Benché
siano carnivori, i gatti a volte mangiano alcune piante che trovano
in prati e giardini.
Per quale ragione? Innanzitutto, per motivi di salute. Per esempio,
quando hanno problemi di digestione o hanno ingerito grumi di
pelo, vanno alla ricerca dell'erba mazzolina, che provoca il vomito.
Esistono però, foglie che i mici cercano esclusivamente
perché, annusandole o mordicchiandole, provano sensazioni
piacevoli. Sono la nepeta (detta anche erba gatta o gattaia),
la valeriana e il maro. Che effetti danno? Perché sono
irresistibili per i mici?
Lo spiega Giorgio Samorini, esperto in etnobotanica.
|
|
Gli
odori.
La
nepeta (Nepeta cataria) diventa alta anche un metro e mezzo e ha
foglie a forma di cuore che hanno un profumo simile a quello della
menta. E' proprio questo aroma ad attirare i gatti.
E quando si attenua, nel periodo della fioritura estiva, la pianta
perde di interesse per i mici.
Altra golosità sono le piccole foglioline della valeriana
(Valeriana officinalis), dall'odore intenso, e del maro (Teucrum
marum). Quest'ultima è una specie selvatica molto profumata,
che appartiene alla stessa famiglia della lavanda e del rosmarino.
|
Gli
effetti.
Queste
piante contengono sostanze chimiche che agiscono sul sistema nervoso
dell'animale.
"Per esempio, nell'erba gattaia c'è il nepetalattone, che
è euforizzante. Gli effetti sono immediati e durano circa
15 minuti" dice Samorini. "Alcuni soggetti, dopo averla mangiata,
anche se anziani, assumono i comportamenti tipici di un gattino:
corrono, saltano e giocano. A volte sembra che cerchino di afferrare
farfalle inesistenti o lottare con gatti che non ci sono.
Ma questa pianta è anche un afrodisiaco, una specie di
"viagra" per i mici, sia maschi sia femmine".
Dopo aver annusato la valeriana, invece, gli animali iniziano
a rotolarsi per terra, a fare balzi come se provassero gioia o
un forte piacere. Atteggiamenti simili sono provocati dal maro.
Ma oltre a queste piante, anche qualche frutto ha poteri inebrianti
sui mici, per esempio il melone e le olive.
|
Gli
usi.
Proprio
perché alcune foglie, soprattutto quelle della nepeta,
hanno un odore irresistibile per il gatto, potete usarle in determinate
occasioni. Per esempio, per convincerlo ad affilarsi le unghie
sull'apposito tronchetto. Infatti, se vi strofinate sopra l'erba
gattaia, il micio lascerà in pace tappeti e tende, per
servirsi esclusivamente del suo attrezzo. Le erbe ed i frutti
preferiti dal gatto possono andare bene anche come esca per far
si che l'animale entri nella gabbietta da viaggio. Oppure, sparsi
sui cibi, per invitare un animale inappetente a mangiare la pappa.
L'erba gatta, come la valeriana o il maro, possono essere acquistate,
essiccate, in erboristeria o nei negozi per animali. Ma anche
coltivate in un vasetto, Se fresche e ricche di profumo, hanno
più effetto.
|
Le
dosi.
Le
erbe euforizzanti fanno male ai mici? Prima di tutto, bisogna
ricordare che, per istinto, gli animali rifiutano ciò che
può essere nocivo. Ed è stato accertato che queste
piante non hanno nessun riflesso sulla loro salute. Inoltre, il
gatto sa dosare la quantità che ne può mangiare
senza avere problemi. E non esagera mai. Queste erbe, poi, non
danno dipendenza: se non sente il loro odore, il micio non le
desidera e non le cerca. Però possono provocare una specie
di assuefazione. Infatti, se gli vengono date troppo spesso, le
reazioni dell'animale diminuiscono via via nel tempo.
Sara
Uslenghi
|
|
Tutti
in coda
Volete saperne di più sulle erbe amate dai gatti? Potete
leggere "Animali che si drogano" Telesterion
18.000 lire), scritto da Giorgio Samorini, esperto in etnobotanica.
Scoprirete tante curiosità. Per esempio, come si comporta
il micio quando trova in giardino una pianta di nepeta: prima
l'annusa, poi mordicchia le foglie, infine strofina il corpo su
quest'erba. Ed è fondamentale per l'animale restare solo.
Se ci sono altri gatti in zona, vicino alla pianta si formano
delle code molto ordinate: ognuno aspetta il suo turno per mangiare
la nepeta.
|
|