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Per rendere una informazione
comprensibile ad un computer è necessario esprimerla sotto forma di una sequenza di bit
ovvero sotto forma di 0 e 1.
Consideriamo il semplice caso di un disegno in bianco e nero come quello che vediamo
nella figura che segue:
Per estrarre
la sequenza di bit che rappresenti il suddetto disegno possiamo procedere in
questo modo:
- per prima cosa dividiamo
il disegno in quadratini molto piccoli, chiamati pixel,
sovrapponendogli una griglia
- ad ogni quadratino della
griglia diamo il colore nero se il contenuto
di nero al suo interno supera quello del bianco, e viceversa diamo il colore bianco se il contenuto del bianco al suo interno
supera quello del nero.
La successiva figura rappresenta proprio la nuova immagine che otterremo dopo aver portato a
termine la suddetta operazione.
A questo punto, ad ogni
quadratino o pixel della griglia associamo uno 0 se il suo contenuto è il bianco
e 1 in caso contrario.
In tal modo otterremo una lunga
sequenza di 0 e 1 che codifica l’immagine della lampadina in formato digitale.
La nostra immagine di
partenza, dopo questa operazione si è dunque trasformata
in una sorta di mappa composta di 0 e 1, ed
infatti il nome tecnico che si usa per descrivere questa sequenza di bit è
proprio bitmap.
Ovviamente, più fitta
è la griglia che sovrapponiamo all’immagine e
più la nostra rappresentazione digitale risulterà fedele all’originale.
D’altra parte, una griglia
più fitta significa un maggior numero di
pixel e quindi un maggiore numero di bit
che dovranno essere utilizzati per descrivere digitalmente l’immagine.
Per un’immagine di partenza viceversa a colori, per ogni quadretto, o meglio per ogni
pixel, anziché utilizzare solo uno 0 ed un 1, utilizzeremo una combinazione di 0 e 1 in base a
una tabella di codifica dei colori.
La successiva tabella di
codifica dei colori è ad esempio composta di 64 colori, e quindi ad ogni pixel potremo assegnare
un numero da 0 a 63 in binario che
individuerà uno solo dei colori della tabella stessa.
Dato che per esprimere in binario numeri fino a 63
sono necessari sei bit, vorrà allora dire che
ad ogni pixel dell’immagine corrisponderà una
combinazione di sei bit.
Ovviamente serviranno tanti più bit quanti più colori
utilizziamo.
Se infatti usiamo 8 bit per ogni pixel, i colori che possiamo
utilizzare nella nostra immagine saranno 256.
Se
invece usiamo 16 bit per ogni pixel, i colori
che possiamo utilizzare nella nostra immagine saranno 65536,
e così via.
La maggior parte delle
schede grafiche utilizza ormai 24 bit per ogni pixel o addirittura 32 bit per ogni pixel.
Le immagini codificate pixel per pixel con il
procedimento appena visto, danno corpo, come si è già accennato, ai cosiddettti
file bitmap, ed appunto caratterizzati
dall’estensione .BMP
I dispositivi fisici per digitalizzare le
immagini sono: lo scanner e la fotocamera digitale.