, gli occhi sono meno
brillanti (in genere si tratta di un inizio di cataratta).
Il gatto comincia a prendere alcune abitudini: per esempio,
se ne sta sempre più a lungo seduto ed immobile, estremamente
calmo, in genere appollaiato su un mobile che gli serve da osservatorio,
a sorvegliare la vita della casa… e a dormire.
Questi periodi di riposo occupano il felino della terza età
per lunghe ore della giornata, anche se dorme tutta la notte.
La minore attività fisica che ne risulta gli fa generalmente
guadagnare qualche chilo. Del tutto naturale, questo fenomeno
non deve preoccupare, a condizione che non sia esagerato.
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L'APPETITO
DIMINUISCE
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Il
gatto che rallenta i suoi ritmi diventa meno vorace. Verso i
dieci anni il proprietario potrà notare un calo dei bisogni
alimentari del suo compagno: dovrà allora tener conto
di questa nuova condizione e proporgli una dieta adeguata.
Eviterà assolutamente di viziarlo, anche se l'animale
è goloso e protesta, perché, sebbene gli sia permesso
di "arrotondarsi" un po', bisogna evitare che ingrassi. Un peso
eccessivo rappresenterebbe, infatti, una fatica supplementare
per i suoi muscoli, per la sua ossatura e per il suo cuore che,
con l'età, diventano inevitabilmente più fragili.
L'ideale è preparargli piccole porzioni appetitose composte
di carne rossa o bianca di buona qualità, pesce, verdura
fresca, riso, un po' di lievito di birra, qualche cucchiaino
di olio d'oliva, calcio vitaminizzato ed acqua minerale. Le
quantità verranno progressivamente ridotte, fino ad arrivare
ad un quarto delle porzioni che divorava da giovane, e saranno
suddivise in tre pasti giornalieri. Forse ancora più
di quando era giovane, il gatto anziano ha bisogno delle vitamine
contenute in certi alimenti. Potrà in tal modo conservare
la sua agilità e mantenere più a lungo l'attrazione
per il gioco che caratterizza la sua specie. Certo non avrà
più la voglia irrefrenabile di correre dietro ad un gomitolo,
al tappo di una bottiglia o, in alcuni casi, ad un topo. In
certi momenti apparirà addirittura indifferente e apatico
perché il suo corpo stanco non risponde più alle
sollecitazioni dell'ambiente.
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UNA
VITA SESSUALE RALLENTATA
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Per
quanto riguarda la sessualità, le manifestazioni dell'invecchiamento
sono più evidenti. Il felino che si avvicina ai dieci
anni sembra disinteressarsi a poco a poco all'altro sesso.
Il maschio, che spariva a volte per giorni interi alla ricerca
di qualche femmina da sedurre, comincia a preferire il comfort
della casa e la dolcezza della vita sedentaria. Non pratica
più, ad esempio, i preamboli dell'atto sessuale, quelle
sedute interminabili che suscitavano tra l'altro l'ammirazione
dei suoi padroni, ore passate ad attendere il consenso di una
gatta, ad avvicinarsi a lei centimetro per centimetro, sempre
attento a non farsi "sorpassare" da un rivale.
Il gatto non partecipa più alle riunioni notturne dei
felini durante le quali i maschi corteggiano le femmine lanciando
miagolii impressionanti, così simili al pianto dei neonati.
La femmina, dal canto suo, continua ad avere i suoi calori fino
a tarda età e, apparentemente, la sua attività
sessuale si mantiene intatta. I suoi parti possono però
presentarsi più difficoltosi ed il numero dei nati diminuisce
per ogni cucciolata. I cuccioli, inoltre, possono essere più
piccoli alla nascita e la frequenza dei nati morti o dei morti
dopo il parto di solito aumenta. Dopo i dodici anni, poi, anche
se si accoppia, difficilmente rimane gravida.
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MOLTO
AFFETTO
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Se
con gli anni si mostra più tranquillo, se si strofina
meno spesso contro le gambe del suo padrone e se reclama meno
carezze, tuttavia il gatto che invecchia continua ad avere bisogno
di affetto, anzi, ne ha più bisogno che nei primi anni
di vita. Le carezze, i giochi, le paroline affettuose lo riempiranno
di gioia.
Quando il gatto è in età avanzata, i suoi padroni
sono spesso tentati di adottarne uno più giovane che,
forse, li aiuterà a sopportare la scomparsa del loro
vecchio amico. Questa nuova presenza può talvolta stimolare
il gatto anziano, ma questi può anche reagire molto male
e vivere tale esperienza con difficoltà, soprattutto
se è sempre stato il solo animale della casa. In quest'ultimo
caso è meglio aspettare la sua scomparsa prima di raccogliere
un nuovo animale. Al contrario, se il gatto ha sempre vissuto
in compagnia, la presenza di un altro animale non gli sarà
sgradita.
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UNA
LONGEVITA' TALVOLTA NOTEVOLE
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Il
gatto, verso i dieci anni, entra nella sua terza età,
ma per questo motivo non deve essere considerato prossimo alla
morte. Nei felini, infatti, questo periodo può protrarsi
per anni. Non è quindi raro vedere un animale raggiungere
i diciotto o i venti anni; questa longevità è
a volte stupefacente: il record è a tutt'oggi di trentasette
anni.
Di sicuro i gatti vivono più a lungo dei cani, la maggior
parte dei quali non supera i sedici anni. L'animale che è
stato nutrito in modo equilibrato, che ha condotto una vita
calma e regolare, vive solitamente più a lungo. In genere,
i gatti castrati sono più longevi.
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SOFFRE
IN SILENZIO
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I
gatti hanno un loro orgoglio, si dice, e questo ci fa credere
che non vogliano renderci manifesto un loro malessere. Ecco
perché non è facile per chi possiede un gatto
scoprire cosa fa soffrire il suo compagno, localizzare le parti
del suo corpo che la vecchiaia intacca. E poiché nessun
lamento arriva ad attirare la sua attenzione, il padrone dovrà
essere vigile, soprattutto per quanto riguarda eventuali modifiche
del comportamento che sono in generale rivelatrici: un'improvvisa
acredine nel carattere, gesti bruschi, assenza totale di interesse
al gioco, isolamento sistematico. Ma, proprio per il suo silenzio,
anche la più grande attenzione non sempre permetterà
di individuare una disfunzione o una malattia, per cui è
necessaria, quando il gatto raggiunge i dieci anni di età,
una visita semestrale dal veterinario. Alcuni veterinari consigliano
perfino di procedere ogni anno a vari esami, tra cui il controllo
di alcuni parametri ematici (azotemia, glicemia, emocromo),
un esame dell'urina ed eventualmente una radiografia.
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UN
GESTO PIENO DI UMANITA'
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C'è
da augurarsi che il nostro piccolo compagno, giunto al termine
della sua "corsa", vada incontro alla morte addormentandosi
senza soffrire.
In questo caso il gatto perde all'improvviso tutti i riflessi,
le sue pupille si dilatano totalmente, il suo corpo si raffredda
e si irrigidisce.
Ma può accadere, purtroppo, che l'animale venga colpito
da una malattia incurabile e non mostri più alcun piacere
a mangiare, vagabondare, vivere. Se non si può più
alimentare, se non riesce più ad espletare le sue funzioni,
se sopporta male i dolori, se non fa più le fusa, il
suo proprietario dovrà decidersi a consultare un veterinario,
che prenderà eventualmente la decisione di praticargli
l'eutanasia. Questa è una scelta dolorosa per il padrone,
ma è un gesto d'amore nei confronti del gatto che porrà
fine alle sue sofferenze.
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Questa
pagina è stata liberamente tratta da "Grande Enciclopedia
del Gatto" - De Agostini - volume 3
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