I PRIMI KATA
Nel 1930 il Maestro Gichin Funakoshi cambia i nomi dei Kata che ammontano, sotto il suo insegnamento, ai 15 kata classici di Okinawa, ma scelse per ogni Kata un’immagine rappresentativa, con ideogrammi che corrispondessero al sistema di pronuncia del nome giapponese ed è per questo che la maggior parte dei kata dello stile Shotokan hanno nomi diversi da quelli utilizzati nelle altre scuole dove si praticano kata della stessa origine.
In questo modo
"Pinan" è diventato "Heian" 1,2,3,4,5, che significa " Pace o Tranquillità";
"Naifanchi" è diventato "Tekki" 1,2,3, che significa " Cavaliere d’Acciaio" ed esprime la posizione del corpo( Kibadachi), che assume saldamente una postura che ricorda un cavaliere, l’acciaio si riferisce alla forza che ci vuole per eseguire questi Kata;
"Kusanku" è diventato "Kanku Dai" che significa "Guardare il Cielo" che quindi conduce chi lo esegue ad uno stato d’animo molto aperto;
"Seshan" è diventato "Hangetsu" che significa "Mezza luna" e corrisponde al modo di muovere i piedi a semicerchio;
"Chinto" è diventato "Gankaku" che significa per la sua particolare postura "Gru posata sulla roccia";
"Wanshu" è diventato "Empi" che significa "Volo di rondine", per le sue posizioni veloci alte e basse.
Gli ideogrammi degli altri kata non è stata modificata, e indicheremo il significato degli ideogrammi scelti dal Maestro Gichin Funakoshi.
Per quanto riguarda:
"Passai o Bassai" significa "Attraversare o distruggere la fortezza";
"Jion" riprende il nome del tempi Buddista di Jion
"Jitte" significa "Dieci Mani o Dieci Avversari", è quindi il kata nel quale ci si allena a delle tecniche contro dieci avversari.
Questi sono i 15 kata insegnati da Funakoshi ai quali vennero aggiunti successivamente altri 11 kata:
Kanku Sho
Bassai Sho
Sochin
Nijushiho
Gojushiho Dai
Gojushiho Sho
Meykyo
Unsu
Chinte
Jiin
Wankan
Funakoshi ideò anche alcuni kata con lo scopo di facilitare l'apprendimento delle tecniche ai principianti che sono:
Taikyoku Shodan
Taikyoku Nidan
Taikyoku Sandan
Ten No Kata
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Web Master: Pier Alberto