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Mi chiamo Mario Sciacca e sono un insegnante laureato in Matematica
e specializzato sul sostegno in seguito ad un corso polivalente
istituito secondo dettami ministeriali e creato in un periodo
transitorio in cui nessuno aveva bene idea attuare un percorso
di questo tipo.
Nel vostro articolo avete criticato molto la mia categoria,
vi ringrazio per aver elencato tutte le opportunità
per abilitarsi e le vorrei ripercorrere:
1. corsi abilitanti l'ultimo si è bandito nel 2000,
invece gli ultimi corsi di sostegno finiti nel dicembre 2001,
marzo 2002, quini persone come me non li hanno potuto struttare;
2. i corsi istituiti con il DM del 26 novembre 2002 noi tutti
li abbiamo cercati desiderati ma mai trovati, tutti siamo
stati disposti a partire andare ovunque ma nessuna università
li ha istituti forse Bari ma in che modo?
3. La possibilità di specializzarsi con il ssis ma
rispondetemi dopo un corso di 1150 di durata biennale per
il quale erano richieste le firme di entrata e uscita trenta
esami sostenuti, non possiamo essere stanchi e non ricominciare
tutto da capo.
Per ultimo vi vorrei ricordare che i nostri corsi erano a
numero chiuso e dovevano rispondere a specifiche richieste
del provveditorato e voi state specializzando in maniera sconsiderata
decine e decine di persone, in maniera indiscriminata ed incontrollata.
E' vero forse è stato un buon canale in passato per
entrare di ruolo presto, ma lo avete e lo state tanto criticando
che istituendo tutti questi corsi di 400 e di 800 ore non
state facendo altro che copiare ciò che facevano gli
enti privati, però almeno loro avevano la giustificazione
di dover operare in un periodo di transizione e voi che giustificazione
avete?
Vi prego se è possibile di pubblicare questa lettera
per far comprendere hai vostri lettori il motivo per cui siamo
come categoria tanto adirati.
un ultima domanda ma secondo voi è più competente
chi è stato formato e ha praticato l'attività
di insegnanta di sostegno o chi fortunatamente è riuscito
ad entrare nel vostro meccanismo ed oggi si prende i nostri
posti di lavoro? Vi ricordo che nonlavoriamo con plastica
ma con persone sensibili anzi ancor di più della norma,
credo che sappiate bene che un approccio sbagliato può
causare danni irreparabili nei soggetti diversamente abili.
Collegi vi esorto a stare attenti.
Trapani 3 luglio 2003 Mario Sciacca
la
risposta dell'autrice dell'articolo in questione,
Laura Criscione.
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