La
caratteristica peculiare della comunità diurna di condivisione, così
come per tutte le realtà nate e sviluppatesi nel corso di oltre
trent'anni all'interno
dell'esperienza della Comunità
Papa Gionanni XXIII,
fondata da don Oreste Benzi, è quella di ricreare in modo positivo un
ambiente familiare in cui ogni persona possa ritrovare quella
accoglienza, sicurezza, disponibilità affettiva tanto necessaria alla
propria crescita e valorizzazione.
Quando
una persona non si sente amata da nessuno,
e percepisce di non essere importante per qualcuno, muore. Se
viene inserita in un ambiente che la accoglie, la valorizza, la
considera un valore indispensabile, ritrova il gusto della vita,
recupera le proprie potenzialità e capacità, rifiorisce.
La
comunità diurna di condivisione è questo ambiente relazionale, vero
ambito terapeutico: attraverso la precisa scelta della condivisione
diretta, i membri della Comunità Papa Giovanni XXIII che operano in
essa realizzano un rapporto e un legame che toglie alla radice
l'emarginazione, la solitudine, l'inutilità e l'abbandono.
L'organizzazione
del Centro prevede certamente attività educative,
terapeutico-riabilitative, ludico-motorie, di socializzazione e di
terapia occupazionale, ma il tutto entro un contesto relazionale che
nasce dalla scelta di vita fatta dagli operatori come risposta ad una
specifica vocazione cristiana che li chiama a condividere con gli ultimi
e ad appartenersi a vicenda, riconoscendosi "membri gli uni degli
altri".
Per
questo il cuore della comunità diurna di condivisione è la cappellina,
presenza viva di Gesù Eucarestia. Nella Comunità non c' è chi salva e
chi è salvato, ma ci si
salva assieme, poiché chi è accolto ha valori che chi accoglie non ha,
e viceversa.
In
questo si supera l'assistenza.