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Mostra personale del pittore Renato Elia a Nova Gorica (dal Il Piccolo di Gorizia 30/04/2009)

Si è inaugurata a Nova Gorica la personale di Renato Elia (in arte Helias das Licht) ospitata presso la Glamm and Gloss in via Gradnikove brigade 11. Particolare attenzione da parte della critica d’arte Eva Leskovic Vižin che ha sottolineato come le opere di Elia siano un invito alla speranza, dove i colori vivaci e gioiosi espreimono il grande calore umano proprio dell'artista. Un mondo di "Universi" che si ricorda di tutto e che ci guida attraverso le nostre vite con l'aiuto dei nostri pensieri. Renato Elia, friulano, è goriziano d’adozione. Vive da tempo nel capoluogo isontino dove si distingue oltre che per l’arte anche per il suo impegno culturale, politico e civile. La mostra è visitabile fino al 30 di maggio per informazioni il numero telefonico è 0038641713279.


dal Messaggero Veneto

MERCOLEDÌ, 19 DICEMBRE 2007 - Pagina 10 - Gorizia

SAN FLORIANO

Elia espone le sue opere senza confini

SAN FLORIANO. È da domenica scorsa che nei locali della trattoria Korsic di San Floriano del Collio si tiene una mostra personale di Renato Elia, pittore, scultore, poeta e politologo goriziano, da tempo innamorato delle rotondità e dei sapori del Collio.
Il titolo della mostra è “Senza Confini”, e propone una serie di opere tra loro diverse, ma legate in un tutt’uno dalla tipica e particolare ispirazione artistica dell’eclettico Elia.
A introduzione della mostra, inaugurata alla presenza del primo cittadino Adriano Corsi, c’è il commento di Mihael Corsi, che l’artista goriziano ha voluto riprendere per tracciare i contorni della sua esposizione.
«Senza confini – cita il testo – è un titolo che interpreta il momento storico che stiamo vivendo. Un nuovo modo di intendere la geografia: il territorio come piattaforma per una democrazia sempre più disponibile alla cultura e all’accettazione delle diversità. Un salto di qualità – prosegue il commento – che l’artista condivide, offrendo al visitatore una serie di opere dissimili tra loro, dagli “Universi”, ai “Muri”, agli “Scogli di Grado al tramonto con vento di scirocco", proprio per sottolineare come anche nell’arte esistano mondi diversi capaci di convivere nel pensiero “unico” dell’artista». La mostra sarà visitabile negli orari di apertura della trattoria fino al prossimo 13 gennaio 2008. (da.ce.)


''Brez meja'' je naslov razstave goriškega umetnika Renata Elie. Po mnenju Mihaela Corsija ponazarja ta naslov sedanji zgodovinski trenutek.

To je nov način dojemanja zemljepisa: področje kot središče demokracije, ki je vedno bolj prisotna v kulturi in v sprejemanju različnosti. Slikar ponuja obiskovalcem višji nivo različnih umetniških del, ki so kot simbol več svetov združenih v ''edinstveno'' misel umetnika.

Razstava je postavljena v prostorih gostilne Koršič v Števerjanu.
"Change"

novembre dicembre 2005 - opere esposte presso l'Agenzia della Banca Fideuram a Gorizia (click here)

Quando il limite si pone innanzi a noi, la trasgressione sembra essere la miglior soluzione.

Il "Limite" ha però un significato più profondo e per questo c'è bisogno di riflessione, osservazione e disponibilità al cambiamento.

Un pezzo di muro, che le intemperie e il tempo hanno modificato, è fitto di scalfitture; solchi con cui la natura trasmette frammenti del suo sapere.

Segni grafici, in lenta e continua trasformazione, contrapposizione di vita e di morte?

Cicatrici del vissuto, genesi di rinascite, di nuove dimensioni e di inattese maturità?

Il "Limite Ultimo" è stato assimilato.

Diamo merito a quel muro della scuola - I. T. I. Galileo di Gorizia - che ha, insieme all'artista Renato Elia, voluto invitarci alla ricerca della conoscenza, del sapere "vitale", unico strumento per essere "immortali" nel nostro divenire.

Gorizia 2005 - re


Commento Critico alle opere di Renato Elia Mostra presso la sede del Circolo Culturale Sloveno di Barcola, settembre-ottobre 2003 

di Giancarlo Bonomo

Direttore Salone d’Arte Contemporanea di Trieste e Presidente Movimento Arte Intuitiva

06/10/2003

«La pittura di Renato Elia rappresenta la cosmorama della sua interiorità più complessa divisa tra nevrosi e profonda riflessione sopra le verità ultime dell’esistenza.

Nella serie “I miei Universi” il pittore delinea in uno spazio dilatato quello che pare la visione di un campo siderale con molteplici punti di fuga od osservazione; nell’intreccio di macchie, scie e cure è viva la sensazione di un centro situato ovunque noi guardiamo.

Come dire, filosoficamente, che – nell’Universo – l’energia cosmica perenne trovasi in ogni luogo dove c’è movimentazione atomica, presenza materica ed antimaterica.

L’effetto è realizzato secondo la tecnica di scuola Americana del “Dripping” (da to drip = sgocciolare) con altre procedure inventate dall’artista nell’osservazione delle superfici acquose (pozze d’acqua, rigagnoli, ecc.) a contatto con corpi estranei.

La sommatoria di questo apparente disordine totale determina, come risultante, il senso di un ordine, un equilibrio compositivo.

E qui che risiede l’autentica magia dell’opera di Elia che, nella sua vocazione eclettica, non disdegna esperienze pseudo - figurative di analisi delle problematiche della vita contemporanea»

vedi anche a pagina:


Dall’Ucraina è giunto un grazie
per la solidarietà a 200 ragazzi


22 giugno 2001 Il Piccolo

Nel 1996 a Villesse Villesse 1996 fu l'inizio di un piccolo progetto artistico. «I due mondi» era il titolo di un lavoro che l'artista Renato Elia presentava al pubblico. E da quel momento che tra i bambini, i genitori e l'artista maturò l'idea di continuare a incontrarsi per promuovere qualcosa per il futuro dei bambini.
Nel maggio del 2000 un incontro via Internet con la maestra ucraina Inessa Sergienko, precisamente di Simferopol in Crimea, permise di elaborare un lavoro intitolato Italia Ucraina 2000. Alcune opere dell'artista con i molti acquerelli dei bambini di Villesse presero il volo con destinazione Simferopol. Un piccolo dono per i bambini di quella cittadina.
Nei giorni scorsi, il pittore ha ricevuto una lettera di risposta da parte del ministero della sanità dell'Ucraina nella quale si esprime gratitudine per i quadri donati, e si segnala come circa 200 bambini, orfani e disabili, della Children's Home «Yolochka», siano rimasti contenti di sapere che nel mondo qualcuno stia pensando a loro.
Ora non resta che continuare questa bella e semplice avventura che dimostra ancora una volta come l'arte e i bambini sappiano andare oltre, guardare e costruire progetti utili a tutti noi. Anche internet, in questo caso, ha fatto la sua parte e per i curiosi nel sito dell'artista (http://www.helias.it) è possibile trovare i documenti di questa esperienza.
A sostenere l'iniziativa di Renato Elia sono stati anche il Comune di Villesse, la Polfer di Gorizia, la Cassamarca di Gorizia e tanti amici dell'artista, che hanno collaborato alla riuscita del progetto e ricordiamo, anche, che a Simferopol la Children's Home Yolochka rientra nel piano del Centro nazionale di oncologia della Crimea e in quello di ricostruzione e sviluppo dell'area di Chernobyl.

I colori di Elia abbattono le frontiere
Al pittore la gratitudine della Crimea per i quadri donati alla scuola elementare di Simferopol

da Il Messaggero Veneto del 10/06/2001 (L. de F.)

I colori di Renato Elia hanno abbattuto i confini e gettato un ponte fra l’Italia e l’Ucraina. Nei giorni scorsi, il pittore ha infatti ricevuto una lettera di risposta (naturalmente scritta in caratteri cirillici) da parte del ministero della sanità della Crimea, nella quale si esprime gratitudine per i quadri donati, l’anno scorso, a una scuola elementare di Simferopol e si conferma la volontà di proseguire nella collaborazione artistica e culturale avviata con l’Isontino.
Parte, infatti, da Villesse l’iniziativa di instaurare un solido rapporto di amicizia tra gli alunni della locale scuola elementare e i coetanei ucraini. All’altro capo dell’arcobaleno c’è Simferopol, cittadina affacciata sul Mar Nero nella penisola di Crimea, dove sorge un centro per bambini orfani e disabili, circa 200, il Children’s Home “Yolochka”. Ed è proprio là che si rivolgeranno, d’ora in avanti, le attenzioni dei bambini villessini, gli stessi che nel giugno scorso avevano realizzato disegni ad acquerello e cera da inviare in Ucraina.
«Due mondi tanto distanti e diversi tra loro sono finalmente entrati in contatto – ha commentato con soddisfazione Elia –, e questo risultato è stato reso possibile dalla potenza dell’arte e dell’estro creativo. L’idea era stata accolta con entusiasmo anche da parte della scuola ucraina e, in particolare, dalla maestra Inessa Sergienko. Non resta che proseguire lungo questo cammino, favorendo sempre più frequenti occasioni di scambio culturale».
Il progetto è finalizzato anche alla raccolta di denaro da distribuire alle famiglie bisognose di Simferopol, attraverso la vendita dei quadri che l’artista udinese (ma ormai di adozione goriziana) ha prodotto e donato agli amici ucraini. A sostenere l’iniziativa di Renato Elia sono stati anche l’assessorato al Comune di Villesse, la Polfer di Gorizia e la Cassamarca di Gorizia, che hanno collaborato alla riuscita del progetto. Il resto lo hanno fatto i bambini, che hanno messo a frutto la propria fantasia, gettando le basi per legami di amicizia che, con l’età, potranno crescere e portare a risultati ancor più significativi

VILLESSE I disegni di Elia e dei bimbi sono giunti a destinazione in Ucraina
Un ponte di colori verso la Crimea

Luisa Montanari / Il Piccolo 11/12/2000

Il progetto «Italia-Ucraina 2000: Villesse Gorizia - Simferopol Crimea» è decollato e il mondo dei colori di Renato Elia e dei bambini villessini è arrivato in Ucraina e precisamente a Simferopol. Grazie alla collaborazione tra il pittore goriziano e l'assessorato alla Cultura e anche grazie al contributo della Cassamarca di Gorizia, alcune opere di Elia e i disegni ad acquerello e a cera di piccoli villessini sono finalmente giunte nelle mani della maestra Enessa Sergienko e dei suoi alunni nella penisola di Crimea.
Avviato poco più di sei mesi fa il progetto in questi giorni ha visto concretizzato il primo obiettivo, cioè quello di far arrivare a Simferopol le opere. Finalità dell’iniziativa è da un lato iniziare un rapporto creativo, un ponte tra due mondi diversi e lontani anche geograficamente, dall’altro far esporre i quadri nella scuola ucraina e in seguito venderli per aiutare, con il ricavato, le famiglie bisognose di Simferopol.
E a questo proposito Renato Elia racconta, dopo aver ricevuto un messaggio da Enessa, che appena giunti a destinazione i quadri avevano già trovato dei compratori: gli addetti alla dogana che avevano controllato il pacco ed erano rimasti sorpresi dalla bellezza del contenuto. Per l’artista Elia questo progetto potrebbe essere il punto di partenza per la realizzazione di future proposte che vedano protagonisti i bambini e il loro mondo. E per l’assessore alla cultura Giorgio Bertoli «l’iniziativa rappresenta una continuazione delle attività legate al mondo dell’infanzia e della pace che quest’amministrazione comunale ha da sempre promosso e messo in primo piano, oltre che un simbolico allargamento della comunità». Parte di questa iniziativa era già iniziata nel ’96 quando Renato Elia aveva presentato i suoi «mondi» in una interessante mostra a Villesse durante la quale aveva invitato bambini e adulti a manifestare la propria fantasia con i colori, una seconda tappa era stata l’esposizione, quest’anno, delle opere inviate, contemporaneamente a un laboratorio avviato in biblioteca con i giovani utenti.
«Ora - aggiunge - non resta altro che aspettare una risposta da parte dei bambini ucraini e della loro comunità per far ’volare’ ancora più in alto il progetto». (
di Luisa Montanari / Il Piccolo 11/12/2000)


Una tecnica capace di immortalare sentimenti e idee

Microacquerelli per dipingere la vita

Una nuova mostra riassume le tappe del percorso pittorico di Renato Elia

Il Romantik Golf Hotel di San Floriano ospiterà le opere per tutta l'estate

Gorizia&Monfalcone n° 196 - 3 luglio 2000 di Eliana Mogorovich

Per molti le poche parole della vita quotidiana sono sufficienti: alcuni, invece, volendo esprimere pensieri ed emozioni, si affidano alla scrittura. Per Renato Elia, pittore udinese trapiantato a Gorizia, scrivere non basta: troppo lente le parole per il turbinio di sentimenti che intende condividere con gli altri: ed eccolo allora escogitare la soluzione: degli acquerelli formato lettera o biglietto da visita da spedire agli amici per farsi "leggere" e risultare perfettamente comprensibile. L'esperimento, iniziato casualmente per comunicare con un amico lontano (Franco Loewenherz nota di Renato Elia) ha portato la nascita della serie di piccole opere realizzate fra il '92  il '93 ed esposte nella mostra "AcqurElia", ospitata per tutta l'estate al Romantik Golf Hotel di San Floriano. Una sede rispondente alle esigenze dell'artista, che ha posto l'idea della sorgente alla base della propria produzione pittorica. Non a caso questi "acquerelli tascabili" riassumono in uno stile astratto e con alcune concessioni realistiche, l'energia vitale che caratterizza lo stesso Elia.


Gorizia, una “tela” da dipingere
Le ambizioni di Renato Elia



La concomitante semifinale dei campionati europei non ha impedito alla saletta del Romantik Golf Hotel di riempirsi di spettatori in occasione dell’inaugurazione della piccola personale di Renato Elia: un pubblico di amici, selezionati proprio dalla partita, come ha insinuato lo stesso artista, che è così stata in grado di filtrare solo i veri interessati, quegli aficionados che già ne seguono la produzione da tempo.
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“AcquerElia”, che si protrarrà per tutta l’estate (fino al 30 settembre), comprende acquerelli realizzati dall’artista udinese, goriziano d’adozione, realizzati nel biennio 1992/1993, ma anche due tele di più recente produzione destinate all’
Ucraina.
Per far luce sul reale carattere dell’esposizione, inserita in un ampio orizzonte progettuale, oltre a poter contare sugli interventi dello stesso Elia, è intervenuto il padrone di casa Filippo Formentini, che ha ricordato l’interesse suscitato sui bambini da queste opere, astratte con un pizzico di realismo che rende a tratti possibile il riconoscimento di cosmici Big Ben o di scontri planetari.
Ed infatti è proprio dal legame a doppio filo fra l’artista e il pubblico dell’infanzia che bisogna partire per capire non solo la sua arte ma anche la scelta dell’ambientazione della personale nella splendida cornice di San Floriano.
Il piccolo borgo costituisce un ponte col passato, dal quale il pittore vorrebbe separarsi ma che rimane – con i suoi incantevoli silenzi – la sua sorgente creativa; il futuro è costituito invece dai bambini a cui le opere si rivolgono con i loro arcani messaggi che abdicano a favore del colore: e trampolino di lancio per i progetti futuri è la cittadina di Villesse, da cui sono partite le opere dirette in Ucraina per sostenere i piccoli più bisognosi e che da tempo ha instaurato col pittore un proficuo rapporto di collaborazione.
Il presente è infine rappresentato da Gorizia, “tela” che Elia intende dipingere per sfruttarne le potenzialità mentre, in termini artistici, le opere attuali sono la filiazione diretta di questi piccoli acquerelli, pensati per essere spediti come lettere in cui parlare di sé attraverso la pittura, mezzo espressivo in cui l’artista si rappresenta e realizza.
Lettere formato biglietto da visita o poco più grandi, ma sempre meditate nonostante l’apparente caos, proiettate indubitabilmente verso il futuro e pensate per costruire un domani più spirituale rispetto agli attuali dogmi economici che regolano la vita.
(Messaggero Veneto / Gorizia 1 luglio 2000 di Eliana Mogorovich )

Gli acquerelli di Elia:
mostra a San Floriano
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Torna Renato Elia a Gorizia; o, meglio, al Golf Hotel di San Floriano, graziosa cornice per la personale intitolata “AcquerElia” che sarà inaugurata il 29 giugno. Presentata da Filippo Formentini, la mostra comprenderà alcuni acquerelli del 1992 particolarmente cari all’artista sia per la tecnica adoperata sia perché rappresentazione più intimo di sé, ma comunque appartenente a un passato da cui cercare di liberarsi.
Il pittore goriziano ha recentemente partecipato ad alcuni “progetti” internazionali: grazie a dei contatti tramite Internet con un’insegnante ucraina, a fine maggio ha inviato alcune sue tele a Simferpol (Crimea) assieme ai disegni dei bambini di Villesse – Comune che ha patrocinato l’iniziativa – con la speranza di venire incontro alle necessità dei bambini bisognosi del luogo. Da pochi giorni e fino al 10 settembre Elia è invece impegnato in una collettiva internazionale in corso nel
Muzeum Ziemi di Prudnickiey, in Polonia.
La personale allestita a San Floriano, che accompagnerà tutti i mesi estivi, sarà quindi un’ottima occasione per avvicinarsi a uno degli artisti più attivi del momento e che ha fatto della fantasia la sua parola d’ordine.
(Messaggero Veneto / Gorizia 20 giugno 2000 di Eliana Mogorovich )


Una mostra a San Floriano e un «gemellaggio» artistico con la Polonia
Elia, la magia degli acquerelli



Parleranno ancora una volta il linguaggio internazionale dei colori l’estro e la mano fantasiosa di Renato Elia. Il pittore udinese, ma ormai di adozione goriziana, offrirà al pubblico italiano e anche polacco, in una sorta di ideale gemellaggio, la magia dei suoi acquerelli. E lo farà da due bellissime località, il Romantik golf hotel di San Floriano, e il museo Ziemi della cittadina polacca di Prudnik, a Ovest di Cracovia. Gli universi colorati del pittore goriziano, infatti saranno esposti da giovedì 29 giugno e fino a settembre nel castello Formentini. «AcquerElia», così si intitola la mostra visitabile durante l’orario di apertura dell’albergo, offrirà al visitatore un panorama degli universi ideali che Elia ha creato agli inizi degli anni ’90, quando il pittore aveva scoperto al suo interno una nuova sorgente di forte ispirazione che lo ha portato, come lui stesso dice «a esprimere le parole con i disegni». A inaugurare l’esposizione giovedì 29 giugno, alle 18.30, sarà il conte Filippo Formentini. Contemporaneamente alla mostra goriziana altri acquerelli, frutto dello stesso periodo espressivo, saranno esposti nel museo cittadino di Prudnik. L’artista goriziano, infatti, è stato invitato dalla direzione del museo a partecipare alla mostra internazionale «Papierowe klimaty» che si terrà fino al 10 settembre.
Per Elia questa è l’ennesima esperienza oltre frontiera, infatti, le sue opere sono disperse nel mondo: Austria, Finlandia, Australia, Usa, Messico, India, e tanti altri paesi l’ultimo dei quali è l’Ucraina. Infatti, risale a poche settimane fa l’esposizione, nella biblioteca di Villesse, dei quadri che tra pochi giorni Elia invierà nella cittadina ucraina di Simferopol in collaborazione con l’amministrazione comunale villessina, per inaugurare un nuovo ponte di comunicazione umanitaria e culturale tra le due comunità chiamato «Italia-Ucraina 2000».


Luisa Montanari (Il Piccolo - Gorizia 27 giugno 2000)

I colori della pace:
l’avventura di Elia
e dei baby pittori

I bambini di Villesse hanno scelto il disegno per creare un legame umano e artistico con i coetanei ucraini. Saranno ancora i bambini i protagonisti di un’avventura gioco che il pittore udinese, ma di adozione goriziana, Renato Elia ha ideato insieme alla maestra ucraina Inessa Sergienko e in collaborazione con il Comune, la Polfer di Gorizia e i molti amici di Elia, per aiutare i bambini di Simferopol, cittadina affacciata sul Mar Nero nella penisola di Crimea.
Il progetto, nato per caso da un incontro «internettiano» tra la maestra e il nostro pittore poco più di tre mesi fa, consiste nel regalare alla scuola elementare della cittadina ucraina alcune opere di Elia e i disegni ad acquerello e cera che i ragazzi di Villesse hanno potuto realizzare una settima fa in biblioteca comunale durante la breve esposizione dei quadri che saranno spediti a Simferopol.
La grande partecipazione di bambini, ma anche il sostegno degli adulti, permetterà all’iniziativa di avere successo e soprattutto di costruire un ponte di solidarietà. I quadri e i disegni italiani, infatti, saranno esposti nella scuola ucraina e possibilmente venduti per aiutare, con il ricavato, le famiglie bisognose di Simferopol. Inoltre è probabile che anche i bambini di Villesse, possano ricevere una testimonianza «colorata» da parte dei loro coetanei ucraini, con la quale inventarsi un altro progetto.
Luisa Montanari (Il Piccolo - Gorizia 8 giugno 2000)


Hola Renato:
Por fin recibí el correo, la pintura es muy bella, me gustó mucho,,,voy a llevarla para que la pongan en un cuadro muy bonito y después te mandaré una foto para que veas donde la puse....quizás ahora tengo en mis manos el cuadro de un pintor que está escribiendo y formando parte de la historia....me siento muy emocionada y deseo que puedas entender todas estas palabras que te escribo en español..sino utiliza un traductor porque quiero decirte que admiro la belleza de tu pintura..que me da mucho gusto conocerte y pensar que tienes interés en las personas con disabilidades y desprotegidas como son los niños....me gustaría saber más acerca de la técnica...les mostré la pintura a los muchachos y les gustó mucho...yo me siento muy orgullosa de que hayas compartido conmigo ésto...y voy a platicar de ti con los padres y con los muchachos....gracias por tener
esa sensibilidad y permitirme conocerla...tu amiga ...Lucy  9/04/200

Helías: recibí tu información, primero dejame decirte que estoy gratamente impresionada con tu obra, pero lo que más me impresiona es la sensibilidad que tienes, y creo que es muy difícil poder llegar al garado de percepción que tu encuentras en tu arte...me siento sumamente emocionada por pensar que tienes la preocupación de ayudar a los niños y a las personas con disabilidad, esp permitirá que tu arte no muera y tu obra trascienda...quizás tu carrera ha sido sumamente difícil pero creo que las satisfacciones que has recibido, son invaluables...me alegro por ti y me siento muy orgullosa de que compartas conmigo algo de lo mucho que sabes...quizás pueda complementar algunas de tus ideas, hablandote de mi experiencia e durante casi 20 años, en el trabajo con personas con discapacidad, que son permanente niños y ven el mundo de una manera inocente y diferente a como podemos verla los demás ...permiteme felicitarte y decirte que nunca vayas a dejar el arte, aunque la vida sea muy dificil para ti, nunca lo dejes, quizás sea difícil comptrender la prfundidad de tu estilo, pero estamos intentando,,,quizás yo no tenga ni un pequeño pedazo de tu habilidad artistica, pero tengo algo que en cierta forma nos identifica: el amor por la humanidad, como es difícil a veces, por el horario, auizás podamos comunicarnos a través del e.mail y por supesto me encantaría recibir el paquete y la información que dices estás preparando para mi.gracias por compartirme tu sensibilidad...Lucy - Febrero 2000


Renato Elia, crea per sé e per il mondo dell'infanzia

(Messaggero Veneto / Gorizia 4 aprile 1999 di Eliana Mogorovich ) Visita all'atelier goriziano dell'originale artista che trasfonde nelle suo opere spunti filosofici e psicoanalitici.

Schizzi di colore, alcuni casuali, altri voluti, inframmezzati da linee decise, frasi in un linguaggio misterioso che potrebbero far pensare a Jackson Pollock: ma i motivi per cui Renato Elia realizza simili opere sono sicuramente diversi. Dopo aver tentato con la pittura figurativa, 1' artista udinese è approdato ad acquerelli e tele ad olio. Personalissimi eppure universali dettati, secondo le sue parole, da un bisogno estremamente egoistico: quello di riprodursi nel mondo con lavori esprimenti la sua interiorità e che possano durare nei secoli per essere compresi dai bambini. Non si potrà mai comprendere se i suoi quadri siano maggiormente legati al caso o siano regolati da una logica ferrea: la soluzione sta forse nell'equilibrio fra i due estremi fornito dalla ragione che da sola può spiegare il cerchio perfetto che unisce genesi e motivazioni delle opere di Renato Elia. Lo studio goriziano, riservato ai piccoli lavori, tradisce con la presenza del computer, cui si dedica con zelo, il passato di studi tecnici dal quale è riuscito a liberarsi per poter seguire, la strada dell'arte, una specie di "chiamata" alla quale si è poi dedicato da autodidatta senza mai scendere a compromessi con galleristi e mecenati vari che avrebbero potuto gararitirgli il successo a caro prezzo: abbandonare le vere motivazioni delle sue opere. Queste derivano dall'incontro fra arte, filosofia e psicologia per testimoniare 1'esistenza di un'unica anima negli esseri umani che risultano quindi tutti fratelli, anche se la maggiore parte di essi si è purtroppo scordata la propria origine. Fortunatamente ci sono i bambini a ricordarci il giusto approccio alla realtà, ma anche a testimoniare che in qualche modo si può tornare a essere dei Peter Pan. Liberandosi dagli schemi, ascoltando la propria anima che ci dice chi siamo veramente senza tenere conto dei condizionamenti esterni si torna all'ingenuità, spensieratezza e sincerità con sé stessi e quindi con gli altri: e si potranno così anche capire i quadri di Renato Elia. Anche quelli non psicanalitici, che .ora il pittore ha deciso di abbandonare, tradiscono in realtà un contatto con la scienza della mente perché ricordano le tavole dei testi psicologici di Rorschach: e non solo nei colori, ma anche per il tuffo in noi stessi che, se siamo bambini, percepiamo di fronte a essi.detto, Renato Elia non lavora per gli altri, ma per sé e per i piccoli fruitori Come che, grazie all'approccio immediato col mondo che è tipico dell'infanzia, penetrano nei colori e li capiscono, da qualunque parte decidano di guardare l'opera. L'arte non viene usata solo come strumento di comunicazione col mondo, ma anche come "terapia": Renato Elia ha aderito a diversi progetti nella vicina Austria in cui erano coinvolti gruppi di ragazzi disabili che hanno trovato nella pittura una finestra sull'esterno, e il prossimo progetto lo vedrà partecipare, domenica 11 aprile, alla giornata nazionale indetta da Legambiente che si svolgerà a Villesse (Gorizia) intitolata "100 (cento) strade per giocare": a partire dalle ore 14 i bambini della scuola elementare potranno divertirsi giocando nelle strade del paese, ma anche entrando in contatto con l'arte di Renato Elia che mostrerà a tutti i bambini grandi e piccoli come superare spesso sciocchi e infondati timori di non essere capaci di prendere il pennello in mano, per affrontare invece il timore di liberarsi dal "contorno". All'artista non importa essere capito dagli adulti, ne è importante che tutti percepiscano lo stesso soggetto nei suoi quadri; la figura che si nasconde è relativa, conta l'emozione che ci forniscono questi elaborati, spontanei "circuiti" (Eliana Mogorovich)


In tantissimi all'iniziativa della Legambiente <Cento strade per giocare>

I bimbi <padroni> del paese

Come una strada può diventare un campo fiorito dove divertirsi giocando ce l'hanno insegnato domenica pomeriggio gli alunni della scuola elementare in occasione della festa di primavera "Cento strade per giocare". Realizzata dall'amministrazione comunale di Villesse (Gorizia-Italia) e dalla scuola elementare con la partecipazione del circolo Legambiente-Green Gang di Monfalcone, la festa si è svolta nel giardino di palazzo Ghersiach e lungo via Roma, che dopo essere stata chiusa al traffico, è stata trasformata in un vivace campo da giochi grazie a multicolori palloncini e a fiori e farfalle di carta realizzati dagli stessi alunni. Il salto con la corda, la pentolaccia, il tiro alla fune e altri giochi di squadra sono state le prove in cui si sono cimentati oltre settanta bambini dai 3 ai 13 anni, alcuni dei quali provenienti da vari paesi della stessa provincia, prima di accaparrarsi l'ambito premio della caccia al tesoro. Ad offrire un angolo di particolare intrattenimento, come da tre anni a questa parte, è stato l'artista Renato Elia che tra colori a cera e fogli di carta ha invitato i bambini e adulti a sperimentare con molta naturalezza l'arte della pittura e della creatività. E come sempre la risposta non si è fatta aspettare e tra sorrisi e facce colorate i bambini hanno dimostrato ancora una volta che amano stare insieme e fare amicizia anche se non si conoscono. - (Luisa Montanari - Il Piccolo 13 aprile 1999)


Lebenshilfe di Judenburg (Febbraio 1999) Su invito della Lebenshilfe di Judenburg e della Galerie Haus Köstenberger di Obdach (Austria) Renato Elia (Helias) ha partecipato ad una settimana di lavoro sulle capacità creative della persona disabile, all'interno del progetto "Die bewegende Verbindung zur Einheit" diretto da von Thomas Uran. La Lebenshilfe è un'organizzazione che si interessa di dare alle persone con handicap una vita "normale". Assistenza, sviluppo culturale, scuola e lavoro ecc. Così presso la galleria Galerie Haus Köstenberger e i laboratori della Lebenshilfe si sono avuti incontri e dibattiti e grazie alla collaborazione degli artisti Plo, Helias e del complesso musicale "Outback" la creatività dei partecipanti ha trovato nuove vie di comunicazione e d'espressione personale e collettiva. I risultati si sono potuti ammirare e verificare nella mostra - incontro, del 5/02/99. Oltre alla partecipazione delle diverse personalità, alla soddisfazione dei famigliari, inaspettata e significativa, la critica della Signora von Annedore Dedekind che, con semplicità, ha evidenziato come l'Arte e la disponibilità dell'artista siano in grado di superare qualsiasi barriera che la Cultura umana ha generato. In modo particolare ha sottolineato come Renato Elia sia stato disponibile a trasferire conoscenze e abilità sia agli insegnanti sia agli allievi, della Lebenshilfe, e si è augurata che questi momenti siano presi ad esempio per uno sviluppo di cooperazione tra le diverse personalità e diversità, fisiche e culturali, che compongono la nostra società umana. (Prof: M. R. De Luca)

Wämhrend die Falken flogen, trocknete die blaue Farbe Ein Integrationsprojekt streift die Obdacher Ga1erie Köstenberger. Nicht-Behiderte diskutierten, Behinderte zeigten kreatives Potential. von Annedore Dedekind dede.jpg (15294 bytes)Die Obdacher Galerie Haus Köstenberger beteiligt sich an dem interessanten Projekt ,,Die bewegende Verbindung zur Einheit", das unter der Leitung von Thomas Uran bis Ende September durchgeführt wird (wir berichteten). Ein. Round-Table-Gespräch dazu fand im Galeriehaus ein interessiertes Publikum. In Kurzre-feraten von Michaela Eisbacher (Obfrau Lebenshilfe Judenburg), Marion Schlager (Bezirksschulinspektorin), Peter Schlacher (Bürgermeister von Judenburg, er sprach über Bauvor haben im Dienste vön Behinderten), Günther Oberzaucher (Innungsmeister der Tischler) und Günther Kaltenbacher (AMS-Geschäftsstellenleiter) wurden verschiedene Gesichtspunkte zum Thema behandelt. Effizient waren cile kurzen Stellungnahmen der Maltherapeuten Helmuth P1oschnitznigg (Künstlermame:PLO) sowie Renato Elia aus Italien (Künstlermame: Helias). Empfindungen. Elia, der anfangs Durchaus naturalistisch malte, zeigt in der Galerie scheinbar gegenstandslose Werke, die Eindrücke, Stimmungen und Empfindungen vermittelin. Auch Kinder zeichnen ja nie genaue Abbildungen, sondern versuchen, das für sie Wichtige wiederzugeben. Auch ein neuer "PLO", dessen blaue Farbe noch feucht war, war zu sehen. Unter der einfühlsamen Anleitung. von Ploschnitznigg. und Elia haben Behinderte Schablonen von fliegenden Falken - gedacht als Symbol fur. Freiheit - sehr wir - kungsvoll bemalt. Die an die Kurzreferate anschliessende Diskussion liess die Problematik des sehr komplexen Begriffes ,,Integration" erkennen Verständnis und realitätsbezogene Kenntnis von Müglichkeiten sind unbedingt notwendig, um nicht einseitig zu werden, um Irrwege zu vermeiden und um weder Menschen mit einem Handicap noch deren Betreuer zu über fordern. Das grosse kreative Potential behinderter Menschen zeigt die schöne Verkaufsausstellung kunsthandwerklicher Arbeiten. Weitere Bilder werden morgen, Freitag, im Haus Köstenberger vorgestellt. DONNERSTAG 4. FEBRUAR 1999 Murtal - Kleine Zeitung - Styria - Austria


Helias "maestro" in Stiria (Agosto 1998 Il Piccolo-Gorizia) L'artista goriziano ha tenuto un laboratorio per i ragazzi...Continua con successo l'esperienza austriaca del pittore goriziano Renato Elia, in arte Helias. A Obdach in Stiria, Helias espone le proprie tele fino al 31 agosto alla Funf Jahre Inrternationale Malkunst im Steirischen Zirbenland, un'importante rassegna d'arte austriaca che ha visto all'inaugurazione la presenza del presidente del Bundesrates Alfred Gerstl. ....(Manuela Battistutta)


<Dijaski dom> (Settembre 1998 Il Piccolo - Gorizia) mostra sull'attività dell'estate..un laboratorio di pittura tenuto ai bambini dal pittore Helias (Renato Elia) presso il <Dijaski dom>.


A San Vito di Fagagna: (Udine - Messaggero V.) presentata l'Agenda Friulana 1997. Nei giorni scorsi la "Compagnie cultural di Sunviele"....L'opera stata recensita dal professor Vito Sutto con il contributo del pittore Helias (Renato Elia). La serata si e resa molto interessante grazie a un acceso dibattito con il pittore che ha presentato il proprio stile, facendo successivamente partecipare il pubblico, suggerendo "i quadri da toccare e da vivere in una dimensione quasi fisica".


Festa dell 'aria e della luce all'aeroporto internazionale di Trieste-Ronchi dei Legionari (GO), dove nello spazio riservato dell 'aerostazione, saranno esposte le opere primaverili e di larghe visioni infinite di cielo e di "Universi" di Helias (Renato Elia), - "I Miei Universi" - artista presente allo scalo regionale con una rassegna personale dal 21 Marzo 1997. Proprio il primo giorno di primavera, infatti ha avuto luogo l'inaugurazone della rassegna, con la presenza dell 'artista e del critico prof. Vito Sutto di Udine.


Il Mondo del colore, l’intreccio cromatico risuona nella vitalità accesa di Renato Elia, si incendia, si dipana, si illumina improvviso e si perde tremante, un cromatismo largo generoso, un polveroso annodarsi di segni di spinte, semirette, frammenti.

Tutto questo e ancora altro si potrebbe dire della pittura di Renato Elia, estroversa e vitale ma difficile, leggibile in verticale come in orizzontale, ma non sempre qualificabile e interpretabile.

Come la vita moderna è densa di punti interrogativi e di contraddizioni, di solipsismi, così la vita del poeta si esprime per segni e parole, per quadri e discorsi, non sempre razionali.

La fantasia nell’opera di Elia sconfigge la razionalità, l’immediatezza supera il programma, il progetto si vede nella complessità del lavoro, ma nella individualità del pezzo compare e scompare la parola, forse anche il balbettio, probabilmente ancora il monosillabo.

Così l’opera fluente di colore ora diventa timida e smorta, ora tiepida e silente. Contraddizione del vivere dicevamo.

La vita è fantasia ma anche frustrazione, parola ma anche sussurro, silenzio, divieto, limite esistenziale e pratico.

Quante cose vorremmo fare o essere - sembra dirci Renato Elia - ma non possiamo perché non ne siamo capaci o non ne abbiamo il “TEMPO”.

La civiltà contemporanea - emerge  dalle sue opere - è drammaticamente impotente nella sua grande potenza e nell’ampio ventaglio delle possibilità tecnologiche e logiche.

Non rimane che violare i segreti, sparando colori sensazioni e parole di luce per costruire nel futuro la “VITA” universale.

Vito Sutto - Ottobre 1997


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