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Le variabili sono una sorta di scatole all'interno delle quali
immagazzinare i dati.
In JavaScript
per creare delle variabili è sufficiente assegnarne il contenuto, e ad esempio
mediante la seguente sintassi:
mioNome="Wolfgang";
Come si vede
dall'esempio, l'espressione che crea una variabile è composta da tre parti:
- dal nome della variabile, che nello specifico è mioNome
- dall’operatore di assegnamento, che nello specifico è =
- dal contenuto, che nello specifico è Wolfgang
Volendo è anche
possibile esplicitare la creazione della variabile al fine di rendere più chiara la sintassi,
e ad esempio mediante la seguente sintassi:
var mioNome;
mioNome="Wolfgang";
Una variabile
potrà contenere i successivi tipi di dati:
- numero, con ad esempio le 2 successive sintassi:
miaVariabile=300;
miaVariabile=12.5;
- stringa, con ad esempio la successiva sintassi:
miaVariabile= “Wolfgang”;
- null, che
indica l’assenza di valore, ovvero il nulla, e che non è lo zero:
miaVariabile=null;
- booleano, che
indica un valore logico che può dunque assumere solo due valori, si vedano ad
esempio i 4 successivi esempi:
miaVariabile=true;
miaVariabile=1;
miaVariabile=false;
miaVariabile=0;
E’ importante
sapere 2 cose, e cioè:
- che quando viene creata una stringha non si deve andare a capo tra l'apertura e la chiusura delle virgolette
- che ad esempio la sintassi:
giovanni=paolo;
ha il significato di assegnare alla
variabile giovanni il contenuto della variabile paolo.
Un interessante
utilizzo delle variabili è ad esempio riportato di seguito:
<html>
<head>
<title>esempio</title>
</head>
<body>
<SCRIPT type="text/javascript">
nomeUtente=prompt("Scrivi il tuo
nome","");
document.write("Benvenuto ");
document.write(nomeUtente);
</SCRIPT>
</body>
</html>
Si noti che
nella riga
document.write(nomeUtente);
dell'esempio appena sopra riportato, non si fa
uso delle virgolette, e ciò dal momento che il contenuto della variabile nomeUtente è già riconosciuto come stringa.
Le variabili di
tipo numerico possono naturalmente essere addizionate,
sottratte, moltiplicate e divise, mentre le variabili di tipo stringa possono essere concatenate, ed apunto usando +.
Così,
nell'esempio visto appena più sopra, al posto delle 2 istruzioni:
document.write("Benvenuto ");
document.write(nomeUtente);
possiamo scrivere l’unica istruzione:
document.write("Benvenuto
"+nomeUtente+"!");
Nel successivo
esempio si evince come una variabile di tipo numerico (anno) viene
convertita senza troppi problemi in una stringa e concatenata ad un'altra
stringa:
anno=2002;
scritta="Siamo nel ";
scrittaTotale= scritta+anno;
document.write(scrittaTotale);
Indipendentemente
dalla risoluzione, intendiamo adesso posizionare una
finestra personalizzabile sulla destra del monitor e a metà del monitor stesso.
Sfruttando le
formule:
posizione da sinistra = larghezza dello schermo -
larghezza della finestra
posizione dall'alto = (altezza dello schermo -
altezza finestra)/2
e le 2 proprietà screen.width e screen.height,
che indicano rispettivamente la larghezza del monitor e l'altezza del monitor
basta scrivere il codice:
<html>
<head>
<title>esempio</title>
</head>
<body>
<SCRIPT type="text/javascript">
larghFinestra=300;
altezFinestra=200;
sinistra=screen.width-larghFinestra;
alto=(screen.height-altezFinestra)/2;
window.open("fines.htm","",
"left="+sinistra+",top="+alto+",width="+larghFinestra+",
height="+altezFinestra+",menubar=no,toolbar=no,resizable=no,
fullscreen=no,location=no, scrollbars=no,status=no");
</SCRIPT>
</body>
</html>
Come
è possibile creare
delle variabili, così è possibile creare degli oggetti, una sorta di variabili
potenziate perché appunto in
grado di compiere delle azioni.
Mediante
ad asempio la
sintassi:
miaFinestra=window.open("fines.htm","",
"left="+sinistra+",top="+alto+",width="+larghFinestra+",
height="+altezFinestra+",menubar=no,toolbar=no,resizable=no,
fullscreen=no,location=no, scrollbars=no,status=no");
viene appunto creato l’oggetto miaFinestra che eredita i metodi dell'oggetto
window.
Questo significa
che posso utilizzare l'oggetto appena creato miaFinestra per compiere determinate operazioni, e
ad esempio:
- chiudere la
finestra secondaria miaFinestra stessa scrivendo la sintassi miaFinestra.close() nella finestra principale
- chiudere la
finestra secondaria miaFinestra stessa scrivendo la sintassi self.close() nella
finestra secondaria miaFinestra
stessa
- chiudere la
finestra principale scrivendo la sintassi miaFinestra.opener.close()
nella finestra secondaria miaFinestra stessa.
Insomma, mentre
le variabili di nostra creazione sono dei semplici contenitori stupidi, gli oggetti di nostra creazione sono
invece in grado di compiere determinate azioni.
L’esempio
completo è:
<html>
<head>
<title>esempio</title>
</head>
<body>
<SCRIPT type="text/javascript">
larghFinestra=300;
altezFinestra=200;
sinistra=screen.width-larghFinestra;
alto=(screen.height-altezFinestra)/2;
miaFinestra=window.open("fines.htm","",
"left="+sinistra+",top="+alto+",width="+larghFinestra+",
height="+altezFinestra+",menubar=no,toolbar=no,resizable=no,
fullscreen=no,location=no, scrollbars=no,status=no");
</SCRIPT>
<A HREF="javaScript:miaFinestra.close()">chiudi</A>
</body>
</html>